Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

.. ... \ Documenti della storia del Fascismo Il discorso di Giovanni Gentile per l' inaugurazione in Campidoglio dell' Istituto Fascista di cultura. Eccellenza, Signori, Dirò prima, brevemente, delle origini, e poi -dello spirito e dei propositi di questo Istituto naziona1le fascista di cultura. Dopo il Congresso di Bologna del .marzo e i'l Manifesto degl'intellettuali fa scisti che uscì da quel Congresso, molti ancora ricorderanno come si svegliassero a un tratto i letterati e letteratucoli delI'A ventino e ingaggiassero una polemica che parve indecorosa e incurante d 'og,ni senso di -dignità nazionaile : rivolta non già a contestare al cospetto degli stranieri, che a maggior numero ,deglli studiosi e scrittori italiani aderisse al Fascismo - che sarebbe stata cosa di non grande interesse nè per gli stranieri nè per gl' italiani - ma a screditare e lacerare quelli che al fascismo avevano aderito; come se ciò potesse in qualunque modo giovare a mettere in buona luce quelli che non avevano aderito. I giornali liberali e democratici, com'era stato preveduto, fecero coro, pilaudendo clamorosamente ali' antimanif esto pettegolo e stizzoso, e proclamando, con quella loro proverbiale sincerità; l'antitesi tra fascismo e cui tura. N oin s'erano vantati gli stessi fascisti di barbarie seilvaggia e violenta, rivendicatrice della volontà e del dinamismo contro le frigide ideologie e le raffinatezze spirituali che sono ordinario prodotto de1 lla cultura? Non era impilicita nella loro accanita avversione alla menta·lità -del vecchio regime la negazione dei valoiri conquistati nel movimento degli studi e della scienza dell'età liberale ? Ricorderete forse che talu'no, il cui can,dore rasentava, a dire vero, la Bibl-ioteca Gino Bianco scimunitaggine, si provò a contrapporre l 'inteilligenza e fasci'Smo: . D'altra parte, non era poss~b1l~ che i fascisti se ne stessero paz1ent1 ad ascoltare e a lasciar correre. Non è il loro stile. E per rispondere ai c-olpi degli avversari, anzi per restituirli raddoppiati, si batteva in breccia contro la cultura, contro I' inte!lligenza, contro la fi1losofia ! e qual 1che frizzo più pungente contro i f11losofie la filosofia fu pr.eso alila lettera; perchè c'è sempre gente che legge nelle parole e non nel pensiero di ohi par1la. E in conclusione si corse il rischio di dar corso, intra muro.s.et extra, ad una leg-genda, che poteva avere anche agli occhi dei fa scisti · una certa vag·hezza: -la legge1nda del Fascismo nietzchianame:nte barbarico, dispregiatore 1e conculcatore della cultura. Allora parve agi' inteliligenti se non inte1 llettuali fa scisti preposti all'ufficio di propaganda della Direzione del Partito nazionale fascista che fosse tempo pel Partito di farsi assertore della sua fede nella sua cu;ltura, fondando un Istituto nazionale, ,che a somiglianza di tutte le accade-mie tra,dizionali li riunisse e coordinasse, dal punto di vista fascista, tutti gli uomini più eminenti nelle varie discipline onde si compone l'organismo ,del pensiero scientifico; •ma, a differenza delle vecchie accademie, queste energie intellettuali stimo1lasse a non rinchiudersi in astratte speculazioni remote da ogni azione sulla vita nazionale economica, morale e politica, ainzi tutte -le rivolgesse a illuminare e formare la coscienza della nuo,va lta-lia che i fascisti vagheggiano, fiera de1 l suo, passato glorioso e insieme possente per rin- • novato fervore di lavoro e di pensiero nella disciplina dello Stato consapevole deglli ~lti destini na: zionali. Questo Istituto che oggi abbiamo l'onore di inaugurare al!la presenza del Capo del Governo, in Campi 1 doglio, vuol essere non soltanto una nuova forma dell'attività ~ mol te:plice in,no·vatrice e creatrice· del Fascismo, ma, sopra tutto, una proifessione di fede, degna dei profondi motivi spirituali del movi-- mento fasci sta, degna de1 ll 'Italia di cui il Fascismo am1 bisce a ra,dunare in sè e potenziare le tradizio11i splendide ,e le forze immorta 1 li. Il F ascìsmo e il suo divenireir Ed eccovi, EcceJlenza e Signori, la nostra ,professione di fede, che siamo •pur certi sia la vostra. I fascisti possono sorridere de Iii' accusa d'incultura, mos'Sa loro da certi avversari. Sopra tutto oggi. lo spero c1 he qual 1 cuno possa giungere ancora in te·mpo a,d aprire g.Ji occhi, e vedere dhe quel che oggi succede in Itailia e intorno ali' Itali a non si spiega con la violenza, con la prepotenza, con la menomazione della ,li 1 bertà perpetrata dai fa scisti. I fatti che si sono potuti, a torto e magari a ragione, addebitare al Partito fascista, e che si sono messi insi~•me a fo,rmar ·la passività, quei fatti_ avrebbero dovuto perdere il ~as~1smo; e a quest'ora il popolo italiano avrebbe ·dovuto già aver superato questa crisi dolorosa, di cui certi savi attendevano la soluzione. L'effetto invece sm.entisce n_e'_lmod? pi_ù recis? quelle previs1on1. L Italia, a-nz1 che espellere dal suo seno il fascismo, diventa tutta fasci sta ; e al!l'estero non perde perciò terreno, ne guadagna ; e

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