18 VITA NOVA a segreto. da solo, con tenacia, tanto da ottenere la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Bianco e Nero di Roma. E con uguale lusinghiero esito espone a St. Louis, in America, a Parigi ed a Londra. MUSSOLINI Ormai s'è affermato e l' ing. Faccioli lo adibisce ali' insegnamento dell'acquaforte alla Scuola d'Arte decorativa di Bologna, dove fa anche da assistente al compianto prof. Bedini, ottimo pittore, nell' insegnamento della figura. Ma il suo temperamento lo spinge a Roma. A che fare? Gli avvisi cinematografici e quelli per la Navigazione Generale Italiana, direttamente sulle pietre. E non si limita a ciò, perchè ment1e continua a lavorare d'acquaforte, costruisce una chiesa, una cappella funebre a Viterbo, una scuola e un mercato a Montefiascone e concorre per la costruzione del palazzo reale a Sofìa. E va in Bulgaria. Ritorna e vince il concorso per la costruzione del teatro e del Casino al Lido a Venezia, di fronte ali' Hotel Excelsior, e il barone Da Zara, Bonci e la Duse sono entusiasti del suo progetto. Poi eccolo archeologo negli scavi a Villa Patrizi, dopo i quali il senatore Luciani gli affida i Biblioteca Gino Bianco rilievi a Castelporziano nella villa romana acquistata da S. M. la Regina Elena: rilievi che vennero esposti alla Mostra Archeologica dcli' Esposizione di Roma nel 1911. L'artista è già noto e pare debba stabilirsi a Roma ove non ha che la fatica della scelta delle Commissioni. E sceglie l'architettura. Così progetta e costruisce l'antiportico, il cortile, lo scalone d'onore, il sommo portico a Villa Patrizi (la fon tana è la copia di quella ch'è a Santo Spirito) per incarico dell'allora direttore generale delle ferrovie, ing. Bianchi. Poi ... , poi va in Somalia per studiare tipi e paesaggi, e nel 1916 lo troviamo a Vittorio Veneto tutto preso dall'amore per i nostri gloriosi fanti che si battono eroicamente. E l'arte sua è dedicata alla vittoria. Cosi, mentre lavora per l' Esposizione di Venezia, illustra i sette Canti della Preghiera dei Cittadini di Gabriele D'Annunzio, opera davvero insigne, donata generosamente, come donò i lavori eseguiti lo stesso anno a Belluno per l' Esposizione benefica a favore delle famiglie degli itali ani richiamati dalla Francia: quattro cartoni a illustrazione dei valori e dello spirito della donna italiana durante la guerra. La ritirata di quel fosco autunno del 1917 lo sorprende ali' improvviso e perde tutto: mobili, BAUDELAIRE studi~, materi~le._ È un colpo forte, ma Giulio Ricci no!1 s1 perde d animo e va in T ripolitania ed in Cire1!a1<:aove per meglio ritrarre l'ambiente e penetrare 1 ~n1ma dei se~u_ssiti, apprende l'arabo. Colà lo raggiunge la not1z1a della morte della sua figliuola,
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