Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

finizione, poichè non possono non vedere che il Giubaland da noi ottenuto è ben magra soddisfazione ai bisogni di espansione dell 'ltalia ed è ben piccola cosa in con-- fronto alle enormi distese territoriali, già appartenenti ali' impero tedesco, iin cui esse, o direttamente o sotto forma di protettorato e di mandato, hainno a predominio. Noi crediamo che se ne'l popollo italiano fos·se stata e fosse più di,ffusa una coscienza ed una ·conoscenza dei .oroblemi colloniali la .& questione di Giara1bub - in cui si assomma auella .dei nostri confini • cirenaici - non avrebbe -mai potuto sorgere : coloro c,he primi accondiscesero a trattare intort00 a ciò commisero senza dubbio un errore di cui oggi risentiamo le conse- -guenze : il possesso di Giarabub infatti ci doveva esser riconosciuto senza difficoltà e doveva essere solennemente proclamato fino da quando l'occupazione deHa Li1 bia costrinse i Turchi a1 l'la pace di Ouohy - e noi, ,per ques•to trattato, sostitui,mmo completamente t0ella sovranità su:Ha Libia l 'lmpero Ot-- tomano. Ma allora erano altri temoi ! 1C1 he Giarabub sia .stata 5em-- pre considerata in territorio Cirenaica è dimostrato da documenti cartografici e da seri tti di viaggiatori, non-chè ,dall'affermazione di sovranità che Enver Pascià aveva fatto - in nome del Sultano - inviando colà quattro gendarmi turchi. Fino aU'anno I919 esisteva in Giarabub un mudir· turco, come lo affermano concordi gli informatori. Contro alcuni documet0ti inglesi e,d egiziani, che assegnano al territorio egiziano l'oasi, noi possiamo ricordare che il Dalrympe Belgrave, in un suo volume sull'oasi di Siua, in cui egli era ·stato per lunghi anni residente govemativo, afferma che !le merci provenienti dall'ovest (cioè da Giarabub) erano gravate di dazio di confine. Bastava quindi che fino dal I911 i nostri negoziatori, al'l' asserzione dell • Inghilterra ·che Giarabub era in territorio egiziano, op·ponessero un rifiuto a prendere in esame ta·le asserzione, poic1 hè noi, come eredi dell'impero turco, avevamo piena- . Bi lioteca G.inoBianco VITA NOVA mente diritto al ·suo 1 possesso: e oggi ta!e oasi non s~ehbt: di.ventata oggetto di lun~he d1scuss1on1.e no~ avrt,bbe pesato sulla bilancia dei nostri compensi colonia,li. Ma una volta venuti a trattative, tutta la questione era pregiudic~ta, e be~e ha fatto il Governo Na21onale a risolverla con uno scam.bio diretto di vedute con lo Stato Egiziano, i4 quale ci ha riconosciuto pienamente i1 nostro ,diritto su Giarabuib. · lv1a ha veramente questa oa·si tan-- to valore, tanta importanza da meritare un sì accanito contrasto al riconoscimento della nostra sovranità prima da parte delJ 'lnghiilterra, poi da parte dell'Egitto ? Per l'Italia essa ,ha, senza dubbio, grande ri'levanza, specialmente politica, poichè 1 1 'oasi contestata rappresenta per i 1mussulmani un luogo sacro, meta di peHegrinaggi dei f ed dli dell 'lslam: in essa è la tomba del fondatore di una delle confraternite più importanti , del mondo islamico, la Senussia. L'opera politi·ca e di cordinazione antieuropea esp1 licata dalla Senussia deve essere ancora compie- . tamente vagliata, per quanto larghi accenni ne siano già stati fatti ; sorta .dapprima per un' fine puramente religioso e •per opera di Sidi Mohammed ben S.idi Mi, essa nei primi tempi della sua esistenza svolse ooa opera di intensa propaganda per acquistare adepti e fondare zavie ; lottò per riportare la fede islamica alle sue prime origini. Per tale lotta, dovette quindi acquistare un carattere .nettamente antieuropeo che indusse il Gran Senusso - per sfuggire a contatti con infedeli e per meglio organizzarsi - a trasportare la sede ,prinoipale dell~ ordine a Giarabub nel I885, con ilo scopo anohe, come osserva •l'on. Meriano in un suo recentissimo volume sulla questione, di occupare un importante nodo di carovaniere e per attrarre le popolazioni selvagge dell'Africa Centrale. La stabilirsi a Giarabub de1 l Sen~sso e ~ell~ sua famiigli~, il sorgere d1 fabbr1cat1, la f ondaz1one di una scuola dettero, all'oasi i•mportanza : essa durante la residenza del Senusso raggiunse il p•eriodo del suo massirno sp'lendore, anche perchè a,d essa affluivano fedeli e studiosi per essere iniziati. . . . Lo •scavo di alcuni pozzi artesiani, e di molti pozzi comuni permise che nell'oasi si avesse acqua per irrigazione in tanta abbondooza da 1permettere di estendere le coltivazioni. Alla morte dell Gran Senusso il suo successore Sceioh el Mahdi, intensifica J 'opera di propaganda e fonda nuove zavie : ma abbandona Giarabub e si ritira nella più intensa oasi di Cufra : Giarabub peIde quindi molto della sua importanza materiale, ma mantiene il prestigio ,morale per contenere la tomba venerata de1 l fondatore déll 'ordine Senussita. -La Senuss.ia :sostenne una lunga lotta contro di noi, dapprima subdola, quando 'le nostre sfere diri- ,. genti ab.bondavano in concessione, poi aperta quando finalmente al nostro Governo salirono uomini f atti vi ed energici, che, denlllilciati rutti gli accordi precedenti, iniziarono quella lotta che doveva condurre a buoni risultati in Tripol1tania, e che produrrà anche in Cirenaica ottimi effetti. Ma per<;hè tali effetti si ,potessero produrre, era necessario togliere alla Senussia l'oasi di Giarabub che era divenuta un focolare di ribellione, ed un lu<r go dove si esercitava in larga scala il contrabbando delle anni. La piena effettiva sovranità del. l'Italia su quell'oasi potrà permetter,e al Governo Nazionale di agire fortemente per pacificare in breve tempo tutta la Cdlonia ; con la risoluzione di tale questione si liquida anche tutta la eredità postbellica che il Governo Fascista pur in condizioni difficili, per i compromessi fatti da precedenti Governi, ha affrontato· e superato nel modo più consono alla dignità del nostro Paese. Uco BASSI POLITICA SCOLASTICA L'antifascismo della scuola. Il Primo ~gresso della Co!P(>- razione della Scuola tenutosi a Roma è stato un'affermazione solenoe

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