RASSEGNE POLITICA ESTERA Il periodo di vita intemazionale a cui si riferiscono queste note è cara:tterizzato, nei confronti dell'Italia, da uno stato di tranquillità che molte altre nazioni sono costrette a invidiarci. Ciò deriva anche da urna nostra migliore situazione .intel'lna, la quale ha inevitabilmente ripercussioni favorevoli sui ra,pporti internazionali ; ma si deve sopratutto constatare ohe gli svariati problemi politici europei ed extraeuropei - benchè siano interessanti anche per l'Italia - non rappresentano per essa ·quel dhe i1n'Vecerappreseln-: tano per molti altri paesi d 'Europa, ossia altrettanti minacciosi punti interrogativi. I problemi essenzialmente « nostri » sono stati quasi tutti risolti, e gli altri ci offrono non un terreno di lotte pericolose, ma l'occasione per dimostrare la nostra efficienza internazionale e la nostra capacità 1:d. assumere aitteggiamenti dirett1v.1. D.iciamo che i nostri problemi sono stati « quasi tutti » risolti perchè, fra quelli urgenti, la cui soluzione è onnai improrogabile, ve n'è uno che forma ancora argomento - e oggi il principale argomento - della politica estera italiana : il problema del debito verso l'Inghilterra. La felicissima soluzione di un'analoga questione per quel che riguarda I' A·merica può sì costituire un precedente morale per l'auspicato felice regolamento dei ·nostri rapporti finanziari con il Tesoro inglese; ma praticamente la questione è ben diversa., e si presenta con un profilo a,bbastanza arduo, non ostante - o forse appunto per ciò - gli Inglesi siano disposti a riconoscere al nostro deb.ito un carattere più politico che commerciale, com•era invece quello del nostro debi.to verso l'America. Basta un punto nella definizione del problema, per dimostrare la difficoltà delle ~rattative : il punto che riguarda la variazione avvenuta nel valore della sterlina e la conseguente possi1 bile riduzione del capitale rim•borsabile ai nostri creditori, da quattrocentocinque a trecentocinquantacinque milioni di 'Sterline-. Altro punto importante, sul quale proba'biJ,mente i nostri neg02iatori insisteranno, è la disp,onibilità che I• lingihilterra ha, da otto ainni, di m,ezzo miliardo di lire oro depos.itate a l.Andra dal Tesoro e dalla Banca d'Italia. E• certo· che l'opinione pubblica inglese - giornali e uomi:ni politici - si è preparata allo svolgimento delle trattative con uno spirito assai severo. I nostri negoziatori - che, capitanati dal conte V o:lpi, sono pantiti i.I I2 dicembre - hanno dunque, per ragioni !intrinseche ed estrinseche, un compito non .inferiore -alla loro abilità finanziaria e diplomatica. Preludio notevole alle trattative di Londra, ma di significato politico più generale, è riuscito il convegno di Rapal.Io fra l'on. Mussolini e .il mini,stro degli Esteri inglese C-hamberlain. In esso sono apparse evi,denti {come dice il comunicato ufficiale) la possibilità e l'utilità di continuare la collaborazione .italo-inglese cc ai fini del consolidamento della pace in Europa». Si allude qui, ·senza dubbio, al Trattato di Locamo, ·per la ·cui realizzazione l '1talia ha già dato prova di e~ser pronta ad un• azione ispirata a con~iderazioru ideali ; ma quali saranno i ;}imiti della parallela azione britann•ica? Il problema d1 ella pace è ·urgente, più che in Europa, in alitre paa-ti d.eJ mondo, e specialm·ente in Asia, dove l'l111ghii1lterraè impegnata in moBiblioteca Gino Bianco do grave; ma può l'Italia limitare il suo interessamento alla sola • pace europea ? È neU•Asia M.inore che arde un foco1are di complicazioni internazionali. Il delicatissimo contrasto fra Inghilterra e Turchia per Mossul è stato risolto dalla Società deHe Nazioni attribuendo il ter11iitor.iocontestato ali' lrak con mandato inglese. Ora benchè la Turchia non sembri .i,n grado di reia·girecon le armi a questa decisione, è certo che l'ostilità fra il · naziornalismo turco e l 'imperialismo britannico ha raggiunto oggi un•asprezza assai per.icolosa. li che aiuta a valutare il ·significato dei recentissimi accordi fra T urchia e Russia, i quali benchè abbiaino formalmente solo lo scopo d•i garantire ai due paesi una reciproca benevole neutralità, dimostrano sostanzialmente I' esistenza di comuni interessi raintibri.tannici fu-aAngora e Mosca. Non v'è da meravigl1iarsi di ciò, ma bisogna temere - dal punto di vista della pace europea - questa tendenza ali' aggruppamento degli Stati che non aderiscono alla Società delle Nazioni o hanno rag.ioni di ostilità contro questa, primi fra essi la Russia, appunto, e la Turchia. Per il nos·tro paese, tuttavia, non c'è che da tenersi pronti, in tutti i •sensi, ad esercitare nel momento opportuno · quell'azione decisiva che già .in altra importantissima circostanza, a Locarno, ci è logicamente spettata. W. CESARINI SFORZA POLITICA INTERNA . L'attività legis1 lativa del governo fascista è in pieno svolgimento. li ritmo è vigoroso, implacabile, sicuro. Lo Stato fascista si va co- • • •
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