I • / -3tosa, aperta poco. prima a ricever le ossa del morto Poeta, s'incontrarono due persone. Uno era Lui : Alf~edoOriani. L'altro, io. Dispersa nelle cattedre, negli impieghi, nelle arti, nel giornalismo, per anni ed anni la nostra generazione non ebbe che un compito : attendere e subire. Subi Rudinf, quando vendeva le panche delle nostre scuole all'Estero, •in Tunisia e in qualche foglia d'alloro a piè di un'imàgine di ''Cesare armato con occhi grifagni,, ;..e perchè Mussolini, che è oggi a me e a voi condottiero invincibile,' l'ho veduto or sono tre anni ·- · quando tutto si riconquistava - recare, appena giunto a Roma, non una foglia, ma un intero ramo di lauro nel Poro, e posarlo nel I punto ove gli occhi di Cesare inermi si spen-· sero tristemente sotto il pugnale assassino, è . , Egitto a sette lire e cinquanta l'una: subi proprio per questo che io sento oggi di poNunzio Nasi che faceva bottino alla -Mine1 va, ✓ tervi dire con semplice e tranquilla certezza di qualche lume a gas e di qualclìe divano questa cosa enorme : che non passeranno censdrucito, miserevole lui e pjù miserevoli an- t'anni e sul mondo, su tutto il mondo, risplencora i suoi accusatori: subi non una, ma sei derà di nuovo il dominio di Roma. o sette volte tra il 1898 e il 1914, Giovanni ~ Giolitti :..:. Al_a,un giorno; in un impeto di sdegno beffardo, in un miracolo di _resuscitamento improv.viso,lo prese per il collo, lo portò ·a Tripoli e costrinse proprio lui, il vecchio impiegato di Prefettura, che negava l'esistenza di una politica estera, a fare -.·proprio. lui - la prima guerra imperialista _d'Italia! Egli volle vendicarsi poco dop_o,e a quella nostra generazione che 1o aveva beffato, e che anelava la prova del sangue, il lavacro del sangue, offri il suo lurido "Parecchio,,. Ma era tardi. Prendemmo a calci lui e la sua merce. "L'individuo e la razza,, É ancora questo, -oggi, un· sogno pazzo come appariva a coloro che sorridevano di' pietà leggendolo nei miei occhi liceali? Il vostro consenso, il .vostro applauso, il vostro urlo mi dice di no. E mi dice anche che ne avete compresa la possibi'lità, perchè ne avete I . ~ Il rombo de1le centomila voci, che per le strade di Roma ne chiedeva in ritmo cadenzato la morte, non ha simiglianza se -non con l'urlo cadenzato dei legionari di Roma che, morto Cesare, richiamavano Cesare in vita. al tempo stesso intuita la vera essenza. Ché, se l poi taluno - oh, non qui, ma fuori di questa nostra· Casa - dicesse la consueta stupida f~cezia che noi vogliamo veder passeggiare i carabinieri italiani per le strade di Parigi, di Londra e di Nova York, risponderei che anche ·questo potrà f~rse un giorno essere possibile, 1 quando sulla loro testa, anzi che ondeggiare ancora un pennacchio che ricorda la rivoluzione francese, scintillasse il nudo elmetto ·di ferro del centurione romano. I cieli di Gallia Ebbene, Signori : era giusto, ci era dovut9 che da questa nostra tragica generazione nascessero i due uomini, che ci ·hanno ridato • la Patria : Enrico Corradini e Benito Mussolini~ Uno figlio di un contadino. L'altro figlio di un fabbro. Uno capace alla semina, l'altro atto ad arroventare il metallo e a for.giarlo a martellate al suo volere. Uno di terra toscana: l'altro di terr~ romagnola. Ampedue romani. · · Ed è ·proprio perché Corradini, che mi·~ stato maestro, l'ho veduto io nella sua modes~a. c~rÌl~reJt~ di professore _a ~irenze.lflno- · vare ogrii giorno - quandò ~utto era perduto ~ I' I , . Biblioteca o a O, e di Britannia non si specchierebbero in quel ferro per la prima volta, e, anche quelli d'America non si meravigli~rebbero di troppo : -sone abituati a veder luccicare per le strade di Nova York e di Washington qualche cosa di simile : gli elmetti dei "policeman,, nè, da cosi lontano essi, poveri cieli, posson~ accor- , . gersi che gli elmetti dei nuovi dominatori del . mondo son,.di tela· çerata ! · Ma voi _sapeteche il mto sogno ed il v~ • \ f .,. ..
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