.. IL PEGNO PRESO DALL' INGHILTERRA s·oPRA UNA PARTÈ DELLA NOSTRA RISEUVA ~U~EA Il significato dell'atto compiuto dal Governo ita-- liano di depositare in Inghilterra una · parte della nostra riserva aurea, più di due miliardi di lire · nostre, per quanto si voglia mascherare, non am-- mette altra interpretazione che quella d'un'ipoteca presa dal Governo inglese per assicurarsi contro le perdite eventuali derivate dall' insolvibilità dell'Italia. Esso perciò serve efficacemente a lumeggiare le insi-- pienze che hanno governato la politica d: Salandra e compagni alla vigilia del nostrò intervento in favore dell'Intesa. Occorre ravvivare la memoria del nostro popolo troppo proclive all'oblio, sulla condotta dei nostri governanti, perchè troppo si giudica dall'esito l'opera degli uomini cui è toccato di guidare un' impresa, senza considerare che la felicità dei risultati potrebbe essere ,stata ottenuta malgrado, non per l'azione di costoro. Al nome di Salandra sta associato il ricordo della guerra liberatrice, come al nome di Orlando quello della vittoria; mentre sarebbe più conforme alla verità storica chiamare Orlando il ministro di Caporetto _eSalandra l'organizzatore della sconfitta, per un concorso fortunato di circostanze, tra le quali primissima la stessa vigoria del popolo italiano, allontanata dal nostro capo. Dunque l'Italia per entrare in guerra a fianco degli alleati dovea dare un .pegno in moneta sonante alla nazione, la quale si prevedeva che le avrebbe ~nticipato in parte le spese di guerra e sarebbe stata ~ In graclo di farle dei prestiti ! A questa condizione umiliante l'Italia si sarebbe dovuta rassegnare, appena se si fosse trovata nella situazione della Serbia il 28 luglio 1914: eppure alla Serbia nessuno richiese garanzie di pagamenti e molto men) dei vincoli sulla riserva monetaria. Quando il piccolo Piemonte ebbe nel 23 aprile 1859. il famoso ultimatum che rese inevitabile la guerra, a Napoleone I I I non passò ..per la mente il pensier9 di assicurarsi l'indennità delle spese di guerra col pegno sulla riserva aurea. La situazione dell'Italia invece allo scoppio della guerra era delle più favo re voli, e si richiedeva solo che fosse valorizzata da uomini veggenti e prud: nti i quali comprendessero I' importanza del suo schieramento .a fianco di uno dei due gruppi antagonistici. È vero che ai popoli dell'Intesa era nota la ripugnanza dell'Italia di marciare a fianco dell'Austria : è vero che una vittoria delle potenze centrali avrebbe lasciata l'Austria arbitra delle sorti d'Italia, e non sarebbero mancate manifestazioni del sentimento italiano, in cui I' Austria avrebbe potuto vedere una provocazione, e trovare il pretesto di una guerra. • , Infatti quando l'esasperazione degli a~i'!1i nel 1878 Pé.1: essere noi in conseguenza della pol1t1ca dalle mani - nette usciti con le mani vuote dal congresso di Berli~o, si sfogò in dimostrazioni irredentiste, poco mancò che l'Austria non ci dichiarasse la guerra. Occorre non dimenticare il programma del generale Conrad di schiacciare successivamente la Serbia e l'Italia, e che solo era per lui questione di dare la precedenza all'una o all'altra impresa. Ma è pur vero che certi progetti concepiti da un militare trovano degli ostacoli in chi della guerra ha la respon - sabilità, e ne presenta le incognite paurose. Conrad infatti voleva assalirci al tempo del terremoto di Messina, e poi nell'occasione della guerra libica : ma l''una e l'altra volta non potè essere attuata la criminosa avventura per la decisa opposizione del vecchio imperatore, che non certo per simpatia verso di noi, ma paventando l'incognita delle conseguenze, fu irremovibile ad ogni· eccitazione. Si dirà: quando fossero stati prostrati• i nemici nella cui gelosia d'ogni accrescimento dell'Austria, l'Italia poteva trovare una difesa, 1•Austria avrebb~ avuto le mani libere: quindi l'unica speranza di salvezza rimaneva all'Italia nel partecipare alla guerra insieme con la Francia, la Russia e l'Inghilterra. Ma chi crede che lord Asquith e Lloyd George nel · momento che i Tedeschi erano padroni del Belgio e di parecchi dipartimenti francesi, che i Russi si ritiravano dai Carpazi e stavano per abbandonare ~r~msil .e LeoI_>oli incominciando quella disastrosa r1tirata, In segu .t.o alla quale perdevano la Curlandia e la Polonia, che i sottomarini facevano scempio drJla fl_ottamercan,tile e di qua~che grossa nave da guerra, rifiutassero l alleanza dell Italia se non sottostasse a ~n co~tratto !Ilerc~ntile, deve avere del senno politico di questi personaggi un concetto molto svan- • I tagg1oso. , In_oltre una propost~ c?s_ìindecorosa pel prestigio d Italia e tanto preg1udiz1evole ai suoi interessi avrebbe, att~tito i risentimenti verso l'Austria; e, s; anche I ltaL.a non fosse uscita dalla neutralità le pote_nze dell'lnte~~ non potevano non porre in' bi- !anc10. la pro~ab1htà che l'Italia si fosse unita agli 1mp~r1 centr_ah, ~ proprio nel momento che 1a Germ~n1a e!a yitto_riosa in Oriente: né poteva chiudere ~h _occhi al p~r1colo che il Mediterraneo con la flotta itah_ana associata ali 'austriaca e ai sottomarini tedeschi, foss~ perduto per _l'Inghilterra. Se quindi al governo ci fo~se st~t~ più penuria di retori e più abbondanza d1 uom1m assennati, si poteva non solo ·blioteca Gin Bianco ..
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