Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

• •• I I SALVA T-ORE MARCHESI • Poco più che decenne, sull'esempio dello zio Luigi, " Salvatore Marchesi cominciava a trattare I.a matita e a svolgere le sue attitudini per le belle arti, vagheggiando forse, fin d'allora, di raccogliere l 'ere.- dità dello zi~. di riempire il vuoto lasciato da lui " . • tato di prospettiva, ra~coman?at.~ _vivamente. dall~ Gazzetta degli Artisti d1 Venezia. ~1, p_rof~ssor~,agh studiosi agli artisti " essendo utile a1 giovani cultori deÌI 'arte in principio di carr~era, a~nchè ~e discipline prospettiche: non siano d1 esclusivo patri .. ! S. MARCHESI: CHIESA DELLA GANCI.I\ DI PALERMO . • Cosi scrisse(PiEtro Martinifnelf Presente di Parma, I 23 agosto del 1875. Alcuni anni prima il Marchesi, giovanissimo, aveva esposto a Brera il Coro della Chiesa di San Giovanni di Parma, affermando le sue buone qualità di fronte al pubblico e alla critica. Seguirono le mostre vittoriose di Filadelfìa, di Napoli, di Parigi, di Roma, di Palermo, di Torino, di Firenze e di Bologna. E nel 1886 il Ministero della Pubblica Istruzione lo chiamò alla cattedra di prospettiva nell'Istituto di Belle Arti a Palermo, con danno evidente della carriera artistica, poichè tutto l'assorbiva l'amore deHa scuola, cui molto giovò con un tratmonio dello scienziato e dello specialista, mentre esse sono sì gran parte dell'Arte ". , *** Salvatore Marchesi, mirabile tempra d'artista, vivente a cavaliere di due secoli: il diciannovesimo e il ventesimo, ha in sè tutte le qualità del vecchio maestro: rispetto grandissimo per il disegno, misurata armonia del colore, sapiente costruzione del quadro e spirito animatore austero. A Palermo ha modo di studiare e di rappresentare la vita della vecchia e ibliotecaGino Bianco

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