Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

intendere il nuovo col vecchio, di voler ,mettersi a·l corrente con la storia della filosofia prendendo per guida una dottrina che nega la storia: di far del movim.ento, in una parola, restando comodamente spro• fondati in una poltrona. La Storia del diritto penale italiano di U. SPIRITO (2 voli. - De Al berti, Roma , 1925) non la pos--- so giudicare in modo esauriente: ognuno di noi, per necessità passa accanto a molti problemi di cultura, eh' eg•li non· ha approfonditi, e su i quali, quindi, è bene che vada guardingo nel sentenziare. Quel ohe posso ,dire è questo : che io ho capito qui, per la prima volta con chiarez.a ,definitiva, i presupposti teoretici da cui ·movevano celebrate dottrine nella storia moderna del diritto penale, a cominciar dal Beccaria,' e i rapporti che collegano queste tra di loro al movimento generale del pensiero filosofico. Si leggano, ad es., le pagine della Con chiusi one ( 129 ss.), e si vedrà con quale semplicità e sicurezza l'Autore tratteggia le linee fondamentali della scudla classica e di queHa positiva, del loro contrasto e del loro superamento nei principii del nuovo idealismo. Quella semplicità e sicurezza, anzi, arriva a tal punto, che vìen da meravigliarsi che certi concetti non siano ancora co1renti in questo campo di studi. Certo 'l'Autore ha una sua invidiabile chiarezza mentale, che si rivela anohe nella forma letteraria piana, e quasi senza tormenti. Ma è certo anche che i cultori di questioni giuridiche sono troppo spesso digiuni di certi concetti filosofici parlamentari, dei quali, pure, ~on dovrebbero mancare. Il diritto esiste e ha un senso soltanto nel mondo umano, nel mondo "deHo spirito. Nel mondo della natura non esiste e non avrebbe senso. Si può parlare del diritto ignora1I1doche cos'è l'uomo, non l'uomo-animale, ma l'uomo-coscienza, l'uomo-volontà che crea e ricrea continuamente il suo mondo sociale, istituti e norme giuridiche, in vista di esigenze morali che intieramente lo urgono verso la meta di un'u•ma,nità sempre migliore ? Biblioteca Gino Bianco VITA NOVA Prendete il delinquente : la scuola classica gùarda al delitto, e non si cura di studiare chi lo commette; la scuoi a posi tiva s'accorge dell 'astrattezza, e risolve il delitto astratto nella concretezza del delinqu~nte, il quale è un uomo di un certo . . . ' tempo, vivente 1n una ce1ta societa, con certi abiti mentali e morali ricevuti e acquisiti dall'educazione, e via dicendo. Ma, poi, la scuola positiva non vede che l'uomo è uomo perchè libera attività spirituale (come, se no, ·l'uomo-uomo?), e lo risolve di inuovo in un'astrazione, nei fattori naturali e sociali, che fanno di lui un automa, privo di libertà e di responsabilità. E tuttavia è così ovvio che l'uomo, e però anche il delinquente, agisce, se azione valutabile è il suo agire, sempre di propria iniziativa e con un'intenzione determinata, il cui senso e valore è da ricavare dall 'esame storico della sua stessa azione la quale è quella che è non per !lui soltanto, ma per la storia umana, sociale, che in lui s'impersona, e dalla quale non si può nè deve prescindere nella vailutazione della sua responsabilità e nell'applicazione della pena. Anche la persona fisica e le anormalità, di cui fa sfoggio l'antropologia criminale, non sono altro che indici, documenti storici, di questa responsabilità che non è soltanto indi vidua·le, ma anche sociale, e non soltanto sociale, ma anche individuale, dell'uomo ch'è insieme e padre e figlio, principio e fine del suo mondo. ARMANDO CARLINI - ARTE ~ Le illuminazioni elettriche di Roma - ll nuovo limite di età per il Concorso al Pensionato Artistico Nazionale - Un nuovo Ponte sul Tevere - La rinascita delle TermeRomane - ll Tempio della Fortuna Virile ripristinato - Un artistico serbatoio a llilla Borghese. Roma ha celebrato sole~nemiente l'anniversario della Vittoria, l 'arrivo di De Pinedo e il genetliaco del R,e. Negli ultimi tre anni essa si è trasformata : le strade sono ben tenute, le linee tramviarie si moltiplicano, gli altri servi~i pubblici migliorano, i'l traffico s1_s~a regolarizzando, e, se ancora 1 pizzardoni, più che dirigerlo, si limitano ad os·servarlo, fra non molto sapranno a,nche fermare le carrozze innanzi alla fila di pedoni che aspettéllllopazienti un loro segno per attraversare la strada. Questi miglioramenti de-Ila Capitale, che ci riserbiamo ~i esaminare meglio, si .debbono ail Governatore, senatore Fi,lippo Cremonesi, il buon Pippo dei ro,mani. Dacchè regge il Comune, egli ha data tutta la sua maravigliosa attività a sollevarne il tono. E n'è giunta l'eco anche al'l 'estero, se ultimamente La Razon di .. Buenos Ayres, dopo avere decantate le sue grandi qualità, lo desi- ~nava come unico uomo degno di assumere il governatorato della Capitale. Il desiderio dei nostri amici di America, condiviso da tutti i romani, si è realizzato oggi. Non vi è nessuno sotto il cupolone che non trovi logica la nomina di Filippo Cremonesi a primo governatore di Roma. Uno dei suoi meriti più recenti è la fantastica illuminazione non solo deUe principali fontane delila città ma di tutta la Piazza del Popolo, che per il genetliaco del Re apparve per la tena volta sfol,gorante com~ una visione di sogno. Questo spettacolo, che si iniziò nel giorno deH' annivel'Sario della Marcia su Roma e si ripetette in queHo della Vittoria, ha richiesto l'impiego di ventiduemila l}ampa,dine e,lettric1 he, distribuite lungo le trabeazioni, le lesene, i c~pitelli, le basi degli edifici e delle rampe della storica Piazza. Le belle .. linee de,Ua architettura del V aladier sono tutte contornate dalla luce, e mentre spicica, in alto, la terrazza del Pincio, in basso, le cupole delle chiese e la caserma dei carabinieri briUano ·di pari splendore. La Porta, poi, la beHa Porta del Bernini, oltre ad essere tutta temp·estata di luce, reca un gran fascio littorio, del peso di ben quattro quintali, illuminato con lampadine nei colori nazionali. S~ssanta riflettori proiettano fasci d1 luce suJia Piazza, sulle rampe

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