Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

VITA NOVA 5 primo e piu elementare che lo Stato e' impone: ·ubbidire con assoluta dedizione e devozione alla legge. *** Mussolini disse: '' Son cinquant ~anni che si dice che la scuola va riformata, e che la si critica in tutti i modi : si è gridato in mille toni che bisognava rendere finalmente la scuola seria, formativa dei caratteri e degli uomini. Il governo fascista ha bisogno della classe dirigente. Nell'esperienza di questi mesi di governo io ho veduto che la classe dirigente fascista non c'è. Non posso improvvisare i funzionari in tutta l'Amministrazione dello Stato: tutto ciò deve venirmi, a grado a grado, dalle Università ''. Il Codignola, in un volume uscito recentemente, Il problema dell'educazione nazionale in Italia (Vallecchi, Firenze), ha raccolto, si può dire, la storia, oltre che la cronaca, del movimento che ha portato in Italia alla riforma della scuola. E un libro che resterà come un documento di prim'ordine. A p. 231 dice: '' Si parla troppo spesso della riforma Gentile. Si dovrebbe cominciar a parlare, mi pare, della riforma scolastica del fascismo. Si sarebbe piu nel vero e si affermerebbe cosa piu intelligente. Non dobbiamo prestarci al giuoco degli avversari che tentano d' identificare la riforma con un uomo per aver agio di distruggerla piu agevolmente. Un uomo può fare quel che ha fatto Gentile soltanto quando è l'espressione, direi quasi, la sintesi vivente di tutto un movimento storico poderoso che ha trionfato ormai negli animi anche se non è riuscito ancora a modellare su di sé le istituzioni. I pieni poteri · non sono in grado di dar corpo alle astrazioni ''. Basta il ripristino dell' insegnamento religioso, nella forma in cui è stato ripristinato, per intendere a quali presupposti anche politici sia ispirata questa riforma scolastica. Basta - il nuovo sistema gerarchico, di nomina e di responsabilità dei capi, per vedere se il concetto dell'autorità nella scuola è piu quello di prima. Il laicismo massonico, il democratismo da strapazz·o, la politica liberalesca dello Stato assente - sono stati per la prima volta sconfessati dal governo fascista con questa legge, che Mussolini chiamò giustamente l'atto piu Bibliotec Gino Bianco rivoluzionario compiuto nel primo periodo del • nuovo regime. Tra gli oppositori non mancò chi si appellò a sentenziare che la riforma non era affatto fascista; che, anzi, era antifascista, per la tendenza protestantesca eh' egli vedeva nella forma nuova dell' insegnamento religioso. Per quanto il nome di B. Croce non possa esser confuso con quello degli altri, sta di fatto eh' egli, qui e in molti altri giudizi, s'è ingannato certamente: basta la soddisfazione espressa dalla Chiesa Cattolica in riguardo per esserne sicuri : tra B. Croce e il Papa è estremamente probabile che quest'ultimo se ne intenda di piu in materia di ortodossia. I grandi uomini, generalmente, non sono grandi in tutto: B. Croce, che pur fu tra i primi a combattere la massoneria in Italia, si è astenuto nella votazione della legge contro la m~ssoneria soltanto perché pr~sentata dal governo fascista. , Un'altra opinione molto errata, che se prendesse piede sarebbe deleteria per le sorti della riforma, è quella espressa dal Lombardo-Radice: che il problema della scuola debba esser considerato in sé, indipendentemente dalla politica e dal partito ch'è al potere. Quest'opinione ha una certa apparenza di verità soltanto perché non chiarisce che cosa intenda per politica di partito. Concedendo la politica come lotta di partiti che si avvicendano nell'amministrazione della pubblica cosa, è naturale e giusto che la _ scuola sia, debba essere, al di sopra della mischia. Ma il fascismo non è questo. non è questo il fascismo che deve pervadere e informare di sé la scuola. Il motivo fascista che sta alla base della riforma Gentile è nell'accordo fondamentale di essa con la concezione nuova dello Stato. Qui si parla del fascismo come principio politico generale della vita italiana; e una scuola che a quel principio non sia ispi- . rata e informata non è piu neppure italiana. · E una curiosa astrazione, questa, di una scuola governata dalla ·pura pedagogia, cosf come la repubblica platonica dalla pura filosofia. A Platone si può perdonare la mancanza di senso storico e pratico; ma, oggi, quell'opinione appare come un' ingenuità anche a chi non ha . mai studiato né fìlosofìa né pedagogia. Eppure, o io m'inganno, o questo è proprio lo stato delle cose attualmente: la questione •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==