IL FASCISMO FRANCESE Dunque i francesi pare che stiano per realizzare il loro /ascismo. La brava gente vede già le quadrate legioni dei maltusiani per le vie di Parigi, marciare contro o verso l' Eliseo; vede Giorgio Valois o l'on. Taittinger o Camillo Aymart, il propulsore, assumere la dittatura a nome del Presidente della Repubblica, della Terza Repubblica, e forse sogna, con l'aggiungersi dell'organizzazione del generale cattolico Castelnau e di un qualche Daudet, fedele camelot du roi, la proclamazione della pentarchia, affinchè l'atto mimetico irriflesso possa compier.~i in piena efficienza. E noi appresso al '' pueril coto '' ridiamo, noi che un po' tutti deriviamo da campi politici e sociali disparati, noi, le persone colte, i cerebrali, che fummo lenti nel dare il nostro <.:onsenso, fatto però di tor .... mentata inquisizione e di prof onda escavazione nelI'aniina, tanto più convinto e incondizionato, quanto più esso sa del dialettico progresso e sviluppo di postulati, che ~embravan'l fermi ~ inattaccabili. Noi, i cerebrali, in cui il senti'mento sgorga da commossa riflessione, ridiamo, per la ingenuità della brava gente che vede nei fatti storici un semplicismo di maniera lapalissiana. Perchè il fascismo non è un movimento di natura contingente, val-: a dire una soprastruttura politica, creata per C•)mbattere e distruggere ·il decadimento parlamentaristico, quasi una pausa extralegale per il migliore orientamento e un meno caotico ordinamento della funzione del Parlamento e della rotazione dei Gabinetti. Fascismo francese - contraddizione in termini. Scendiamo, se non vi dispiace, nel sustrato ·sociale delle due Nazioni, vagliamone la forza di resistenza e valutiamone i principi e gli elementi costitutori : ' senza cotesto esame è per lo meno ingenuo parlare di fascismo francese. · Il marasma postbellico colpì tutte le Nazioni, le quali reagirono a seconda della loro potenza ali' innesto di un agnosticismo d'ordine, sopra tutto, morale chefu detto e per definizione, soltanto per definizione, divenne un movimento politico sovvertitore. Dovunque e tutti gridammo, ritornando nelle città paralitiche e slombate che bisognava rifare e rifarsi: era insofferenza ed indi~tinto impulso di rinnovazione; scomposto sbracciare di epilettici. Distruggere si voleva per ricreare. Molti errammo sulle vie e poi ci fermammo sgomenti, altri furono più presto illuminati, altri credettero di vedere nella pratica marxista una vendetta della storia ed a essa si piegarono chiudendo per Biblioteca Gino Bianco sempre alla visione di altri e più imponderabili ideali gli occhi ancora ottenebrati. Ma risorse a mano a mano nelle Nazioni, per opera di singoli o di gruppi, l' istinto equilibratore della volontà di vita. E noi avemmo nel fascismo la leva che pontando sul punto magico della resistenza sollevò al piano della sua tradizione la gente italica. Non facciamo dello storicismo di maniera, ma un Benito Mussolini che operi sulla terra di Francia sarebbe un'eresia inconcepibile. A noi non mancavano gli elementi della risorsa e della rinascita: in Francia il Capo del Governo italiano avrebbe tutto al più costruito un apparato nuovo, e non un ordine nuovo, che al primo urto e col ·riprende_rsi della nazione sbigottita, avremmo visto sfaldarsi. La questione è di natura prettamente etica se pure squisitamente politica essa possa apparire nelle . . sue conseguenze v1c1ne. La saldezza del /ascismo non è già nella persona~ lità strapotente ed esuberante del condottiero, ma nella sanità della razza. Consentiremmo e consentiamo ad un esperimento didattoriale per quanto di natura eterogenea, in un paese le cui risorse demografiche sono pervenute al di sotto della pari, ma non possiamo concepire un fascismo, che abbia possibilità di rinnovazioni pr0fonde. Pensiamo che un giorno anche vicino possa la Francia svegliarsi in un regime antidemocratico e antiparlamentaristico, ma riteniamo per fermo che esso durerà quanto l'espace d'un matin, già che non si risolve una crisi etica, la cui corie ha inquinati i succhi vitali della razza, prostituendo e deridendo la famiglia, rompendo tutti i vincoli, maledicendo alla bella fecondità, invertendo l'amore, rendendo la religione complice di ogni raffinatezza e di ogni sterilità. · • La crisi, o brava gente che blateri di un Jascismo francese, è nella nostra \icina assai, assai più prossima allo stato comatoso, che non vedano i miopi politi- • canti. - La religiosa Francia ha perduta da un pezzo la sua sanità morale che non è soltanto fede, chè anzi il bigottismo inquina gli spiriti dei depauperati. Ora non è questione di parlamentarismo o di democrazia qui dove la donna madre si vergogna di mostrarsi alla ghignante folla di femmine. L'Italia ha una grande riserva ed è la provincia, cosicchè, anche quando la invadente dissoluzione· dei costumi avesse incancrenita la città, pure dal fenomeno dell'urbanesimo, per inflazione necessari a I - •
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