Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

RECENSIO-NI ... l,. , a .. E. DE RuGGIERO: Lo Stato e le opere 'pubbliche in Roma antica, F ratel!i Bocca, editori. Quel senso d ·indignazione naturatle che si suscita neU•a-nimo di chi attende seriamente agl,i studi,· nel vedere come oggi si ammanniscono prefazioni, commenta, ililustrazioni e manueli, con dis.1 n,voltura sfacciata, da persone dedite al guadagino e prive d.i ogni serietà e di ogni amore di vei;a cu,lrura, c'induce a sailutiare con gioia l 'aippa,rii21ionedi quei liihTi che isono scritti con lunga preparazione di ,11icerca e maturità di pensiero, come è Lo Stato e le opere pubbliche . in Roma antica di E. De Ruggiero professore tanto benemell'lito per dottrina e per inte,lletto d'amore, negli studi della nostra storia ainitica. Noi sentia,mo vera compiacenza peosa,ndo che vi ha ancora qualcuno che mantiene l'antica e .bei1latrad.izione dei huon'Ì stud1. Il v0lume .usci,to per i tipi dei Fratelli Bocca ha l 'anda·mento e la distribuzione della materia di manuaile, ma di manuale uscito da una mente con~umata nePa storiia an.bica. L ·A. chi•ama il suo la-voro modesta ricerca, e modesta è certamente per lui ver5atissimo in tale materia. Doveva ,f a,r parte di un• opera di maggior mole, in cu1 si trattasse delle opere pubbliche fondate dai Romiani ~n butto i-I mondo aintico; la ricerca, soprattutto 'epigrafica, per le città e province d · Italia era &tata compiuta detl ·A. ; ma per i.I timore che il tempo non gl 1 consenti~e di condurre a termine la non lieve impresa, si è intanto pubblicata la parte che mflette la città di Roma. E noi che un dì, non certo vicino, fummo suoi scolari, gli fac- ~iamo l;eto augurio di lungo tempo da consacrare aiUe sue dilette occupazion,i. La lunga e mirabile dimestichezza che r A. ha colle fonti greco-latine, col diritto pubblico e coli' epigra~ia, dà alla narrazione ta-le precisione, speditezza e chiairezza, che il lettore ainohe non troppo erudito ahbraccia a prima v.ista i diversi ugomenti delinea,ti. Questa doppi,a v,ir:tù di la,voro, corredato in calce d,i .ricco a,ppara,to di citazioni, e neHo stesso .tempo di esposizione chiara e concisa, rende il manuale utile oltre che ail dotto, anche a eh.i vogJi-a avere sul suo tavolo di studio una raccolta comp!eta e sicura di notizie attinenti all 'a,rgomento trattato- dal De Ruggiero. V ~dasi, ad esem1pio, il bel caipitolo, ove pa,rl:isi dello sviiluppo topografico dii Roma d,alla piccola città quadrata dei Ramnes sul Palatino ail~a Roma imperiale, la quaile benchè negli ultimi tempi in decadenza, tuttavia conserva a lungo la sua grandezza monumenta,le ; onde Costanzo, alla fine del IV secolo, pereomendola parte a pa,rte, quando giunse inna,nzi ai Rostra del Foro Romano, pe.mpectiss1mum priscae porentiae forum, restò muto per l 'ammfra21ione. E' ma,rarvig,1iosoil modo semplice, con cui l' A. espone notizie minutissime, frutto ·btiotec Gino Bianco I di minut;~ima ricerca ; ad esempio, ,là dove pan1a delle vrie. Come minutissi,me sono le notizie .del personale tecnico e d~ c~- stodia dei monumenti, cioe degli airch1tett1, dei cùstod; a~li 1acquedotti e agili aqua•ri1, dei siciliani o lastrioatori di vie, dei p]umbalfii <lel Tevere, dei fonditori di metaUo per la coniazione, degl; addetti agli arr.hiv,i. etc. E sotto queDa freddezza marmorea dii stile. evvi an.imat,a a•mmi,raz,ione per ,l'a•rgomento che tratta e pe•r la Roma, di cui a.Movera ,le bellezze monumentaili e le ~~hi 1 era innanzi all'occhio del lettore. « Del iresto. ei d,ce. non sa1:à vano pure il richi1amare al'lia mente dello studioso di stor-ia. romana l'entusiastica amm,irazione, con r.ui gli stessi an.tirchi esaltavano la mag,nifìcenza e la bellezza di Roma imperia,le, auando ;,} suo svi~1uppo edilizio e le sue onere pubbliche aveano rà,ggiunto il più alto grado ». La conoscenza del di,ritto pubblico romano, che al prof. De Ruggiero non è minore del.l'epigrafica, mostrasi in tutto il lavoro. e speci,almen,te ne,i capito}1 = in cui si pairla della prestazione d; ope·ra, degh appailti, del it,esoro e de,l bilancio dello Stiato. delle spese e delJ' entrate rutte esa.ttamente elencate daH'A., della cassa imperiale. E· q1,1estClindirizzo una risonanza di que1J.a corrente di studi nella seconda pa•rte