VITA NOVA 15 • antica che possediamo è una carta piacentina di mundio del 12 marzo 716 che si conserva nell'Archivio di Stato di Milano. Ma i Romani l'usavano per co... prire i rotoli papiracei. Nel I I I secolo l'amore per l'arte e lo sfarzo era giunto a tal segno che S. Gerolamo nel prologo al libro di Giobbe insorse contro l'oro e l'argento profuso con tanta dovizia sulle pergamene. E non a torto. Durante l' Esposizione fatta dalla nostra Università, dall'Archivio di Stato e dalla Biblioteca Comunale di Bologna di tutt' i pre ... ziosi cimeli, si sono viste pergamene ricca ... mente, artisticamente miniate. Ricordo fra tutte la cronaca degli avvenimenti più importanti della città illustrati: un grande album, un vero gioiello. Ogni pagina fa rivivere, col pennello e gli ori, le vicende cittadine! Capolavori di finezza e di gentilezza. E di pazienza somma. Nè è da meravigliarsi dal momento che la miniatura nacque nei conventi irlandesi, ove nel secolo VI la calligrafia era in grande onore, per espandersi nei conventi fondati da S. Gallo e da S. Colombano in Francia, in Germania, in Svizzera ed in Italia. Nel nostro pa~~sesi liberò degli artifici, si purificò sott' il pennello di Attavanto degli Attavanti, fiorentino, e di Nicolò di Giacomo, bolognese. Già: però nel secondo secolo in Cina s'era già sviluppata l'industria della carta, e gli arabi ne producevano una buona quantità adibendovi i prigionieri di guerra cinesi. Nella biblioteca dell' Università di Leida c'è un mano ... scritto cartaceo dell'anno 866: un trattato delle parole rare e curiose nelle sentenze di Maometto. L'Italia ebbe le prime cartiere nella riviera ligure nel 1235 e il progresso compiuto da questa industria lo si può constatare osservando la produzione eh' esce dalle cartiere di Fabriano mercè l' invenzione dei pestelli, e che all'estero ci invidiano. *** Ma se l'arte della stampa era nel suo massimo sviluppo, il libro non poteva diffondersi che a stento. Vero che nel 1400 dalla copia a mano si era giunti alla incisione in legno (in greco xtlon, di qui xilografia) un grande progresso per noi occidentali mentre in Cina, nella terra dalle abbaglianti civiltà, era in uso fino dai tempi antichi, e si ebbero i libri xilografici di figure e di lettere che presero il nome di Donato per il fatto che il primo volume stampato con tale sistema era una grammatica latina; però la rivoluzione si deve a Giovanni Gutemberg. Nel 1455 egli pensò alle let ... tere mobili in legno ed il suo socio Schoeffer gli suggerì ed egli eseguì quelle in piombo, più resistenti. E avemmo in quell' ann0 stampata Ìa Bibbia in due grossi volumi. Non rifarò la pietosa storia dello sciagurato inventore - troppo conosciuta del resto; è però necessario ricordare che mentre in Germania, patria Biblioteca Gino Bianco dell'inventore, nel 1480 si contavano 9 tipografie~ in Italia - che soltanto dopo 1 O anni aveva visto uscire dal monastero di Subiaco il primo libro - ve ne erano 82 : e nel 1500 ne esistevano 37 soltanto a Roma. E pur non volendo seguire quanti riten ... gono di poter attribuire l'invenzione della stampa a Panfilo Castaldi da Feltre, è certo che nel nostro paese, nel luminoso fulgore della Rinascenza, essa trionfò con Giovanni dj Spira che creò la prima tipografia a Venezia (1469), col Minuzian.o che ne fece sorgere una a Milano l'anno dopo, con Emi ... ·Iiano degli Orsini che stampò lo stesso anno un libro a Fol,igno, con Bernardo Cennini, un orafo, che nel 1471 pubblicava in Firenze un Commento a Virgilio : il primo libro stampato in italiano {e si badi : il Cennini non conosceva il segreto di Gutemberg: vide un libro uscito dalla sua tipografia e intuì ciò che necessitava: e si fabbricò• punzoni, fuse i caratteri mobili, compose e stampò); fino ad Aldo Manuzio (o Manuzzi, di Bassiano) che, prima a Ferrara e poi a Venezia, nel 1490,. fondò un'officina rimasta famosa per la specialità dei caratteri italici o aldini. Ma non era solo un intelligente stampatore: anche, e in ispecial modo~ •
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