RAS·SE-GNE POLITICA ESTERA Quando i .fatti sono grandi, poche parole bastano a ricordar4i. Il. più recente periodo de·lla nostra vita i,nternazionaile è caratterizzato da avvenimenti di valore storico, dei quali siamo stati parte impor- ~ tante o protagonisti. R i-cordiamo il Patto di Locarno - la cui firma definitiva è avvenuta a Londra il I O dicembre. Ricordiamo la conclusione de1 l Trattato di commercio italo-tedesco, ,del quale si apprezZèrà l'importanza, nella rete deii nostri rapporti economici con l'estero e in relazione ai,le varie e contra- ~tanti e·sigenze economiche interne, quando si pensi dhe sono stati necessari undici mesi di discussioni fra i due governi. Recentissimamente sono ter,minate le trattative perl'Oasidi Giarabub, che ha,nno lungamente impegnato il nostro Govemo e quello anglo-egiziano, e la cui ,felice conclusione significa che un problema fondamentale de·lla nostra politica colonia'le è risolto in modo a noi- favorevole. Ma l'avvenimento che domina, .in questo così ,movimentato periodo della vita internazionale, è 1 l• accordo fra )'I tali a e gli Stati U1 niiti per la questione :dei debiti di guerra. Una pagina luminosa è stata scritta a W a·shing:ton dai nostri negoziatori. Uno dei !problemi del dopoguerra che più tormentano i popoli europei. il prob'le,ma della sistemazione ooanziaria, ha avuto, nei nostri riguardi, una soluzione quale non poteva, date le enormi difliciltà, desiderarsi ·migliore, e che ci è invidiata da coloro (e sono tutti i popoli che hanno formato l'intesa anti,ge11manica)i quali si trovano, rispetto ali' America, nella penosa situazione del debitore. Invidia e stupore : sono i due sentimenti coi quali è stata internazionad,mente ac- ., colta la notizia dell •accordo italoamericano .. Ma -lo stupore non ha ragion d'essere ove si pensi che gli - ameri•canì, da oneste persone, hanno dovuto riconoscere le ragioni nostre. onestamente ,fondate, e sopratutto hanno dovuto riconoscere che noi soltanto, noi soli in tutta Europa, siamo un popolo in piena ascensione, che ha trovato la sua via, che ha enormi riserve di fede e di forza, le quali il Governo nazionale non comprime, ,ma suscita ed esa,lta. Sicchè è stato cQmpletamente nel vero I' on. Mussolini, parlando a'Ma Camera dèl successo .di w·ashington, nell' affermare che « il merito profondo e fondamentale di que·sto spetta al regime fasci sta che final,mente comincia ad essere conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo ». Le trattative, guidate dal conte Volpi, nostro Ministro deUe Finanze, e dal signor Mellon, Ministro del Te soro d'America, hanno avuto inizio il 3 novembre. Undici giorni dopo, Volpi e Me1 llon firmavano l'accordo, e nello stesso mom,ento il capo d.ella nostra Dellegazione consegnava agli america,ni uno chèque di cinque ,milioni di dòllari, rappresentanti la prima quota dei nostri pagamenti. Poche ci1fre bastano a lumeggiare la portata finanziaria del nostro successo. Sono stati abbuonati all'lta 1 lia cento milioni di .dollari sugli interessi maturati fino al giorno del1 'accordo; è ,stato_suddiviso il rimborso del capitaile, di cui l'l,talia è debitrice, in sessantadue anni, stabilendo quote ,progressive, che per i primi cinque anni si limitano aHa cifra già accennata di cinque mi- ·Iioni di dollari ali' anno;gli interessi verranno pagati solo a cominciare dal sesto anno, e saranno mantenuti a un ,tasso inferiore, i,n media, ail mezzo per cento; i'l valore attuale dei pagamenti da farisi lioteca Gino Bianco (capitale e interessi) è stato stabilito nel1 la cifra di quatt(ocentotrentacinque milioni di dollari, il che significa dhe l'America ha rinunciato compllessiva:mente, in nostro favore, al1'80 per cento dei suoi credi ti, mentre verso I' Inghilterra aveva rinunciato solo a.I 18 per cento, verso il Belgio al 46 per cento e verso 1 la 1 F rancia non avrebbe rinunci~to che al 30 per cento-. La notizia della conclusione àel1• accordo e delll'avvenuto primo pagamento ha suscitato ne1 l popolo i~aliano un tale fervore di consensi, che si è verificato netl 'ultima decade 1 di novembre un fatto che crediamo completamente nuovo nella storia ; la contribuzione volontaria della popolazione per pagare essa ili creditore della Nazione. La straordinaria .iniziativa è sorta,a ·Ge- .. nova e ha ottenuto un grandioso successo. La sottoscrizione del doilairo ha rag,giunto rapidamente e sorpassato lo scopo. « Mi basta un milione di doUari », ha detto i<l Presidente del Consiglio ; sono stati invece raccolti più di ottanta milioni di lire, cioè più di tre milioni di dollari. N,essun popolo all mondo è capace di simili slanci patriottici, che sono i' sussulti vitali di un organismo nazionale poderoso e fremente. A,H•estero, ripetiamo, ci invidiano. In Francia si formano .dei nuclei di fascisti indigeni. Alla fine di novembre il Ministero Pàinlévé è preci,pita:to, infranto tra la tragi- · ca crisi finanzi aria da una parte e la non meno tragica incomprensione dei gruppi pa~lamentari dall'altra. A nuove tasse e ad una pericolosa .iinflazione provvederà il nuovo Ministero Briand, ·insidiato fino dai suoi primi passi. La cri,si francese dimostra che in certe ore della vita nazionale il parlamentarismo non è un rimedio, ma un ·male più grave. ·W. CESARINI SFORZA
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