,, ' .,. .. / f ' il quale per conservarlo ha dovuto subire , spesso gravissime. umiliazioni_dalle ·diverse pot~nze estere ma specialmente dalla Francia ·e dall'Austria. Le quali, intanto erano favorevoli al potere temporale e 10: difendevano in quanto- ne ricevevano in compenso privilegi . grandissimi. Tuttavia· l'idea del pote,e, tempor raie ebbe la sua vitalità, si può dire fino al 1848, in cui sorse quella grande fiammata di ltalianita che ebbe la sua massima espressione , nel Primatomoralee civile del Gioberti. · In quest'opera altamente suggestiva il• . Gioberti aveva sostenuto questo concetto, che tutti gli -Stati -italianid9vevano costituire una federazione conr a capo il papato. Ciò destò, come 6 noto, grandi entusiasmi, ma l'idea federalista si rivelò ben presto molto fragile. Il papato che ha un· potere religioso internazio~ nale, prestò, é · vero, dapprima il suo appoggio .all'idea di italianità, ·ma poi si rifugiò a Gaeta donde ritornò a Roma coll'aiuto delle armi fr,ancesi.Questo fatto ci spiega chiaram·ente come tra il concetto di nazione e quello·di potere temporale vi sia un dissidio insanabile, · . perchè il papato essendo per sua· natura una potenza internazionale, non può coerentemente caldeggiare nessuna politica nazionale,-e quin- . di è premuto dalla logica stessa dell'istituto · che egli incarna, a combatteretutti i nazionalismi. ., . . · Nel 1870 noi abbiamo, come é noto, la ' caduta. del potere temporale il quale segna il trionfo dello Stato italiano, anzi . dello Stato laico. Dopo quell'epoca molti hanno cercato di conciliare il dissidio fattosi sempre crudo tra il papato e lo Stato italiano, ma la sorte dei conciliatoristi è quanto mai triste. Essi, difatti, sono stati frustati nelle loro ottime intenzioni, perchè la conciliazione vagheggiata · dalla loro fervida fantasia non è possibile per 1agioni nazion~li e anche per ragioni internazionali. Le potenzecattoliche hanno tutto l'in- . - teresse, peichè tra il papato e lo ·Stato italiano non avvenga una pace durevole la quale se si realizzassesi risolvèrebbe certamente a .beneficio esclusivo dell'Italia. 11che evidentemente prbvocherebbe le gelosie di tutte le-al- .-tre potenze. Ma anche se non· ci ·fossero raI - ' presenta, una sua universalità 'che h~ parecchi secoli di storia, e quindi non può assolutamente venire a patti con qualsiasi nazione che costituisce·1a negazione appunto della sua universalità~Con ciò noi non vogliamo disco- · noscere le·grandi benemerenzedel cattoiicismo e del papato : l'uno e l'altro sono stati per tanto tempo fusi colla storia italiana. Ma non di questo noi vogliam9 trattare, sibòene della · incompatibilità fra lo Stato quale si é venuto costituendo attraverso l'età moderna e l'essenza stessa della Chiesa. La quale per la sua intima costituzione ha si il concetto della, li- ~ertà, ma- la sua liberta è un continuo presupposto che si può paragonare ad una vera pictura in tabula. Per essa noi possiamo dichiararci liberi in quanto subordiniamo .lanostra· volontà alla dogmatica e disciplina chiesastica. Certamente i. dogmi e le regole disciplinari della Chiesa non sono, come il vieto anticlericalismov.a""Strombettandoancora; cose assurde. Tutt'altro : essi sono i germi fecondi, le pietre miliari nel cammino della civiltà, perché celano.·una parte viva.o un momentodella verità. > Ma altro è dire che i ·dogmi sono necessari, altro è dire che essi rappresentano qual- . ·che cosa di definitivo nella vita dello spirito. · Certamente chi pensa han può· non dogmatizzare che è quanto dire che non può non definire di volta in volta la sua verita definitiva. Ma guai se questa si costituisce come un, limite insuperabile. Onde da un tal punto di vista ..bisogna-ammettere~he anche i dogmi debbono avere una_storia che è lo stesso ·sviluppo 'della vit~ umana. A questo coqcettosi-sottrae pertinacemente il catto_licismoc,ome qualsiasi altra religione. Di qui deriva che lo spirito moderno ponendo il gran principio che Ja li~ bertà si costituisce in quanto si fa, cioè in quanto si costruisce continuamente il suo mòndo, non può andare d'accordo con la 1 ' religione. Ecco come si spiega il· contrasto tremendo, vivacissimo tra la religione e il pensiero moderno: contrasto• che praticamente possiamo attenuare ma non spegnere interamente perchè esso é · nella stessa ·natura umana. Difatti il pensiero umano può · ~erament_ecelebrare la sua natura, in quanto, almeno secondo noi, supera di volta in volta il moment~ religioso. Pure la religione è come tale un momento eterno dello spirito, pe.rchà, come è stato detto, essa rappresenta il mondo della oggettività senza cui il nostro. spirito non può costituirsi nella sua vera natura. Da questi concetti deriva la conclusione mòlto ovvia che lo Sta1o moderno non può veni-re . gioni internazionali à impedire la composizione .tra il papato e lo Stato italiano, ci sono per · . noi ragioni nazionali .che occorre mettere pienamente in luce. Che cosa importerebbe- la . pace tra. fl papato e lo Stato italiano? La ri-· sposta è molto ovvia : ,essa ci condurrebbe alla subordinazione dello Stato italiano al pa-- pato. Pérchè, signori, è vano illudersi : il papato come1fande pate~a int~mazfonalerap- , . / . . ... . . ' ■ I I e , J I \ ' - • • . ,,. .. j ' ,
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