, ·----- - --- - --- • VITA NOVA questa via, la considerazione propriamente letteraria ed estetica appare non già un esercizio e una prerogativa di raffinato (incarnazione decadente e recente del puro letterato), ma quella concreta " critica storica ,,, - attenta alla inconfondibile individualità di persone, monumenti e circostanze e insieme consapevole dei valori ideali che nella storia si realizzano -, della quale l'antica può essere considerata ~oltanto come una primitiva e grossolana . . . precorr1tr1ce. Ma lasciamo stare queste ·e altre considerazioni c·he ci suggerisce il bel saggio del Russo, il quale, movendo dall'Abba, studia i motivi poetici e quelli oratori della raffigurazione fantastica e del ricordo commosso di Garibaldi nell'opera del Carducci; .la " doppia fisionomia,, dell'arte del Pascarella, sì che Villa Gloria, " epos ingenuo, ma di un' ingenuità che si viene corrompendo nel vigile senso ricostruttivo del letterato ,,, poté parere immediatamente epica al Carducci, e passionalmente riflessa al Croce ; la· vanità poetica dell'esercitazione del Marradi; l'eroismo estetico-sensuale, ora acceso e quasi lussurioso, ora idilliaco e georgico, della Notte di Caprera del D'Annunzio; e, in generale, lo spirito della rappresentazione e celebrazione delle gesta e della figura di Garibaldi fino a quella, assai infelice, del Pascoli. Dopo questo " processo ,, della letteratura garibaldina, riappare {meglio 'nella sua disadorna costruttività l'opera artistica del volontario modesto di Cairo Montenotte. '3tanchi dell'oratoria e della bella letteratura, fatti più accorti dal nuovo indirizzo degli studi, e maturati attraverso le sanguinose e dolorose prove della guerra e del dopoguerra nelle quali è nata un'Italia austera e severa al posto di quella meschina e vile degli anni di Cavallotti e del radicalismo, noi oggi amiamo rifugiarci nuovamente nella semplicità austera dei " primitivi ,, ; ~e, abbandonando senza rimpianto, anzi stanchi ~-~seazì, le posteriori f orm~ della tradizione letteraria garibaldina, rileggiamo Abba. A proposito de] quale il Russo molto giustamente parla di " un ~diffuso pathos religioso,,, di una religiosità vera che " non abdica a una sua mossa vita interiore, ed ama i toni fami liari, prosaici, umoristici, direi anche critici, per arrivare, senza pensarci,. a quei momenti culminanti di commozione, sui quali chi ha animo sensibile non insiste mai eccessivamente ". È la religiosità e serietà di chi parla di cose care al cuore e alla fantasia, e non vuole siano prof anate col chiacchiericcio vano o con pezzi di bravura; quelJa religiosità e serietà che sta al fondo d'ogni grandezza e d'ogni epopea, nella letteratura come nell'azione. Per esse l'Abba si solleva a un piano diverso e superiore a quello dei letterati che in Garibaldi e nella sua opera videro soltanto un " soggetto ,, che poteva prestarsi a esercitazioni brillanti ; e in quella sua semplicità e gentilezza mistica, che abbraccia d'un solo sguardo il Dittatore e i suoi seguaci e avversari, par di riudire talvolta qualche somiglianza d'accento con i cantori di gesta. Il Carducci Biblioteca G. Bianco.-- nella sua orazione Per la mortedi qiusepp~ Garibaldi andava fantasticando della formazi~n~ di_ una ler: genda garibaldina che non, guar~era. a 1ntermezz1 di tempi ,,, e per la quale I asse~io di ~orna ~vreh!>e dovuto durare, come quello di . T r?1a e d1, Y e10, dieci anni. Era una pura escogitazione ~ell 1ntel: letto, perchè la leggenda viva non ha bisogno di. tali finzioni: essa nasce dal cuore che sente. e ved~ in maniera ingenua ~ tra!ogna~a, e. compie deg~ aomini e degli avvenimenti un 1~eal1zzamento eh .è poesia. Quando il Poeta pronunciava quel suo_ discorso il cantore era già sorto nella persona d1 un umile 'seguace della falange dei Mille. Non av_eva avuto bisogno di ricette poetiche nè aveva studiate la formazione dell'epopea; ma aveva sentito. in for~ simile a quella dei più sinceri e commossi cron1sb e narratori di fatti eroici. Le figure ch'egli effigia sono individuate e precise, e pure formano un tutt'uno, perchè la loro vi!a è nell'unità, in quell'alone che le avvolge e le spinge ~ ad agire seguendo un ideale al quale han votato ~ vita e che illumina, per contrasto, anche gli avversan e nemici, e anima perfino la morta natura. Ci sono tratti cli un' immediata evidenza pittorica e di grande forza plastica: per esempio, quel francescano che combatteva a Calatafimi, visto nell'atto che '' caricava un trombone con manate di palle e di pietre~ poi si arrampicava e scaricava a rovina. Corto, magro, sudicio, veduto di sotto in su a lacerarsi gli stinchi ignudi contro gli sterpi che esalavano un odore nauseabondo di cimitero, strappava le risa e gli applausi ,, ; o Garibaldi il. quale '' ad una svolta della via, veduto dal basso, grandeggiava sul suo cavallo nel cielo ,,, e così atteggiato pare una figura di Piero della Francesca. Ma il poeta non si sofferma ad accentuare, isolare, abbellire e lisciare, al modo dei frammentisti. Ci sono, s' intende, nel suo diario, anche parti riempitive, pagine meno schiette, reminiscenze romantiche, che dànno un poco il colore de] tempo e della maniera letteraria della quale allora si ripetevano stanchi gli ultimi echi. Ma esse nulla tolgono al valore del libro, e non turbano la sua sem- .plicità austera. In un punto del suo studio, il nuovo editore dice che oggi il tipo della letteratura eroico-celebrativa, che vigoreggiò durante il periodo del nostro Risorgimento e ·in quello immediatamente successivo, segno di debolezza " non semplicemente letteraria, ma etica, di quel periodo costruttivo della nostra ~toria ,,, pare sia morto definitivamente, anche perchè 11 nuovo estetismo, " non più celebrante il mitico eroe dal ceruleo sorriso e dalla voce melodiosa ma il_ barbaro . vichia!1o tutto stupore e ferocia ,,. ' che viene fogg1an_do1 suoi miti, non va disgiunto da una leggera ironia, quando "non ha l'aria di un paradosso polemico ,,. E se della pessima letteratura (J?la quando 1_1onci sarà della pessima letteratura)) di un sensualismo fiacco e frigido, corrotto da una p~re_zza_~~quanto equivoca e da equivoche arrihiz1on1 c1vil1, fa ancora le sue prove (nella pseudo-
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