.. .. -3Sl!Oi, dice le famose parole : Non è il mondan rumore... ' . Cosi ha tolto l'uno a l'altro Guido la gloria· de la lingua, e forse è nato chi l'uno e' l'altro caccerà di nido. carme che poi non gli piacque, quando della poesia nuova italiana diceva : - . tu de l'ira maestro e del sorriso, divo Alighier, le fosti. I Un'altr-aosservazione, diciamo cosi, criti- - La gloria della lingua·! I commentatori ca ; 1na di ,quella critica che "dice: bisogna prudenti, dal piè . di piombo, e severaménte ~tare attenti a non credere che la lingua sia - ragionanti, dicono che queste parole hanno data, da Dante, è quella la quale ammonisce un significato generico ; e Dante qui per boe- ·che Dante, per quanto gtandissimo, è un uoca di Oderisi, e annuendo con lui, come se i rito del Medio Evo, del tempo suo ; non do·b- : superbi facciano ammenda insieme, riconosée biamo prestargli i nostri sentimenti, e non la vanità della gloria umana. Può durare dobbiamownè possiamo farci eredi delle sue qualche tempo solo nel caso che le venga idee. In questo c'è del vero. L'osservazione dietro un'età di decadenti e di guasti. _poteva es~ere utile qualche volta di fronte a Un uomo che avev~ scritto già metà del- çerte indiscrezionie a certi storti ragionamenti, la ~ommedia, e l'altra metà l'aveva in mente; ma quello. che vi è di vero. è anche così ovun uomo che, oltre a tante altre meraviglie, vio e naturale che diventa .anche fastidioso per dire çli quelle che tutti conoscono, aveva ad osservarsi. · già creato Francesca, farinata, Pier delle Vi- - _ Moltd più importante, e anche' qui critica - gne,_Ulisse, Ugolino~Casella, Buonconte da · molto più sana e molto più solida, é osservaMontefeltro, Sordello,.e tutte le altre figure re, tutto quello che in Dante era o virtualaveva che premevano alla sua fantasia, non mente o ·effcttivamente anche moderno, che pensava a nessuno quando diceva : e forse è abbraccia i tempi lontani, il suo ed il nostrQ> nato... ? 1 una poesia senza tempo, e sentimenti sempre Eh no ! in quel momento Dante sorrise, vivi. · · . amabilmente e alteramente sorrise, e disse : · Dante è uomo d_ifede, e ·profon~amente Cari amici, ora vengo io. convinto della sua ragione tantoché ne dice : · , Dante sorrise come deve molte -volteaver sorriso, come deve anche molte volte aver pianto, come deve aver molte volte stretta per ira la mascella, mentre sc·riveva i suoi versi. Dante anche sorrise. E' una illusione di parecchi,e mi pare che anche il nostro Orianf· . sia stato fra gli. illusi, che si fanno una categoria di uomini che non sorr_iseromai e vi comprendono Dante. Dante Qon ebbe spesso molte.ragioni ·di essere allegro. Sappiamo che •era spesso in faccia ottenebrato,sappiamo che cominciò molto presto a camminare alquanto curvetto ; il _d~lore e il pensiero pesano : ma Da~te era UQ poeta immenso che aveva tutte ~ le corde alla sua lira, era un· uomo interissinio, tutte le espressioni umane gli erano comuni. Dante sorrise di gioie,,di rapimento, di compiacenza;e sarebbe strano che non avesse riso mai proprio il· poeta che si può di,e il più grande"poeta del sorriso. · . · Si sa che· il sorriso di Beatrice, di cielo in cielo si fa più fulgido, e si direbbe ineffabile, se Dante non avesse saputo farlo vedere· a mano a m·ano che ascende per le sfere celesti. Un uomo che ha -visto cosi chiaro il riso - dell'universo. non avrebbe mai sorriso? Peccato che la vita presto lo soffocò e gli rese più rara quell'espres1ione dell'ani,na. :Aveva ragione il Manzoni giovane, in un • ,, la fede è la mia forza, e come stella in cielo in me scintilla. E quando nel sesto c~nfenario della sua morte si senti dire dalla Cattedra di s: Pietro: Dante è nostro, e il Vescovo fiorentino nel bel S. Giovanni celebrò Dante come· grande filosofo. e grand.e,teologo, fece più piacere a noi che non abbia fatto a Clemente quinto e. a Giovanni XXII, od al suo fido Bertrando ·,. del Poggetto, che lo avrebbe bruciato, cosi -~ volentieri o vivo o morto. Ma la stessa sua fede è di natura tale che lo porta a voler ess.._erpeuro come stella in cielo, e le ire e le / rampogne che i disordipi dei Pontefici o della Chiesa · ill: genere destano in lui o provocano da lui, so110delle più terribili che mai poeta abbia pronunciato. . , Il che non vuol dire che Dante sia un • precursore della riforma. Dante è un ammiratore dell'abate Gioacchino, di San Pier Damiano, cii.San Francesco; Dante é per la pu- ~ rificazione, per la correzione, non per la riforma,o solo è per quelle riformeche, secondo l'indole italiana, non hanno mai niente di caotico.. Del resto un cattolicesimo singol~re suo,· tra di p·oeta, di pensatore e di cristiano, lo· porta ad abbracciare il passato -e l'avvenire : . .. I •
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