la soppressione dei vecchi, del'la guerra di esrerm,inio, del.le epi,demie, del'la mortalità infantile e delle variazioni dei coefficienti della natailiità. Nota che « ,il decremento d·elJa natalità ,dal secolo XIX fino ai nostri giorrri è stato i1n Europa, tranne in Russia, generale -se non costante nè pari. Un periodo di sosta si ebbe quasi da per tutto fra i.I 1841 e il 1876, poscia il procesiso si è accentuato ». lntere:ssante è speci:alm,ente la p~.rte V de,l volume dove è trattalta « qualche linea di politi-ca .demografica >>. Andhe Cavour si era interessaito del problema demografico. Giova rioord,are quanto egli scriveva nel 1856. « La ten,denza delJa popolazione a soverchi~e le sussi,stenze non .indica già che raggiunto un certo limite la popolazione deb,ba essere stazionari.a ; ma invece che l' uomo ,dovrà moltip-Jjcare la sua energia fisica, intellettuale e morale ; cioè non dovrà m.ai sostare sulla via d'el progresso per poter conseguire sempre le . . necessair1e sussl'stenze ». La più alta inténsifi-cazione della produzione è una esigenza universale, sia al fìne di una maggiore ind-ipend1 enza naz-ionale, sia in rapporto al 'bisogno d:emografico reso più i~IJente dalle difficoltà emigratorie. Per porre riparo a questo fenomeno non si deve pen,sare a una volontM.ia restrizione d!eHa natalità, ma bensì a ce:ocare uno sfogo nella intensificazione ,della produzione agriicola. « Che parta direttamente ali' aumento detlile sussistenze, che à maggior capacità di . assorbimento di mano d'opera, che si .rivol'ge ad una deHe condizioni precipue del~a indipenza e della sicurezza del aPese, che, d'altro canto, favorendo l '.incremenito dei ceti rurali, con1ferisce di più alla staibiJiità d'ella vita sociale e politica. l'ale è l 'ainima di Cavour allorchè aUe crescenti resistenze della naltura oppone una politica ag71aria operosa e fervi,da, di cui resta monumento· insigne una magnifica opera di canailiz7azione idraulica. T aie è i,I pensi.ero del1 'onorevole Mussolini quando accenna nei suoi discorsi alila necesibliotecaGino Bianco VITA NOVA sità demografica di utilizzare fino aH'ulrtimo centimetro quadrato del teNito~io nazion,ale, e affenna che et ila ricchezza dell''ltalia, la stabilità della Nazione e l'avvenire di essa sono intimamente legati aiHe sorti e alJ 'avvenire dell 'agnicoltura italiana », e VOiITebbeche « i legislatori passati, presenti e futuri tenessero al primo piano della loro considerazione le cose dell 'agricoltura », ed ininegg.ia al me!~- viglioso popolo ru~ale daUo spI{Ito pieno di profondità saggia ». Essendo in Italia lo sviluppo deJI' agric01lltura ,meno legato ad una sostituzione di macchine ad uomini, una poliitica demografica, in quanto tale « deve teadere i,n Italia ad una progressiva valoniz-. zaz:ione d1 egli .interessi rurali i1n cooifronto a quelli :indrusrtiali fin qui tenuti in consid,erazione mag- • g1ore ». L'on. Mussolini espr'esse .in un suo discorso a,l Sena,to aperta .riprovazione ad una even:tiu:ale propaganda ineomalthusiana, mina,cciandbla perfino di repressioni di polizia. ,M!a tale 1P·ropaga1I1Jdain Italia ' . . non e mai stato se:r1amen,te tentata e, qua:lora ,lo fosse, non avrebbe P.roba'bilmente moha efficacia, poichè trovere'bbe lliil ostacolo nello istinto sostanzialmente sano delle masse. A una tal propagainda non si può essere favor·evole anche perohè « uno spontaineo decremento delle nascite è già in · atto, ed è assai sensi·biJe, e nul,la autorizza a rilbenere· che sia per ferm,arsi n. In materi.a demog-rafica il compito dello Stato ·può essere queUo di una efficace tutela penatailica e postualica, di una provvida assistenza dell'infanzia, di una vigorosa organizzazione della educazione fisica giovanile e sopratut-· to d'i contri1buire a diffondere una . . . sana coscienza eugen1ca, per cui aumenti il se·nso della responsabilità pareativa negli in•fer.m,idi malattie gravi ered,itari e. Una ·bene i1ntesa tutela ,del.I'infanzia potrebbe far diminuire la mortalità e ,la morti.lità infantile, che presso di no.i è ancora relaitivamente elev,ata. Attuate tutte que&te previ,denze • e provvidenze miranti a risanare e a maintenere in piena efficienza i,l nostro sacro patri·monio di vitalità~ bisognerebbe aver fiducia in un indirizzo di politica economico-demograifico e più largo re·spiro. · << Essa, pru-d,entem·ent~ _att~ata in. u~a l•ine~ d.i giusto equ1,hbr10 degli 1nt,eres91 in coI11trasto, riescire,bbe ad assorbi.re in ,patria una buona quota dei nostri desideri. Bisogna valorizzare il lavoro italiano ali' estero, si ripete da molti e nessuno ,lo contrasta : ma occorre anche in Italia tenere iinpregioquesto nostro lavoro, non insensensi1hili a che esso vada ad offrirsi con cento risch,i in paesi lontani, men1Jre forse lo tratterrebbe una politica contadina p'Ìù spreg~udi,cata e provvirda ». Piename·Il!te ,d•accordo coHa conclusione ·dell'autore. Elevazione del liveUo medio biologico, miglior conservazione del patrimonio vii.tale, cura somma perchè .la nostra ri,cchezza di uomi,ni e di forza di lavoro non si disperda nel va-sto m001do (che tailvolta non restituisce più la sua preda), ma venga quanto più sia possibile util1izzata in Patria ,per la ricchezza, il ben.essere e le elevazione sociale · e morale di tutta la nazione. Molti non sarebbero così entusiasti della emigrazione se conoscessero per triste esperienza persona.le quanlto siano dure le vie dell'esigi.io battute per iecessità e quanto sappia di sale lo pa1ne ,altrui e quan;to inospitali siano i cieli di versi da queHo del1 'alma Patria. GIACOMO DONATI POLITICA SCOLASTICA D0ipo la legge Geniti-le :le Univensità si sono mdltiplicate. Buon segno, d:iranno molti. Invece noi crediamo che la mania u,niversitaria di città e regioni d' l,ta!lia sia un cattivo segno, !perchè essa è, .sotto alt,re forme, la riviviscenza di quel.la mentalità piatta, scioccamente boriosa, che è ila mentalità ,d:~m,oclf!arti,C-a:, la quale credeva di d1ffon1 dere 1 così d1 etti lumi della
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