" , za dell'unione adulterina, fra quella organizzazi0111.ee il socialismo, aivesse origine J 'Unione Mazzi,111iana il cui compito fu di portare oo vasto contri1buto dii uomini e di fede ·alla rj vo1 luzione fascista. Compito che invie1 ce doveva essere assoLto, se in politica prevales·se s,empre la logica_ e la onestà, d1 ai repubblicani. . Da alJora l'Unione combatt:è · con noi, ~e pure talurne ore ai furono avverse ; ed i,l suo fiancheggiamento leale ·e fervi,do continuò sino alla 11ecentissima funzi01J1ecOII Partito. ·Ma, dicevo; che ·io intendo iin .q!lle6to VSJ'l(Um1el anche un div,erso scopo: di d1 el1 ineare una storia ideal 1 e del Fasci.simo. .V ero è infatti che è l 'U,nione Maz- _ziniana ·attrav.eiiso il suo periodico « 11Patto Nazionale >> h1a svolto un attivissim,a compagna idealle, .·cercaindo <li ind'irizzare la spiritualità degli italiçm.i e dei fascisti aililaeducazione M1 azzinia1na; ed è oerto che neUa c-oncezione fascista l_arghissimo è il posto a1 pen•siero del Mae ... stro. 01ra da ciò deriva che il p·ens~re la storia del F asciS1IJ10come attuatri1ce di molti postulati :mazzi1ni,ani è perfe:ttairnente giustificabiile, tanto più che, a chi osservi attentamente a complesso sistema del- .l 'Apo,stolo, sarà evidente il fatto che la sua realizzazione è essenzialmente I.a rea,lizzazio,ne di taluni fo,ndamentaili principi, su cui i.I sistema stesso si fonda. E sono principi che neil Fascismo han.no senza du,bbio trovata ,l' esaltazione più alta •e p,iù potente. l11 libro in quanto risponde ad una giusta esigenza, entra nella let~eratura del fascismo p1 er occuparvi un degnissimo posto e per rappresen~ .tarvi, otti,m,amente, un pensiero ed una . tendenza spirituale predom,i .. nant1. GIAN LUIGI MERCURI ~ FILOSOFIA Nella bella collezione Il Pen... siero M ode1·no· d·ell 'editore V aJ... · le.echi di Firenze è uscito per cura di A. Guzzo un volumetto che r;icibl.ioteca Gino Bianco VITA NOVA cogl1 ie ,due saggi del compi,anto filosofo SEBASTIANOMATURI, che fu così caro al Croce, al Gentile ed altri nobiJissimi spiri.ti. Per la verità, i due saggi del Maturi, l'uno su GioN:l:ano Bruno e l'altro su He-gel, non presentano nessuna idea nuova, ami contengono parecchi giudizi che andrebbero cor- .retti~ ma · pure in eSlSicircola tanto ca,lore e tainto entusiasmo che ci fa ripensare con un senro nostalgico a .qruei tempi in cui pochi uomini in mezzo .al'.le ba.11ba-riemaiteriali- ..listica ·e positivisiti,ca ,ten.evano acce'sa la fi,accola dellla speculazione .cura;ndosi. poco d'elio ,scherno d'i cui erano largamente gratificati. L'attività fil0rsofica de'l Maturi che rimase sempre un ,modesto insegnante ,di un Liceo di Napoli si svo1 lse fra i J 880 e i1l 1900, ma non è propri,am1 ente la d'ottrina di lui che c'interessa, perchè essa ap- .pare ingia'1lita dal tempo e non risponde_ più al nostro mutato atteggia1mento spirituale, bensì la sua maigini,fi 1ca personalità di maestro, ·che il Guzzo riesce lim,pidamente a rievocare. Il Maturi che fu scolaro di B. Spaventa e di A. V:era non possedeva nè -la lucidità -e 18: profondità del primo, ,nè la vastità della cultura, benchè in- .con1ipoista, del secondo, ma si avvantaggiava su'11lu' no e sull' altro, · come ci attesta il Guzzo, per un senso .di umanità calda, lirica e fraterna, t:he egli riversava non soio n'ei suoi scritti,, ma principalmente neHa sua scuola liceale, che amava dJi nobilissi,mo amore per form1are ivi le coscienze. cc Nell'enorme aula del vecchio convento divenuta scuola, d'ice il Guzzo che fu un suo scolaro sul ... lo sfondo de1la monumental: cattedra, i,l Veglio è tra .i banchi -. come soleva -, e •parla dia vicino con quel piglio fiero e affettuo,sissimo, alle ·bit1be che bisbigliano per provocarlo. lo ero, proprio al 'banco che s'intravvede a ' . destra n. cc Ed egli, .come Socrate, dialogava; e non insegnava che dialogando. E la sua voce, e le sue interrogazi.oni, e i suoi inni alla verità trovata or:rniai, •mi stanno nel1 'anima, e vorrei essere degno cli I a:llbe11gare il tesoro d1 elJa loro me- . moria >>. G1i era c:he il Matiuri non eia un professionale della fiilosofia,ma un uomo che riviveva intensamente 'le sue idee, un fi.fosofo vera1ment:e vivo clhe poteva seirnbrare un oltrepassato solo a coloro che i,n nome deilJ'ultima moda filosofi- • ca non avevano nè mente nè cuore per .i.ntenedere 1 la divina bel1ezza ,di un'idea, qualunque essa f06$e, ch,e ,fonnJa davvero il maestro idea-le~ Eoco perohè gli ·scritti de·l Maturi. 10filtani da noi nel te~ e nello .spi:rito coniservano una grande suggestione. Di ben altra natu- . ra è il volume de1 l prof. G. A. CESAREO, intito1ato Storia delle Teorie estetiche in Italia dal Medio Eoo ai nostri giorni (Bologna- Zani,die1lli). Esoo, ·bench.è destinato ad uso delle s·cuole medie superiori, è un contri1buto pregevole ag.Ji studi di estetica. Il principio da· cui muove costantem·ente il Cesareo consi,ste · in ciò : il valore aùtonomo della funzione estetica co- . ·mie coscienza deJll'attività creatrice. Questo principio che egli cercò di sviluppare adeguatamente nel suo importante Saggio sull'arte creatrice è in questa sua storia d,elle ide•e estetich,e i,l criterio uni- . co, supremo, con cui in una forma nitida, elegante, impeccabile sono vagliate tutte le teorie estetiche. Pure la sua storia presen,ta alcuni spunti, ,che ove fossero svilluppati fì:n? i,'! f ond~, condlurrebbero a pos1zi?111un po dive!Iise da quelle che egli aveva un po' rigidamenll:e assunte 1 nel saggio Sul[' Arte creaticre. Ber esempio non c'è molto da ri1 dire quando il Cesareo parlando dell'estetica co1 me creazione es·ce ad un certo punto in parole come queste: << L'opera d'arte agis~e s~ la f arntasia ; agisce nella sua s1ntes1 e nelle sue determinazioni analitiche, sensazioni, stati d' animo atti, idee, mezzi co,mu~icativi. T-~tto questo. è creazione; ma poic.he la f anJas1a n~ è se non lo spirito ,che s1 potenzia come funzione creatrice, l'opera d'arte, che commuov~ .la fantasia, commuove tutto lo sp1r1to; e ,pQichè .Io spirito è "
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