,. 8 VITA NOVA !ratta; l'anima della Nazione io voglio, senza la quale 11 corpo è nulla "; comprese che le ire del Marem..., mano contro una letteratura che si cullava languida..., mente " nelle ebbrezze dei bagni d'azzurro ", e contro " tanto ideale, tanto mistico, tanto vapore, tante sfumature " cui contrapponeva " un po' del crudo vero, del villano reale '', tendevano a dare alla gioventù un saldo ed austero carattere; e sola, forse, ali' infuori dei fedeli di Enotrio Romano ammirava chi r~t~aeva sè stesso ne l'Esule antico: Giuseppe Mazz1n1: Egli vide nel ciel crepuscolare Col cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia; e con le luci fìse A lei trasse per mezzo un cimitero, E un popol morto dietro a lui si mise. e nel 1881, nel programma al Don Chisciotte lanciava il suo appello alla gi~vinezza italica : '' A noi o giovani! C'è da combattere ancora!, c'è ancor: da amare! e c'è anche da patire e da morire e da vivere per la patria, per la libertà, per la giustizia!", perchè, se la guerra l'Alpe minacci e su' due mari suoni, alto fratelli, i cuori! alto le. insegne e le memorie! Avanti! avanti, o Italia nuova ed antica. Giovanni Pascoli nel discorso commemorativo del Maestro chiedeva : " ... ."per chi e che salisti tu i clivi dell'art~ piantandovi la tua bandiera garibaldina? Per la monarchia? No. Per la repubblica. Nemmeno ". Per chi e per che dunque? " Per l'Italia! ". Ci son voluti -trent'anni per constatare ciò che Mar..., gherita di Savoia vide e previde allora: e mentre i letteratucoli ed i moderatucoli invelenivano e allar..., mavano le candide, ingenue anime timorate, la gio..., vane Sovrana mandava a memoria le Odi barbare: sapeva che per altre vie e con altre mète, uno era lo scopo, l'aspirazione, la missione del grande Ita..., liano: un popolo forte d'un paese rinnovato dalla disciplina .che riprendesse le gloriose tradizioni. Come nel vaticinio : O Italia, o Roma! quel giorno, placjdo tornerà il cielo su 'l Foro, e cantici di gloria, di gloria, di gloria, correràn per l' infinito azzurro. I I. Cqme avvenne il primo incontro fra il Poeta e la Sovrana,llo narra Giosuè Carducci in Eterno femminino regale ( 1)• .Il 6 ·giugno 1878 si recò a Ravenna per l' inaugurazione del monumento a Luigi .Carlo Farini e rivide Benedetto Cairoli. Il .vecchio patriota e Ministro gli corse incontro e l'abbracciò. Poi sottovoce gli comu- (J) Ed. Zanichelli. iblioteca Gino Bianco nicò che la Regina avrebbe desiderato che gli fosse conferita la Croce al merito civile di Savoia. La sera poi, a cena, Giuseppe Zanardelli s' intratteneva sull' ingegno e lo squisito senso artistico della giovane Regina e poi '' con un atto di testuggine ritraendo il collo per entro le spalle quasi per non parer d'esser lui, seguitò della molta stima in che ella aveva i versi del Carducci e specialmente le Odi barbare. A questo, riallungando il collo e volgendo in qua e in là la testa fine e la fronte irrequieta come un baco da seta che vada al bosco, prese a raccontare come la Regina ricevendolo a udienza lo salutasse . . coi versi, Lieta del fato Brescia raccolsemi, Brescia la forte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d'Italia, ecc. e poi rifacendosi da capo gli diceva a mente tutta l ' d ,, o e... . Poi si passò ad altro, ma su l'uscire Zanardelli_ disse al Carducci : - In somma la Regina vorrebbe che voi aveste la Croce del merito civile. L' indomani, verso la Pineta, Benedetto Cairoli •" :1llu1;1~~ndecÌa, gitando le braccia tra i molti saluti ",. gli grido: --f Dunque è fatto. Giunse il Decreto; ma quando Carducci lesse gli Statuti dell'Ordine (obbligo di giurare fedeltà al Re e ai successori, ponendo inginocchiato, la mano destra . su gli Evangeli, tra due testimoni, dinanzi al Ministro degli Interni) rinunziò. " Rinunziai - scriveva - dico i~vero, con dispiacere; co 'l dispiacere di dover apparire, non essendo, sconoscente a chi mi tenne !101?-indegn~ d'una nobile onorificenza, fatta più 1ns1gne dell assentimento, che richiedesi a confe-- rirla, degl' illustri sedenti nel Consiglio dell'Ordine '' _ Naturale quindi che quando il Rettore lo " solle-- citò :' a partecipare a,~lavi~ita di ossequio ai_ Sovrani~ ader1, confessando: . . 10 che tante Regine aveva cercate e osservate e studiate nella storia nell' epòpea e. nel dramma, era _ben cu~ioso di vedere una Regina viva e vera e comp1acentes1 della poesia e delle arti " .. *** . Quale l' i~pressione del Poeta? " Ella stava diritta e ferma 1n mezzo la sala;... senza· darsene l'aria e non essend? nella sala nè men l'apparenza del tron~, tr~~egg1~va ella da vero in mezzo la sala. Tra quelli ab1t1 neri a_coda, come si dice, di rondine, e q1!-elle cravatte bianche, ridicole insegne di eguaglianza ~ott,o cui l' invid~a cinica del terzo stato accomuno l ero~ ~l cameriere, ella sorgeva con una rara purezza d1 linee e di pòse nell'atteggiamento e, con !1na eleganza semplice e veramente superiore si dell adorn8:mento gemmato sì del vestito (color tort~ra, pa_rm1)largamente cadente. In tutti gli atti e nei cenni, ~ nel muover raro dei passi e della per~ sona, e nel piegar della testa, e nelle inflessioni della voce e delle parole, mostrava ·una bontà dignitosa; ,.
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