Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

26 VITA NOVA novra difensiva doveva essere Adigrat : lot.alità ben servita da strade, prolvista di sorgenti, facile a fortificarsi. Tuttavia in un primo momento parve . opportuno non abbandonare le posizioni avanzate più a sud, donde potevasi meglio sorvegliare le mosse del nemico. Furono perciò divise le nostre forze nel modo seguente : ad Amba Alagi (altura fortissima a circa 3400 m. sul livello del mare sulla strada d' Ascianghi) il maggiore Toselli con 2300 uomini; a Macallè il generale Arimondi con · 2600 uomini ; ad Adìgrat il centro di formazione d.ei rinforzi immediati, circa 5000 uomini; al .... l'Asmara, la sede di .concentramento delle truppe provenienti dall' Italia. Nella ipotesi di violenta offensiva ne1nica, il T oselli doveva ripiegare lentamente su Macallè, e I' Arimondi con le forze riunite ripiegare ancora su Adigrat, primo caposaldo difensivo. Tutto questo avrebbe richiesto tempo, perchè gli Abissini, celerissimi nell'avanzata tattica, sono poi lentissimi nell'eseguire i grandi spo.... stamenti, marciando sempre uniti e vivendo sulle risorse del paese. In quel tempo, ali' Asmara si sa.... rebbero· conoentrate forze sufficienti per prendere la controffensiva. Il piano era ottimo, ma bisognava esser certi che esso fosse eseg,uito scrupolosamente, e prim~ condizione di successo era che nè il Toselli nè l' Arimondi s'impegnassero a fondo contro un nemico per allora troppo prevalente. Accadde pertanto che al generale Arimondi il diseono di ouerra del suo superiore non andasse a ,t, 'O genio : il v,aloroso vincitore dei Dervisci concepiva invece un piano di manovra a larga sfera d'azione. Si sa che un ordine non gradito si eseguisce sempre con minore zelo, e così accadde che l 'Arimondi non dispose per la tempestiva ritirata del maggiore T oselli da Amba Alagi con quella chiarezza ed energia che sarebbe stato desiderabile. Il ·r oselli anzi~ attraverso I! ambiguità delle disposizioni ricevute, potè credere non solo di dover resistere a oltranza sul posto, ma di poter contare sull'arrivo dell 'Arimondi in suo aiuto : proprio il contrario di quan,to aveva ordinato il generale Baratieri ! L'equivoco fu aggravato da altre circostanze. Occorre ricordare che ancora nessuna dichiarazione di guerra v'era stata ; anzi, secondo l'uso abissino, il nemico pur avanzando ostilmente non cessava di trattare con noi per un accomodamento. Specialmente foriero di pace si proclamava il Maconnen, padre di qu~l ras F af arì che oggi governa l'Etiopia ; e· infatti egli aveva per mezzo del T oselli inBiblioteca ino Bianco tavolato trattative col Governatore. Se. fatali circostanze non avessero ritardato lo scambio delle le~- tere fra il gen. Baratieri e il Maconn~n, e se il Governo italiano non avesse co~messo l errore e la scorrettezza di trattare per propno_c~nto col ~eg~s svalutando così l'opera del Barat1er1, forse I eccidio d'Amba Al agi si sareb~ evitato e la guerra non sarebbe scoppiata. M~ in una ~ateria co~ì, de: licata, dove occorreva chiarezza d idee e umta d~ azione tutto fu confusionismo e incoerenza : le sorti del co~flitto non potevano perciò essere felici. Ai primi del dicembre 189 S il T oselli segn~- 1 ava l'addensarsi del nemico nelle vallate prosp1~ I. Ras Sebat e Deglac Alì - 2. Compagnia Jssel - 3. Compagnia Canoverti - 4. Compagnia Persico - 5. Compagnia Ricci - 6. Compagnia Bruzzi - 7. Centuria Pagella - 8. Batteria Angherà - 9. Sceh Thaia - 1O. Bande Volpicelli. · cienti Amba Alagi : « Sono molti ! molti ! » -diceva, aggiungendo che, la notte, il gran numero dei fuochi dell'accampamento abissino formava una « splendida illuminazione ». Il valoroso maggiore non pensava tuttavia di poter ripiegare senza ordini precisi. . . e questi non vennero. Fino ali' ultimo momento I' Arimondi aveva sperato di poter persuadere il Governatore ad adottare un diverso piano di guerra : in tal caso egli sarebbe avanzato fino ad Amba Alagi e con le forze riunite a quelle del T oselli avrebbe atteso l'assalto degli Abissini. Concetto oltremodo arrischiato, perchè con 5 o 6000 uomini contro 32.000 non si poteva vincere : si poteva solo infliggere al nemico perdite maggiori, aggravando però anche il sacrificio del minuscolo corpo d'operazione. Comunque, essendo rimasto il Baratieri fermo nel proprio concetto, I' Arimoncli dovè decidersi a comunicare al T oselli l'ordine di

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