Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

r • IO " .. I• t I VITA NOVA ·*** Ma, se di Napoleone egli ammira la ·grandezza, non può approvarne l'opera politica; Chi tenga presenti questi .fatto~i, ben~ innon solo lo accusa di essere stato ingrato verso tende c0me Vincenzo Giober! 1 abbia sentito la Roma e l'Italia, ~a vede anche in lui il propa- necessità di includere la Corsica nella conf~~egatore di quelle ideologie francesi, a cui tut~o razione di popoli italici del progett? politico il più profondo spirito del Risorgimento rec1- neoguelfo sostenl.lto nel Primato. Egh pensava! samente si oppone. Ma egli vede nella Corsica come è noto, alla possibilità di riunir~ i P';>P~h qualche cosa di più della patria di Napoleone: italici nelle forme statarie allora es1stent1, 1n vede la terra che ha una sua gloriosa storia di un p;tto federale, regolato da una dieta e dalla ribelli, da Sampier d'Ornano a Pasquale Paoli. supremazia spirituale del Pon!efìce. La co!lfede-: Nè certo, nel periodo che precedeva la razione neoguelfa doveva rispettare gli Stati composizione del Primato (1), il Gioberti po- esistenti, purchè essi accogliessero i principii e teva preoccuparsi ·della possibilità di suscitare, i metodi di una politica adatta alle comuni esic9n queste idee, qualche reazione in Francia. genze della Nazione. Era inteso - nello spirito Egli aveva davanti a sè la Francia di Luigi Fi- più che nella lettera - che dovevano esse~ lippo, che lo aveva ospitato negli inizi del suo rispettati solo gli Stati autonomi, non quelli esilio, dall'ottobre del 1833 alla fine del 1834.• dipendenti da altri Stati, come il LombardoNella Francia di quegli anni egli aveva visto Veneto. Ma, su questo punto, il Gioberti non un paese tormentato dal malgoverno e dagli insisteva esplicitamente, per non provocare anzi incerti conati ·di libertà, in cui il governo del tempo ostilità europee contro il sogno neoguelfo. monarca poteva ricever forza solo dall~ rea- Era, quindi naturale, a maggior ragione, un zioni suscitate dai moti rivoluzionari. « Non mi analogo atteggiamento verso la Corsica; tanto stupirebbe, aveva scritto il Gioberti a un amico più spiegabile, se si pensa al fatto che il Gioii 14 maggio 1834, se Filippo pagasse ed inci-- berti presentiva inevitabile un profondo rivol- . tasse i rivoltosi, perchè nulla può succedere più gimento nelle cose di Francia. Se però il Gio- . consentaneo alla sua potenza ..... » (Z)• Nè le berti non tratta delle modalità secondo le quali cose erano molto mutate fra il 1840 e il 1842. la Corsica avrebbe potuto far parte della confe .. Nessuna preoccupazione aveva dunque il Gio~ derazione italica, rivela tuttavia le sue aspira-- berti in questo I?eri_ododell'opinione p~bblica zioni nel calore dell'appello ai Corsi ed in una francese, spesso md1fferente, se non ostile, alla specie di antitesi fra Roma e Parigi : « Valorosi causa italiana. Invece lo doveva certo attrarre figliuoli della Corsica - scrive il Gioberti nelverso la Corsica il pe!lsiero degli. ~suli it~liani l'ultimo paragrafo del capitolo sulla Teleologia che avevano trovato m quella regione asilo e delle nazioni europee (1) -- se un concorso fraternità spirituale < 3 ) • straordinario di fortuna vi ha divelti dalla coAll 'atteggiamento ~el Gioberti .contribui- mune genitrice, e incorporati à un popolo stravan~ ?unq~e ~re fatton: 1°) !a coscienza d~lla niero, sappiate mantenervi d'animo, di desiderii trad1z1one 1taha.na della stona della _Corsica~ e di speranze italiani. Ricordatevi che i vostri c~~ aveva dato 1i:i!,'Japoleon~ u_no.de!h :se~pl avi . ve.niva~o riputati dagli antichi _i peggiori p~u rappres~ntabv1 del gemo I!ahc?, 2) _ I 1~- sch1av1 del ·mondo, e che questo b1as1mo era ~1fferenza ~h fro'?-te alla ~ rancia . di L~~gi -~1-. la maggior lode, che dar si potesse umanamente hppo; 3°~ 1 nuovi rapporti fra gh esuh italiani alla virtù loro. I vostri padr'i abborrirono il e la Corsica. giogo di un'illustre repubblica italiana, e fecero sotto gli Ornani, i Giafferi, i Gaffori e i Paoli portenti di valore per riscattarsene; e a voi darà il cuore di servire spontaneamente a una nazione straniera, perchè ella liberi vi chiama~ )) Giunge così a~ un argome~to di grande im- (1) Su la genesi del Primato. che risale al 1833 e si svolge - attraverso un complesso sviluppo - sino al 1842, cfr. I• in... troduzione premessa da G. BALSAM~-CRIVELLI alla citata edj ... . z1one. (2) V. GIOBERTI, Ricordi biografici e carteggio a cura di G1uSEPPE MASSARI, Torino, Edit. Eredi Botta, 1860-1862, voi. I. (3) Si veda. su tale argo1nenlo lo studio di ERSILIO MICHEL, Esuli e cospiratori italiani in Corsica, (1830-1840). apparso nel primo numero dell • « Archivio storico di Corsica », Milano 1925, pag. 39-109. iblioteca ■ IO ■ 1 neo . portanza: la libertà dei Corsi, ~che avevano i (I) Primato, ed. cit., Il I. pag. 192..1. 93. ..

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