LE GRANDI OPERE DELL'ITALIA FASCISTA LA STAZIONE FERROVIARIA DI BOLOGNA Quando il genio di Stephenson compose la prima locomoti~·a, nessuno forse presagì 1' immenso sviluppo che in cent'anni avrebbe raggiunto il meraviglioso trovato della strada ferrata. Sarebbe ingiusto, pertanto, accusare di miopia quegli ingegneri che progettarono le prime stazioni con dimensioni ed impianti presto sorpassati dalla febbrile crescenza del nuovo mezzo di locomozione e dei traffici da esso serviti, nè troppo si può recriminare se le stazioni stesse vennero poste nell' immediata vicinanza dei centri abitati, e si trovarono così, in breve volgere di tempo, costrette fra due masse opposte di costruzioni, la . . . . .. . ·-· : .... . ' . . ' . . \ . . . . .. ' . . . •' r.· : 4 • • tuire un importante scalo moderno. Dopo aver soddisfatto, 1 coi fabbricati viaggiatori e coi relativi piazzali, con gli scali per le verdure, pei bestiami, pei bisogni militari, coi raccordi agli stabilimenti, ai bisogni del Movimento, occorre provvedere rimesse e piattaforme per le locomotive, squadre rialzo e offi~ cine per le riparazioni delle macchine e dei veicoli, depositi di carb·oni, dormitori, impianti ,talora costo~ sissimi, per la pompatura e l' innalzamento del1'acqua destinata alle stesse locomotive e ai vari bisogni del servizio. Il ramo Lavori richiede depositi di scorte, traverse, rotaie, scambi, impianti per estin- - Fii. I - ANTICO PIANO DELLA STAZIONE DI EOLOCNA - A~l\O 1876 città vecchia da una parte, la nuova ali' opposta, che ne ostacolarono ben presto i graduali ampliamenti. Con la sostituzione della trazione elettrica a quella a vapore, le strade ferrate vanno, d'altra parte, avviandosi ad una nuova fase, quasi ad una seconda vita, ricca certo di glorie e di benemerenze per I'umaaità e forse lunga quanto la prima. Si comprende così come sia affannoso e diuturno lo studio pel rimaneggiamento delle grandi stazioni e come, per le maggiori di esse, si giunga a ricostruirle ex-novo,· suddividendole in iscali specializzati, lungo linee di cintura, circondanti, con ampio margine di spazio, gli abitati e ovviando all'allontanamento degli scali viaggiatori dai centri urbani con l'adozione delle stazioni di testa, rialzate in viadotto e insinuantisi nel reticolato delle strade cittadine. Vasto e veramente arduo è il problema dell 'am- . pliamento di una grande stazione. Ben pochi, fra i profani, hanno un chiaro concetto del numero e tiella varietà degli impianti che concorrono a costiBiblioteca Gino Bianco zione degli incendi, pel riscaldamento preventivo dei· trenj, per apparati di blocco e segnali, che tanto contribuiscono alla sicura circolazione dei treni, squadre ponti per la visita delle opere metalliche, ecc. Nè meno gravi sono le necessità del ramo approvvigionamenti, che deve possedere grandi magazzini per stampati, per ferri, per legnami, per oli e combu- ~tibili liquidi, per l' incommensurabile serie di oggetti occorrenti in questo piccolo cosmo, che è il grande nodo ferroviario ! Occorre ancora pensare ai servizi fiancheggiatori: posta, pubblica sicurezza, assistenza medica. Ed infine, binari e binari: binari pel servizio viaggiatori, pel servizio merci, pel colle ... gamento ai depositi locomotive e annessi carbonili, binari di smistamento e di riordino, di sosta, di lanciamento, di ricovero, tutti collegati e connessi ·in un insieme logico ed armonico . Così si spiega che al pubblico, il quale vede il fabbricato viaggiatori e non più in là, sfugge anche la massa di attività e di intelligenze dirigenti, che si • •
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