/ IL FASCISMO E LA SCUOLA Comincio ·da una franca confessione del ch'è segno, in generale, di superficialità d' intui-• mio stato d'animo, affinché il lettore smorzi zione storica e di astrattezza d'idee. La realtà. , qualche accento che giudicasse, eventualmente, è dura da trasformare; e quando, poi, si ha troppo forte: ho la penosa impressione che da fare con quella realtà eh' è lo spirito umano,. la Riforma Gentile non proceda bene, e che, che pur sembra la cosa piu mobile e di piu se va di questo passo, non soltanto ci vorranno facile conquista che uno possa immaginare, la. cinquant'anni prima che dia qualche frutto, ' lotta è piu aspra ancora che non col sasso e. ma c'è rischio che resti, per via, lettera morta col ferro. addirittura: che si esaurisca per anemia, lenta- Ma qui la lotta è ancora più disperante:: mente, ma inevitabilmente. perché non si avverte neppure la presenza del · Nessuno si faceva illusione che con un nemico. La maggior parte degli insegnanti si decreto-legge si mutasse, d'un tratto, la realtà è adattata al nuovo -or.dine di cose, con tale delle cose, lo spirito e l' indirizzo dell' inse- un'apparente tranquillità e purezza d' intengnamento pubblico e dell' educazione -nella zioni, che, se all'apparenza corrispondesse la scuola. Quello spirito e quell' indirizzo erano sostanza, ci sarebbe molto da lodarsi dell' inil risultato, oramai consolidato, di correnti di telligenza e della buona volontà dei nostri cultura e di abitudini morali, le quali avevano maestri ed educatori. Il sospetto sorge appena governata la vita italiana per quasi mezzo si pensi che sono gli stessi di quelli di primat secolo. Dare alla scuola un ordinamento diverso, e che la maggioranza di essi in tempi abbamutare i programmi, abolire la licenza liceale stanza vicini esprimevano circa la riforma che da documento di studi nobilissimi s'era opinioni che non avevano niun pregio d' inridotta a titoli per impieghi, porre l'esame di telligenza e di buona volontà. Nel primo anno stato a controllo dell'opera degli insegnanti e di applicazione, sotto l'assillo di qualche non del sapere effettivo dei giovani, - son tutte piacevole conseguenza, ci fu un tentativo di cose, queste e le altre, della cui importanza rinnovamento : si studiarono i programmi e si nessuno può dubitare: tanto meno chi ha per cercò, nel breve tempo concesso, di penetrarne lunghi anni combattuto per una riforma in alm.eno in parte il motivo ispiratore. Le comquesto senso, appunto. E in pochi mesi, quello missioni giudicatrici si credettero in dovere di che pareva il sogno generoso di un manipolo largheggiare agli esami, e il Ministero stesso di studiosi del problema scolastico, divenne incoraggiò nella benevolenza. Ma di molta realtà. Dentro la corporeità nuova della scuola benevolenza s'è trovato che c'era bisogno anche così riformata ognuno di noi attendeva fidente nel secondo anno, e non è da escludere che che si facesse viva e prosperasse, seguendo il . se ne sentirà il bisogno nel terzo, nel quarto, suo naturale corso· di svolgimento, l'anima e negli anni futuri. Gl' insegnanti possono nuova che vi era stata inspirata. Ci sarebbe - respirare, e non rompersi il capo soverchiavoluta una generazione, forse, prima che dive- mente con i motivi ispiratori che, nell' intento nisse ben adulta e matura: bisognava 1che alla del riformatore, dovevano cambiar i criteri classe attuale degl'. insegnanti, provenienti ·essi fondamentali dell' insegnamento delle singole stessi da quel tipo di scuola che si era voluto discipline. far cessare, succedessero m_aestri educati men- · lo non voglio concedere a me stesso nestalmente e spiritualmente in modo diverso. suna superiorità su i miei colleghi universiQueste e altre cose sagge ci dicevamo noi, tari e medi, che hanno partecipa_to in questi per non cadere preda di un facile ottimismo, due anni agli esami di stato nelle scuole medie. Bibl o ec Gin
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==