Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

r struendo come un grandioso eàifizio. Sia gloria a Dio I La realizi.azione fascista procede rapida, meravigliosa. A,bbiamo accennato, nelle ultime rassegne, quaili erano i progetti, che Govemo e Partito intendevano attuare, rendendoli in leggi solide, punti fermi della nuova creazione statale. Possiamo dire oggi, che tutti questi ,progetti sono stati approvati dalla Camera, mentre il Senato attende a discussioni, che ripigliano argomenti, già agitati lar- . ' . . gamente ma non per c10 meno v1v1 ed importanti. La laboriosa attività delle due assemblee è stata di nobile esempio al paese e d'i fruttifica concretizzazione, nella serietà del dibattito e nella concisione del- )~ discussioni. La camera ha discusso lle leggi nuove fasciste, approvandole tutte. I relatori ed i ministri hanno portato nelle assemblee la parola :ehiara, che indicava le ragioni delle nuove legislazioni. Il Senato ha approvato, tra le altre, ,)a legge sulla estensione dei poteri ai prefetti e la legge sulla stampa. Ognuna di queste discussioni, di queste leggi, meriterebbe una disamina a parte; ognuna riveste una formidabile capacità costruttiva; ognuna basterebbe a dar gloria ad un governo. Non è possibile dir di tutte. Diremo soltanto di una legge, che ha una importanza fondamentale netla vita della nazione, e che .mira ad un ordinamento radicalmente nuovo nei rapporti economici e politici del paese : la legge sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi del lavoro. *** Che cos'è questa legge? Nè più nè meno che 1 la conc1lusione del pensiero e dell'azione fasci sta nei riguardi de·l .lavoro. Il sindacalismo fascista non voleva giungere che a questa conclusione. Niente più lotta sul terreno deilla produzione ! La lotta sminuisce la capacità produttiva, la lotta è fonte di discordia, di divisione, di rancore. G1 l' interessi sono contrastanti ? Ma e· è un interesse supremo, che tutti gli altri assorbe e riduce : ed è l'interesse della nazione. A questo patto non Biblioteca I ■ 1no ■ ·.1anco VITA NOVA v'è più necessità di dissidio permanente. Il capita•le e il lavor? vann~ riconciliati. La c0Haboraz1one 11 questi due apparentemente irreduc1bili termini diventa, dunque, una realtà. L' ar,bitrato obbligatorio sanziona questo principi~. La lotta delle forze del4a produzione oess~. Le classi sono implicitamente !Iconciliate. Borghesia e proletariato - usiamole ancora queste due parole de.Illat~rminologia socialista ! - agiscono sopra un piano comune. V'è, ora, un regolatore supremo, che è lo stesso fine -supremo: lo Stato. Questa è la grande nll:ova legge fascista. Quando sorge d1ssen~o tra datori di 1 lavoro e lavoratori, tra industriaili ed operai ci ,dovrà es.sere sempre la possibilità - la necessità - deH 'accordo. GI 'industriali }JO•tè,- vano essere non propensi al1la legge ? Il dubbio s'è dileguato. ,La grande organizzazione degl' ind~- striali italiani s'è immessa nel regime. I quadri de1 l fascismo s'a•llargano. Accanto alla Confederazione delle Corporazioni e' è oggi la Confederazione fascista dell' industria. I due organismi, irreducib.ilmente, per forza ·di logica, avversi, agiscono ora entro una stessa sfera, una stessa orbita p·ratica ed ideale. La collaborazione, così, s'annunzia più stretta, più utile. Le forze della produzione sono inquadrate negli stessi ranghi. La discip1 lina è per entrambe. Discipilina vuol dire ritmo unico, che guidi inesorabile tutto 1 lo sviluppo del lavoro e della produzione e dell, economia. Disciplina vuol dire sincretismo, unità, totalitarismo. La logica fasci sta è inflessibile. Quella c-he è la premessa si concretizza nel'l'uni versale : I' uin~tà anche in questo campo è ~agrr1unta. .... L'unità, in effetti, è ,la base imprescindibile di ogni azione efficace ; è i.I vero principio di un' affermazione totale, netta, attivistica. L'unità della produzione premette e conclude insieme l'unità nazionale, neHo spirito e nell'economia. Orbene questa unità è necessaria per lo sviluppo cle,I ·paese, è fatale. per l,aumento cle1 lla nostra capacità produttiva. L, Italia deve produrre, deve cimentarsi, deve .formarsi, in un blocco gran~tico~ grande e ricc~, e potente. 01 qm verrà la sua p1u grande aff erma210ne nel mondo. Il Duce, illustrando aH:1Camera la legge, ha detto che l'Italia è sul piede di •~uerra. ~i~sto_ I L' organizzazione interna e 1nd1 spensa-. bile. ! Quest 'organizz~zion~ o!a c'è. La legge, che garaJ11t1sçe 1:I ritmo dell~ produzion_e, _ è ven~ta. Produttori d'Italia siete protetti I O-ra non resta che una volontà : q~ella di lavo~are p~r la. patri~ ~ per sè ~ per l orgogl 10 d1 sent1rs1 degni di queNa. *** ·È un fatto : la nazione ita1 liana è " fusa, unita, concorde in un amore, in una passione. Il sentimento patrio ,s'è risvegliato appieno. Si sente che i ,destini del paese sono in noi e son gloria nostra'. Lo spettacoilo che l'Italia ha dato, con la sottoscrizione spontanea, entusiastica, per la copertura della prima annualità del debito americano, ha meravigliato il mondo intero. L'ini-. ziativa parte da un gruppo di cittadini genovesi. La proposta accende tutti gl 'ita1 liani, entro e fuori. i confini. La gara, in pochi giorni, diventa spas·mod'ica. Sono gli agiati e i poveri lavo-: ratori giornalieri, i ricchi produttori e la gran falange d'impiegati e di salariati, i pensionati ed i fanciulli delle scuole, che si cimentano in • questa gara meravigliosa. Il dol:laro aHa patria ! Chi si sottrarrà per ven-· ti cinque lire a quest'affermazione subli•me? Il Duce chiede venticinque milioni di lire. Sembra un sogno. In pochi giorni in Italia soltanto si· sottoscrivono oltre novanta milioni, 9ua_si~ento milioni. Ci son poi gli 1tahan1 delle terre lontane, i figli, &ate'lli nostri spersi per il mondo, . che non vogliono restare in seconda · linea. Il debito è pagato quasi completamente per pubblica sottoscri- · zione. Si rinnova il miracolo di Ro- .. ma repubblicana. La prima rata è p(!gata daillo slancio dei tuoi figli, I ta? ia ! · · \:' <:-dete le regiooi più povere. La Bas1.l1cata, la Sardegna ad ·esem-

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