del secolo scorso destata dal!e opere del Mommaen e del MarquMdt, come è pure innegabi'le che alla formazione dell' iillustre scuola stor.ica italiana abbia molto contirihuito Giulio Beloch, insegnante nell'Uni\'ersi:tà Roma,na; col suo severo ·metodo di studio delle fonti greco-,laitme. Ora l'lta,lia mercè il De Ruggiero, il Pais, 1 .l De Sanc-tis, ,il Costanzi e il Cardinali, i qua,li tre ultimi .sono usciti dall'ateneo rom,ano. e di altri, ha ll'tpieso i,l suo cammino um-an,i,s,tiico, con pieno rigor.e di critiica, austerità dii forma e spiriti nazionali. Lo studio della storia ant,ica an:novera cultori d,i vailore indiscuitibiil~, talchè, dopo non lunga inter,ruzione, quel moto che l'umanesimo un dì produsse in tutt,a Italia, e nel cinquecento penetrò con sicurezza nello studio delle antichità classiche, e fu di esempio e di scuola ag1i stranielli, è oggi risorto con pieno decoro della nazione. lo voglio in ultimo traisc,rivere i titol,i del Sommario dei dodici caipitoli, in cui è dii viso il libro, perchè il lettore aibbia qualche idea del contenuto: I. Sv,iluppo deHa città ; II. Pr-ime e principali opere ,pubbLiche ; Ili. Opere di m~- strati ; IV. Opere decretate dal Senato ; V. Opere imperiali ; VI. Opere priv~te di pubblico uso ; VII. Direzione amministrativa; VIII. Suolo eclificatorio; IX. CostruZJionee ma,nurenzione ; X. Fonti delle .spese ; X.I. Conservaziio.ne ; XII. Personale tecnico e di custodia. LUIGI COLINI BALDESCHI GUIDO ZADEI: L'abate Lamennais e gli italiani del suo tempo. - Pietro Gobetti, Editor~ - T ori•no, 1925. Nonosta,nte il titolo lusinghiero e malgrado ,le l•acune e le omiissioni ri,levate da~l · A. parl.ando nella prefaz 1ione del volume scritto recentemente da F rançois Duine sul Lamennais, anche questo studio storico, •r:i.guardo i rapporti avuti dalJ' Abate con gli· ita.liani, <non ci fa appre,nder~ molto'. .I pe·riodi che trattano dell'influenza esercitata dalle dottrine del Lamenna,is sugli italia•ni conterranei, eccettuando i Papi, sfuggono,. tanto ne scairseggiano le notiz~e e i particolari, nel complesso deUa narrazione della storiia di questo interessantiss,imo Abate. Ma l,a biografia, lo si deve ammettere, è stata certamente redatta nel modo più completo che fosse possibile, e non possiamo davvero dolerci di un paziente ricercatore quale il Zadei se i1 Lamenna,is riswlta un~ fig,ll!l'a dire•i quasi escilusiva1 mente fi-ancese, che non ese,ocitò forti e decisive influenze sulilia situazione politica delrltalia di aUora. Così che il nostro giud~zio possiamo concluderlo dichiarando che ropera può •itenersl pressochè pe,J!eftta, dato che la narrazione si ba~a tutta su documenti dell'epoca, ;n pade riiprodortti, dovendola però cooitemplare, come cred.iamo s.i debba, soltanto quale b~og,rafia rigotrosamente stor,ica. Inoltre che presenta il pregio di una obiettività non comùne~ data la cura avuta dall' A. di scansa.re ogni giudizio arbitrario o per lo meno personale, senza fondamento storico a!cuno, su certe azioni e su a1 louni intendimenti, anche inspiegabili, dell'Abate. In-fine, ohe riesce bene nel-I'ÌIIltento di divulgare meglio che non si sia fatto fin· ora la figura eccezionalmente interessante dell'Abate Lamenniais e a i,ndurre ogni cultore di storia a prendere conoscenm degli scritti Lamenna1iis.ianie stud.iame il periodo 111 cui quesbi esercitarono foritissima influen1.a. * * * Il d.ram,ma de!f abate Lamenna,is ha certamente profonde ragioni fi,losofiche, non psicologiche come alcuni ritengono. Il volume de1lo Zadei, Limi,tandooi appunto ailila narrazione ·deLlia vita dell'Abate, presenta pro·fonde lacune riguardo lo studiio del pensiie.ro e dell 'aruima del La,mennais. Ciò nonostante l' A. è propenso a credere che le evoluzioni del.I' Aba,te avessero derivaz,iooe da motivi di -ani.ma e da caratteri psicodo..: gici ia ,lui par,l'icolari. Ma, ripetiamo, vel'3. r~one del dramma di questo Sacerdote. e-redi.amo si debba ricercare nella sua filo-. sofìa che, se .non ebbe ,il sopravvento su11Jl~ sua stessa fede, se ne risentì egualmente g,rande 1nfluenza in ogoi scritto dell'Abate., non -appena la sua ingenuità e la sua buona ,fede, smMLtellate dai fieri colpi della rea,ltà delle cose, g,li rivelarono un mondo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==