- 3 - punto morto che ormai la critica, se vuol ess~re critica, deve sdegnare : l'invidia del Petrarca per Dante ! Non valse ·a lui purgarsene veracemente, quando su lui se ne fecero cadere le prime ombre. Eppure è chiaro ! Non si affrettò a leggere la Commedia per quel preconcetto che aveva. Ricordate un famoso sonetto : S'io fussi stato fermo ali~ spelunca là dove Apollo diventòprofeta, Fiorenzaavria forse oggi il suo poeta, non pur \teronae Mantovaet Aurunca..... 'Oh messer Francesco ! Fiorenza il suo poeta l'aveva da più lustri, non inferiòre a quello di Verona, nè a quello stesso di Mantova,"nonchè a quel di Suessa Aurunca; anzi ormai, per causa vostra, ne aveva due. Ma il Petrarca dicendo poeta, intendeva latino : in teorica anche Dante distingueva cosi: senonchè essendesi sorpreso a chiamar poeti i dicitori in rima, non si penti, anzi soggiunse Eructavitcor meumverbumbonum: si, poeti anch'essf, giacchè nanno inv~ntato e messe in versi Je loro invenzioni. È la stessa ispirazione e intuizione che·gli poneva in mente il poema sacro e la .lin- · gua nativa sul labbro. E il Petrarca sentiva e amava Dante tra quei dicitori, altamente. Rammentiamo nel semplice affettuoso sonetto del 1349 in morte del su9 Sennucciodel Bene il principio d.elleterzine: Ma ben ti prego che in la terza sfera Ouitton saluti e Messer Cino e Dante..... Com'è efficace la triade ascendente di questo verso! (lasciamo stare che Guittone a Dante piaceva poco : il Petrarca non lo sa, e ormai poco rileva), e com'è bello questo messaggio di saluto che il cantore di Laura manda su in cielo al cantore di Beatrice ! Al guale rese poi il maggior tributo che poeta possa rendere ;a poeta, imitandone la Commedia nei Trionfi : opera tanto inferiore, ma di cui qualche pagina e molti versi figurerebbero nel divino poema benissimo. Di quale altro scrittore di terzine si potrà mai più dire il simile? V'è un altro capitale argomento di cui non s'accorgono i creduli della famosa invidia, talchè si direbbe che essi non solo non si sono / ·blioteca • I Bianco I ,, , \ I accostati ..mai alle anime dei grandi, ma non si · sian mai ripiegati sulle proprie loro, cioé d'iio-·· mini, nessun dubbio, valenti. Chi ha ~ sente · in sè la voglia e la forza •dell'opera, appunto per questa coscienza e per questa.alacrità, non , invidia : potrà al più rammaricarsi se veda in copia largito _ad altri ciò che a lui è conteso. Non è il caso. Ma di tutto ciò nessuna meraviglia se si pensi che taluno suppose qualche livore anche in Dante per la corona che Padova cinse· al Mussato ! •· J , . Anche vi sono alcuni, e son forse quelli· ' stessi che discorrono sul serio di quella invidia; L' quali quando passanò da Dante al Petrarca, com.e. se esausti di ammirazione e stanchi delle con~. .: tinue riverenze e genuflessioni, si mettono in: libertà, lo trattano con disinvoltura, si spassano anche e ridono allegramente d.icerte sue ama-. bili compiacenze ingenue. E, di fatuità in fa-.. tuità, tra quella improvvisazione licenziosa che si dà per critica superiore, e·per cui s'invitano i ragazzini non già a studiare e cercar di ·ca~. pire, ma a pronunziare i loro placiti estetici, non. é disperato che si oda qualcuno a dire cha FrancescoPetrarca,sì, non si nega,ha qualche bella poesia, ma in somma era un gran letterato che faceva bene i versi. Non ragioniam di lor..~· 1 Teniamo fede, anche in questo .che è dei più alti campi, alle grandi tradizioni della pa~. tria : il petrarchismo non ne fa parte; il Pe..;., ' ·trarca sl ! Dei tanti del secolo passato ·che. loebbero in venerazione voglio ricordare tre-~: Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè C·ar.;· ducci. E innanzi a loro? Una volta s'imparaya a memoria quel sonetto, che é pur bello, ~di Vittorio Alfieri: O cameretta che già in te chiu-·. C,estiQuel grande alla cui fama angusto. è il mondo...... Ma ben peggio che la cameretta d•i . Arquà, peggio sarebbe se restasse, inonorata. · non dico, ma non abbastanza riconosciuta· e . adeguatamente coltiv~ta~un'opera e una gloria cosi eccelsa. * * * Il Petrarca veramènte grande, italiana·mente· ' I sommo, e quello del Canzoniere o Rime che· si. • I f . . •
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