Vita Nova - anno II - n. 1 - dic. 1925-gen. 1926

r I I PONTI D'ORO Non crediamo di venir meno alla nostra· intransigenza ideale facendo gli onori delle armi ai fra.- telli Albertirni. A nemico che fugge .ponti d'oro. Sgominata la massoneria, disertato l'Aventino, snidati gli antifascisti dall'associazione della stam.- pa e dall. associazione dei combattenti, il Corriere della Sera era rimasto '1 'ultimo fortilizio dei nemici del regime in Italia. Ed è caduto~ Nel « Commiato » del 28 Novembre i vinti rivendicano l'onore della coerenza mantenuta ad ogni costo in trent'anni di lotta giornalistica, com.- , . . . . . . battuta, aggiungono, spesso 1n pos1z1on1assai avanzate. Quest'ultima affermazione può far sorridere noi, abituati a considerare la redazione come una specie di fortilizio, dal quale si usciva negli anni epici della rivoluzione per piombare a mano armata su le orde nemiche. Ma, in,fi-ne, tuttò a questo mondo è relativo... Una posizione, che sarebbe stata di retroguardia ,per il Popolo d'Italia nel 1919, può anche apparire d •avanguardia per un grande giornale di informazion:i, il quale quanto più è indipen,dente da ·finanziatori, tanto più dipende dal proprio pubblico e quindi non può per.- mettersi di sfidare l'impopolarità senza perdere i lettori e gli abbonati che lo mantengono in vita .. Eppure, questo bisogna riconoscerlo, il Corriere seppe sovente sfidare l'impopolarità per mantenere una linea di coerenza : e questo è il più bello, che seppe farlo senza perdere nè lettori nè abbonati! La spiegazione di questo enigma costitui5ce un interessante capitolo del giornalismo italiano. Albertini, ripetiamo, può a buon diritto van.- tare la propr,ia coerenza. Ma si tratta di una coerenza del tutto soggettiva. Egli si è mantenuto coerente nel difendere ad ogni costo una idea incoerente : l'idea del liberalismo autoritario. Questa idea è una contraddizione in termini. Si può essere, sì (e -tutti gli uomini di Stato lo furono) volta a volta .liberali ed autoritari : ma nello stesso tempo e nello stesso atto essere liberali ed autoritari non si può. Biblioteca Gino Bianco Orbene questo assurdo il Corriere per trent'anni ha preteso dagli uomini di gove~o in Italia. Non ci meravigliamo qui,ndi che esso sia stato serr1pre più o meno all'opposizione. Egli ha .co~battuto, volta per volta, gli autoritari in nome del liberalismo e i liberali in nome dell'autorità. Ha combattuto Crispi .perchè gli parve tirannico, Giolitti, perchè gli parve demagogo. Ha combattuto il neutralismo in nome della guerra a fondo contro l'Austria, ed ha combattuto il nazionalismo in nome degli Slavi, eredi del' Austria di fronte ali' Italia. Ha combattuto F acta in nome di un auspicato governo forte ed ha combattuto questo governo, quando è sorto, in nome degli immortali principi. Democratico e conservatore, patriota ed internazionalista, liberale ed autoritario, il senatore Albertini, come il marchese Coìombi, è stato sempre di parer contrario. E con tutto ciò è riuscito a imporre al gran . pubblico il suo giornale. Come si spiega ciò ~ 1Molto facilmente pensando che l'anima del marchese Colombi sonnecchia in fondo ali' anima di ogni buon borghese. L'uomo che legge il giornale ali' ora della siesta è sempre un po' il cittadino che protesta, immortalato nelle pagine del Lucatelli. La coerenza dell'incoerenza è nella psicologia dell'uomo medio. Noi tutti vogliamo ad una volta sola le cose più contradittorie ; nè ci curiamo in generale di conciliare questa contraddizio·ne o tutt'al più ci contentiamo di una conciliazione esteriore e formale. Chi non ha desiderato, prima di sposarsi, la moglie bella ed il fuoco acceso ? Chi di noi non ha sognato una donna che riunisse in sè i pregi della bionda e quei della bruna~ Ma non è possibile che una doiina sia ad un tempo bionda e bruna. Così non può esistere un governo liberalmente autoritario e autoritariamente liberale. Ma non importa! L'-animaromanticadella borghesia ha sognato egualmente questa chimera : e non vedendola realizzata nello Stato, I' ha trovata in un giornale. .. In questa concordanza della psicologia albe,- ...

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