Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

• I ITALIA IMPERIALE. J \ • J Se io avessi l'onore di essere in presenza di del diritto canonico, pensavano all'Imperatore S. E. Mussolini, vorrei dirgli, senza tema di come vivente persona. Per volontà del popolo, venir tacciato di adulatore, che niuno meglio dal quale i legisti derivavano anche l'autofità di lui, aveva spiegato (in una recente risposta di lui, egli era il successore di Augusto: doveva ad un giornalista straniero) il senso della parola scendere in Italia, giardino dell'Impero, rivenlmpero, molto più se le si aggiunga l'epiteto di. dicando diritti e onori che. a lui; spettavano, ~ romano. Il sottoscritto, sebben milite batta- . che a torto si credeva gh vemssero contes1. · gliero della politica, è anche uno studioso che, L' invettiva dantesca contro l' imperatore negliattraverso la storia, ha seguìto e segue le vicende gente a scendere in Italia, come l'attesa dei . dell'Impero romano, non pure quando era la legisti per rendergli omaggio, cavalcargli a forma di governò di Roma, ma dopo la cadut.a fianco ed esser giudici del tribunale di lui qui di essa, e poi nell'età di mezzo sino al mo- fra noi, esprimono la stessa fede in un persomento in cui quell'Impero divenne un'ombra naggio che vive e opera in nome di Roma vana senza soggetto. imffiortale e delle sue leggi, pure immor - La storia dell'idea imperiale in Italia nel tali. medio evo, così come si può seguire anche, e Ma quando gl' imperatori di Germania, soprattutto, nelle nostre gloriose Università, ha eredi del sacro romano Impero, o diverigono due periodi ben distinti. Purtroppo la storia pressochè impotenti a dominare l'Italia e non stessa della nostra Università e della Giuri- sanno più approntare le loro discese fra noi, sprudenza che vi nacque e vi crebbe vigorosa, o esse hanno misera fine, il ghibellinismo, come è così poco nota nel suo completo quadro che fede in una persona che sta sul trono imperiale, · sembra novità parlare di quei due periodi. langue e quasi diviene un ricordo. Eppure è Inoltre si crede comunemente che nei nostri questo il momento nel quale l' idea imperiale antichi Studi si insegnasse e si apprendesse ha, per così dire, una vita nova nelle nostre soltanto il Diritto privato, trascurando il Di- Università e s' innesta con mutato aspetto sul ritto pubblico e le questioni che vi sono con- vecchio tronco del sognato impero universale. nesse. Onde parve naturale cercarle piuttosto Cino da Pistoia ha ancora gli occhi sull'alto nei filosofi che nei legisti delle Università. Arrigo; Bartolo, il famoso discepolo del piTaluno anche trascurò nella storia del pensiero stoiese, pensa all'Impero romano, e di esso dei secoli di mezzo le opinioni politiche dei parla come di un regno quasi ideale: del regno dottori delle Università, dicendo ohe non sono della civiltà romana che si distese per tutto originali. Quasi che si trattasse di maggiori o l'orbe e d·eve tornare a soggiogarlo beneficaminori originalità, o non piuttosto dell'efficacia mente. Ecco un altro ghibellinismo ben più di talune dottrine politiche in quelle scuole nobile del primo, ben più ricco di contenuto che, si noti bene, erano di gran lunga superiori e di speranze che s' infuturano; di glorie che a tutte le altre, perchè d' importanza teorica e non cadono come le persone! pratica ad un tempo formando i consiglieri dei . A me non spetta di dire se e come può principi e delle città, i giudici, i podestà. Le risorgere ora un Impero d'Italia : io cadrei questioni politiche dell'età di mezzo si riassu- genuflesso dinanzi ai suoi simboli ! Ma a me mevano principalmente nelle relazioni fra le spetta di constatare che intanto la mente sodue somme potestà: l' imperatore e il pontefice. vrana del nostro Duce ci ha additato l'efficacia Ora in un primo periodo i legisti delle inesauribile dell' idea imperiale romana come Università, per lo più in antitesi ai maestri - fonte di educazione politica, di energia, di · lioteca

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