Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

i collaboratori che furono con lui a Washington. Le conversazioni a Londra avranno inizio .il giorno 7 gennaio. Nulla diremo suill'esito probabile delle trattative alle quali, come già per quelle cogli Stati Uniti, la nostra delegazione si è preparata con accurata e ,probatoria documentazione. Esse si presentano non facili, forse più per idee preconcette di alcuni strati dell'opinione pubblica inglese è di alcuni partiti che per intransigenza degli uomini politici responsabili. Ma non è detto che non sia lecito attendersi risultati favorevoli. Lo stato d'animo dell'Italia, almeno da1 l punto di vista della giustizia distribùtiva, è stato .esposto dal vecchio senatore Luigi Luzzatti .in una intervista con la Reuter. • ■ VITA NOVA Sommando insieme i carichi americani co,n quelli inglesi - ha detto il•illustre finanziere - la nostra Nazione, la più tassata di tutti gli Stati civili, quando se ne coinsideri anche la ricchezza, dovrà sostenere il peso massimo sopportabile nel presente e nel fu1 turo. Se ci si chiedesse ciò che non possiamo dare, preferirei la sospensione dei negozìati piuttosto che l 'assoggettame111to ad impegni impossibili a mantenersi. li mio Paese ha il senso de:J_ la scad·einza, anche nella Finanza, la cura delicata del suo onore, e ' . . non puo rassegnarsi a sottoscrivere obblighi per questa generazione e per la futura, se non abbia la certezza di poterli rispettare. Due popoli così nobi1 li così liberi e così competenti anche nei ;)oro calco,)i e a Gino ranco finanziari non possono, cercando con mutuo affetto, non trovare il punto di quella equità economica indispensa-bile a una amicizia perpetua. È probabile che il cordiale colloquio d'i Rapa,llo avvenuto il 29 dicembre .tra il Capo del Governo Italiano e il Ministro degli Affari Esteri, Chamberlain, non sia stato senza significato anche per la f accenda dei debiti. Comunque, un dato di fatto è certo: che la finanza italiana ha trovato il suo Ministro ed è la finanza di un grande popolo, che produce e che lavora, un popolo sano e pieno d •avvenire, anche se f': ,meno ricco degli al1 tri e prolifica ir_ abbondanza. Uco MARCHETTI •

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