Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

. , • I I _. 2 - cafo,, e trovato, la testimonianza, la . conferma vise rosse di· terra e di sangue· perordinede e quasi ·la matematica riprova nelle parole ministro Bonomi che non voleva si urtasser vive dei grandi morti,da Virgilio a Dante, da le suscettibilità dei traditori, vi salirono, si, I Dante al Machiavelli dal Machiavelli ali' Al-· lacrime agli occhi, e l'angoscia vi serrò la gola: fieri, ·esse mi balen~rono prima alla mente · ma avevate con voi, su di v~i l'angelo della quando, mozzosu bastimenti a vela, guardavo vittoria, e v'era nell'anima vostra il , presentitutte le stelle del cielo girare intorno ad una __.Ìnenteo la certezza che la vergogna sarebbe · stella uniéa :· quando, esule volontario da una stata di breve ora: molti di ·voi avean già ~patria, d·etla quale non so se era più grand~ sotto la giubba borghese la camicia nera, le in me l'Amore o la vergogna, mi confondevo mani stringevano la pistola e gli occhi eran nelle terre lontane d'Africa e d'America con /fissi ad una stanzetta di via Canobbio a Migli uomini della mia razza, .che,. quelle terre ·,lano,· dove una dura fro~te di macigno, era già rompevano·con l'aratro o cof badile, per re- curva sulle carte topografiche a traccia·r per galar poi i campi e le strade romanamente la valle dell'Arno la via che menava a Roma•.• tracciate agli uomini delle razze nemiche che · Ma quando la nostra generazione, che ·nulla li opprimevano·e li schernivano. Esse, queste avea tra le mani se non Virgilio e Da'nte, mie --idee,mi divenner cosi, più che persua- · dovette chiudere affrettatamente anche quelli,· sione dello spirito, certezza del, niio sangue perchè le fucilate risuonavan per le vie e, al stesso. Per anni ed anni/ io dovetti tenerlè ca,ito dell'inno di Turati, Olindo Guerrini, al ser.rate, nascoste in me, poi .che ogni volta -·quale si vuol fare ora qui in Bologna un : che l'amore o lo sdegno me le recavaJ;tdal .monumento, brindava alle armi del Negus . . ,. cuore sull~ bocca ; io vedevo gli altri .intorno, Neghesti, nessuna luce, nessuna speranza nei a me, prima ancora che avessi pronunziato cieli della patria. Nelle albe oscure un solo parola, gµardarmi comesi guarda un dissennato angelo trasvolava sulle assonnate case d'Italia: pel quale non v'é più confortoche di manico- l'angelo nero della sconfitta e del fallimento. · mio. 'Era il destino della mia tragica genera- Eppure, la nostra generazfone, che ha fatto i zione, alla quale, come·dono per la conquistata capelli grigi anzi tempo, vegliando a notte licenzaliceale,fu offertà ~dua : come dono per sotto le ventole dei lumi a-petrolio, seguitò a l'ingresso nella giovinezza esultante e nella mangiare una volta al giorno un ·piattodi spavita ·attiva, fu offerto il martirio di Ftancesco , ghetti o un pezzetto di lesso secondo l'usq Crispi :·com~ dono pen la imminente virilità delle regioni, a lavorare e ad attendere. E non fu olferto il regicidio. Una sola gioia avemmo, disperò. C'erano un vecchio e un gtovine, che improvvisa.; quella di veder recis~da un colpo ci insegnarono a non disperare. Il vecchio, re- . · di spada la gola bestem~iatrice di Felice Ca- pubblicano,av~vasputato addosso a coloro che vallotti. Ma la pagammosubito. A compimento sputarono addosso a Francesco Crispi : aveva · dei doni già aVuti, ci fu date il più gninde e scritto un'ode per il matrimonio della figlia di il 'più tremendo: il '98 ! Ah ! Voi giovani, che lui, aveva· scritto una lettera, che· voi avete pure avete visto il '19 e il '20 e gli assalti letto di recente, che bolla d'infamia la demoalle fabbriche e i sacchi ai forni e alle crazia italiana: Giosuè Carducci. Il giovine, drogherie, non sapete che cosa sia stato che viveva come un bandito sul cocuzzolo di il '98. •Quarido la flaccida faccia .gialla di Sa- un monte, empiva i cassetti tarlati di una verio Nitti si atteggiava al sorriso !perchè la vecchia scrivania di quei venti volu.mi, che mano di un Re poteva firmare il ;decreto che son0 oggi il nostro orgoglio ~ il vostro van- . ar~ava contro la patria i disertori, e voi. do- -gelo ; -a,yespro del 17 Febbraio del t 9Q7 scese vest~ frettolosamente togli~rvi <;li dosso le di- dal poggio. N~lla notte, suÙii neve delÌa Cer- - .. / ,· . , - - \ • Bib ioteca Gi o · ianco

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