' ' I ... I f 1 \ f I I . ' - 46 - • · · legiferare. non soltanto su ciò che si ·riferisce alla parte giuridica della Chiesa, ma anche su quella dogmatica e disciplinare.) ·, ' · Noi non possiamo ·ammettere l'ingerenza dello•Stato nello sviluppo del dogma e del culto, perchè la .Chiesa considerata in sè e per sé è una grande società e come tale ha bisogno di perseguire i suoi fini che costituiI , . , scono il suo sviluppo e la sua autonomia. ..... Anzi., é bene aggiungere, che tutte le ,volte che vogliamo ingerirci ·nello sviluppo della dogmatica ·o del culto della religione noi ve- . niamo meno al concetto stesso della libertà. · Lo--Stato moderno .in tanto, come 'dicevamo, si contraddistingue dallo Stato antico in _quanto ha piena coscienza di realizzare in sè _enegli altri la libertà. Ora se questa viene conside- · rata come qualche cosa di parziale e quindi •riservata . a certe classi determinate,· noi evidentemente pecchiamo contro lo spirito. · Tuttavia siccome le contese dogmatiche implicano talvolta questioni squisitamente politiche, non si può concepire Jo Stato di fronte ad_e. sse in maniera agnostica. Già non per , nulla noi insjstiamo tenacemente su t questo · ' concetto : che lo Stato è vero Stato in quanto · ha coscienza di realizzare l'universalità dello spirita, vale a dire in quanto ,esso concepisce sè stesso ~omeorganismo essenzialmente etico. Se così è, non possiamo più affermare che Io Stato si disinteressi di tutte quelle questioni. dogmatiche e disciplinari che concernano l'organismo stesso dellasua vita. Difatti nei tempi mo-. . __derni c'è tutta una legislazione intesa a disci- , plinare le relazioni fra lo Stato e la Chiesa. E' ormai noto ·a vo·i che nel medio evo la -Chiesa esercitava un dominio assoluto che era un vero e proprio ·stato. politico, cioè uno stato mondano, e come tale aveva il' poteJie di punire (donde i cosidetti -asili di penitenza <love si infliggevano non soltanto pene spiri- .tuali, ~a anche ,materiali}. · Nè il poter.e chiesastico si limitava . a g·uesto: esso_lanciava spesso la cosidetta scomunica la quale importava l'esclusione del cittadino cr:edente da tutti i rapporti sociali. Su.questo punto la -legislazionemoderna ha limitato grandemente il potere chiesastico in quanto che questo ha sì il potere di 1anciarele sue scomuniche, ma lo Stato ha il dovere di. tutelare la vita e gli averi di qualsiasi cittadino o credente. Ma la questione più spinosa è forse quella che riguarda i Seminari. E' risaputo che dopo · il Concilio di Trento, la Chiesa ha diffuso codesti convitti dove si attende alla formazione di · quei giovani che vogli•n• dedicarsi al mipist~ ro ecclesiastico. l Ora si è, chiesto : h1ala Chiesa il..diritto .di accog'tiere· sin dalla p~erizia 9uelli. eh~ vogliono . dedjcarsi al m1n1stero. ec~les1ast1co ~ · E' una domanda questa assai spinosa a cu, cercheremo di rispondere prossimamente quan4 do cioè tratteremo dell'educazione come prerogativa dello Stato. Per oggi nei vogliamo fermare la. nostra attenzione su un'altra questione che è quella .Ja quale si rifetisce alla nomina dei Vescovi e dei Parroci .. Anche qui i giuristi discettano moltissima e quasi tutti ·riconoscono che lo Stata, in · quanto organismo politico, ha il· diritto di riservare a sè- l'approvazione dei Vescovi e dei Parroci, giacchè se coloro che sono destinati a ricoprire _un/ vescovado o una parrQcchia sono antinazionali, è chiaro che lo Stato è nel suo pieno diritto di non riconoscerli. _Si è parlato anche della questione che si riferisce a·i beni della Chiesa, ma essa come dicevamo nella lezione precedente, é superflua, oziosa, perchè é impossibile che la Chiesa si consideri come semplice spirito, ~ qqindi ~o- _ me qualche cosa di astratto." Lo spirito è tale · in quanto ha un corpo. Onde anche la Chiesa non può non possedere dei beni. Ma in tal caso scende, secondo taluni, logica la conclu.: sione che il Papa deve,,posseder.e il poteré temporale. Ora la verità é proprio l'inversa,. Difatti la questione del potere temperale sto- .ricamente ha- avuta un significato sempre diverso. Durante il medio evo é noto che Ar- - naldo da Brescia e lo stes&oDante non. ammisero il potere temporale, perchè_ dicevano che esso è contrario alla pov~r.tà e all'umiltà_ evangelica. . 1 _NelRf.nascimentoil problema del potere temporale viene imi ostato· con un significato diverso . principalmente per opera di Nicolò Machiavelli, il quale affermò in modo reciso· che il maggiore impedimento alla -creazione di un grande· stato italiano, era .appunto il potere te_mporalede,i Papi. Dopo il Machiavelli la questione del potere ·tetnporale . fu lungamente agitata e la storia di essa ha una significazione profonda per,noi italiani ; la dimostrazion'edell'incompatibilità del potere tempo~ raie coll'essenza ·stessa dello Stato ,diventava sempre più stringeate. · , Del resto il potere temporale considerato nella sua piccolezza non poteva rappresentare che un inciampo _alla immensa autorità morale àel Papato. 1 Difatti non -è sufficiente dire che il Papa .ha bisogno del potere temporàle, perchè se ne possa affer.mar.e la legittimità. . Storicamente il. potere temporale ha rappresentatQ µna vera ~ .propria servitù l)èr O pap~to, . . '
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