Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

16 VITA NOVA dere, pur troppo, all'atto del Re e al benigno giudizio di V. E. Valgami la devozione al dovere e il profondo, affettuoso rispetto a chi prepara il bene della patria. Ossequi. G10SUECARDUCCI V. Nel 19 il male l'assalì. Già il 19 marzo 1885, mentre era a tavola, i suoi famigliari lo videro sbiancarsi, quindi rimanere inerte. Per un attimo. Poi il La casa Carducci _col Pollaio, dove abitò la figlia Laura fin alla mortej del padre. (Così scherzando lo chiamavano il ricovero quando andavano a trovare il •bambino). Carducci puntò le mani sulla tavola e si eresse sulla persona, mormorando: - Voglio morire in piedi! Fu l a fulminea rivelazione di un male che lo minava insidioso e eh' egli seppe celare anche ai suoi intimi? Saremmo indotti a crederlo se, malgrado la sua fierezza ed energia, fino dal 1883 scriveva a .Severino Ferrari: " Ieri sera Uguccione (Ugo Brilli l'allievo e paziente collaboratore delle Letture, spen-- tosi l'anno scorso nell'anniversario della morte del Poeta) era sul ponte di Casalecchio. Guardava la luna con gli occhi gialli. E a un tratto cantò: O luna o luna o luna luna luna Ch vai solinga per la notte bruna E mandi un raggio là su la laguna: O luna, o luna, o luna luna luna. lei e quelli dell'età sua. Ma noi in verità si può morire .... ". (1) Si riebbe subito, allora; dal 1899 invece cominciò la sua atroce, sovrumana lotta, contr' il male che non gli consentiva più · di scrivere e che andava inceppandogli anche la parola ! Nel 1901, sentendo che -la lotta è senza una luce di speranza, si congeda dalle Muse: . Fior tricolore Tramontano le stelle in mezzo al mare E si spengono i canti entro al mio core. e a chi gli chiedeva uno scritto, rispondeva con una frase che parve sdegnosa e non era che accorata: " come vorrei non posso, come posso non voglio ". E lui, che fin da giovinetto tenne molto alla eleganza della calligrafia, tanto da fare dei veri saggi, deve limitarsi a firmare stentatamente! Lo studio con la poltrona nella quale fu curato Garibaldi dopo Aspromonte {donatagli dalla Jessie Withe Mario). Ma quando, nel 1902, Margherita di Savoia volle acquistare la biblioteca del Carducci, scriveva al Sindaco di Bologna in data 12 febbraio: · La speranza che la mia biblioteca possa con senso squisito di gentil b n ficenza esser acquistata dalla Maestà d Ila Regina Margherita è un arcobaleno fra le nuvol che turbano la fine della mia giornata. Così fosse! E i libri 1 carte h bb ro tanta parte della È una romanella di genere nuovo, semplicissima mia vita d i mi i amori riposass ro tutti assieme dopo di me in un luogo qui to, sicuro, onorato. di una larga indeterminata melopea. Che orizzonte Ti autorizzo, dunqu , a fare le pratich opportun d obblidischiude, quanto lascia pensare, e lascia p nsare iò garti per m alla cession della bibliot ca (volumi 13.500, opuche m glio piace. Il Bonghi la commenta ". (1) Poi, scoli 10.000, manoscritti capsule 11 O), quanto sono oggi quanti ' ·1 · · Il l bb · possono ss r aum ntati succ ssivam nt , di tro il corrispettutt a un tratto, 1 sorriso SI sp gne su a ra tivo di lir quarantamila L. 40.000 pagabili ai mi i r di. con un s nso di infinita, s onsolata amar zza, con- Invoch rei come allo di benignità il godim nto e l'uso d l lud : '' Mi sfogo ·a dir s io eh zz , ma il mio tutto, vita natural durant gli 1nl r ssi in ragion d l inque uor trist . Ormai si può morir , di o noi, non P r nto. ( 1) Lei lere alla {amiglia, ec . ( op. ci t.). (1) Lettere alla Jamiglia, ecc. ( p. it.). I Biblioteca Gino Bianco

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