I • ' . I - 2 - conto che questo sia il Petrarca, che di Apollo . fu in verità un prediletto : se ci ·sovvengono laurus e Laura, potremmo sorridendo aggiungere un rivale o un seguace. . Questo sovrano ingegno apparisce nella - storia delle lettere, o megli_onel ·tempio delle Muse, meglio ancora nella peren_nevita spirituale d'Italia, come una bellissima erma di Giano bifronte, e con una faccia si ·direbbe che guarda il passato, con l'altra all'avvenire, guarda .a noi. E' il padre del rinascimento classico, l'autore maniera paresse l'intermediario tra i due mondi : · · non imitatore, ma nuovo. e libero continuatore. Ricordo le parole che Virgilio disse a Dante presso la soglia del Paradiso terrestre. Quante cose, quante· volte Virgilio ha parlato al suo \dolcealunno durante il percorso dei due regni della pena e della purgazione ! Tra le ..ult~me che gli_dice sono queste : Tratto t'ho qui con ingegnoe con arte; e.questa la conclusione : I dell'Umanesim_o,ed è il grande Poeta Italiano. ' · Per ch'io te sovra te coronoe mitrio. · De' due aspetti dobbiamo limitarci al secondo, Si sa; Virgilio è un simbolo, e queste pa-' e questo pure é i;nolteplice; sopra tutto va il role hanno sopratutto un senso· morale, ma poeta dell'a,more e della patria ; benchè non gH ,prima di tutto, sempre, costantemente, Virgilio · ceda il poeta della religione, alla quale sono é Virgilio, quindi quel Virgilio che cosi -dice consacrate alcune delle sue più belle poesie, e a Dante è il, poeta che parla al poeta, é l'ananche il poeta dell'amicizia: ttco al nuovo vate nazionale ; e anche questo S'intende bene che, se i critici e gli esposi- senso riposto illumina quelle parole. Tre volte toéi distinguono per opportunità di intfrpreta- · ancora Dantè si volge a lui ; la prima volta lo zione e di studio le diverse poesie in categori~ vede che sorride, la seconda lo vede che amdiverse, il poeta non fece questa distinzione. mira, la terza non lo vede più. Esso le creò ; le registrò alterne e commiste se- , . ., · condo le vicende della vita e la divina varieta· ······· Virgilione avea lasciati scemi . della ispirazione. . __ d~ sè, Virgilio dolcissimopadre I , Noi •bisogna che fa,cciamo 1aome quei critici, ~ Ma a noi pare che quando ·Dante scriveva pur contentandoci di guardare, più che all'ine- q,uelverso (non al tempo in cui suppone la visauribile e incomparabile cantore di Madon- siorle, si al tempo del comporla) Virgilio non na. Laura, al devoto figliolo,. al magnifico e ci .avesse abbandonati : Virgil~o era sceso in infiammato vindice di un'altra Madonna che in Provenza ad aprire il suo libro ad un altro ' certi luoghi si chiama Roma, in altre parti si giovinetto italiano, al figlio di un altro esule chiama Italia. Ma qualche ricordo generale, se fiorentino. Dante aveva sentito tutta _lapoesia, non della vita, dell'ingegno e delle opere pe- tutta la musica, tutta la bellezza di' Virgilio : trarchesche è impossibile omettere. ., ma in lui non si era desto, o non era docile, il Si può chiedere, per esempio: e perch~ filologo ;.scriveva un latino ch'era un compropadre dell' µmanesimo, iniziatore del- rinasci- messo tra il latino vero e il medioevo vario e il mento classico, il Petrarca e non Dante ? volgare vivo. Il Petrarca in ciò compi Dante, .il . ·Forse che Dante non ebbe anch'egli l'aspi- quale invece aveva avuta più immediata rivelarazione. alla conos.cenza della poesia greca e zione e coscienza dei diritti della lingua nuova; , qualche mirabile irttuizione dei Greci? Forse e si accostò agli antichi nelle forme loro, a Ciche Dante non ebbe la più affettuosa riverenza, cert ne non meno èhe a ,Virgilio; e avviò vel'intelligenza più squisita degli scrittori latini? ramente l'umanesimo che quindi cosi diffusa- • \ e, oltre a sapere a memoria l'Eneide, non pene- mente e con tanta ricchezza si propagava. trò profondamente, perfettamente la poesia e Avvicinati e distinti cosi i due poeti che in l'anima di Virgilio? , 1 verifa furon vicini per la nas~ita e la gloria Si, certo ; ma in Dante la prepotente ed (i due esuli fiorentini, diceva il -Tommaseo, u.nicaoriginalità impediva che egli in nessuna cielcµi versol'Italia più si onora), sfioriamo un / ib ioteca ·Gino· •• 1anco
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