Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

VITA NOVA zione si è curata del Ticino come di una vasta zona grigia, deserta: dalla quale poco o nulla di buono si poteva trarre e alla quale quindi era giusto che poco o nulla si desse. · Zona grigia e vasta, di lungo ed aspro percorso, tanto, che bisognava pur mettere una sopratassa alle merci che dovevano attraversarla per ferrovia (le famose sopratasse di montagna). A meno che non venissero dall'estero, chè allora naturalmente entratravano in giuoco i trattati internazionali di com- • merc10. Era insomma come se l'Italia finisse a Chiasso e la Svizzera cominciasse solo dopo Airolo ! Frammezzo, la popolazione s'arrangiasse come poteva! Purchè non strillasse contro l' idea federale. Agricoltura poca e magra, pascolo alpino, cave di granito, dove andavano a fallire, le une dopo le altre, iniziative private ed esperimenti cooperativi ... E chi sentiva d' essercr di più, emigrasse. A Lugano e a L.. ocarno venivano gli esperti alberghieri della Svizzera interna e alzavano la loro baracca. Le ferrovie impiantavano pure due o tre officine e si portavan dai Cantoni interni gli ingegneri, gli operai e persino i manovali. Proteste dei ticinesi, e le ferrovie talvolta portavano via operai e manovali tedeschi e le officine insieme! Tuttavia, abbandonato a sè, in cent'anni di esistenza (chè non son di piì1), il Ticino aveva fatto miracoli. Ricordiamo che il Cantone su una superficie di 2814 kmq. conta una popolazione di 150 mila anime. Acquistate le basi di una vita propria nel seno della Confederazione, esso si è dedicato allo sviluppo di tutte quelle opere pubbliche, che sono di necessario fondamento di una qualsiasi attività economica, le quali nel precedente regime dei baliaggi erano quasi del tutto mancate. Giustamente i ticinesi vanno fieri dello sforzo compiuto col porsi, nella durata di un solo secolo. presso che alla pari con gli altri Cantoni, che da ben più lungo tempo hanno conosciuto la indi-- pendenza politica e tutte le possibilità che ne derivano. Alcune cifre indichino questo sforzo: di strade, - presso che zero nel 1802, vi sono ora 930 km.; le -istituzioni scolastiche, egualmente create ex novo, comportavano nel 1920 una spesa annua di quasi 4 milioni di franchi per lo Stato, senza contare cioè quella dei Comuni. Quattro milioni di franchi furono contribuiti dal Cantone per la Ferrovia del Gottardo. E in più, fra le opere maggiori, sono state 4 l'arginatura dei corsi d'acqua, la ricostituzione del patrimonio forestale, l'apertura dei vari tronchi di ferrovie regionali, i sussidi per l'ammodernamento dell'agricoltura e della pastorizia, ecc. • • ec 1no 1anco A questo sforzo dello Stato bisogna aggiungere quello dei Comuni. . Non è quindi a· meravigliare se la situazione attuale· finanziaria sia rappresentata da un cinquanta milioni (franchi !) di debito dello Stato, da un disavanzo annuo di bilancio di una dozzina di milioni e da un complessivo debito di almeno altrettanti cinquanta milioni da parte dei Comunj, fra i quali alcuni si sono addirittura « sfasciati » sotto tanto peso. Di fronte a questa attività di Stato la economia . . . privata tentava ripetutamente, ma quasi sempre con risultati infelicissimi, di dar vita a industrie. La causa principale (lo abbiamo accennato) è che· l'attività positiva del Cantone era contemporanea a una serie di misure finanziarie ed economiche della BELLINZONA, LA "CAPITALE" Confederazione, che contraddicevano ogni volta la possibilità di azione del Ticino. In tal modo si comprende di quanto scarsa conseguenza sociale sieno i frutti degli sforzi nobilissimi nel campo culturale: l'educazione politica e civi]e e l' istruzione sono diffuse ed elevate in tutto il paese. Francesco Chiesa agita ed è egli stesso una bandiera. Non un analfabeta, non un disertore! Eppure, mentre in quasi tutta l'Europa occidentale la popolazione cresce, nel Ticino essa diminuisce, benchè sia prolifica e moralmente sana. Fra i due censimenti del 191 O e del 1920, degli otto distretti, in cui si divide il Cantone, sei appaiono in diminuzione, fra i quali tre lo sono non solo nei confronti del 191 O, ma anche in quelli del censimento 1858 (Leventina, Blenio, Vallemaggia) ! E ancora. I due distretti, che segnano l'aumento dal 191 O al 1920 (Lugano e Bellinzona), l' hanno visto presso che localizzato nei dt1e o tre centri maggiori (su 99 comuni del distretto di Lugano, 61 erano diminuiti, una· dozzina stazionari o ql1asi). I distretti più a nord sono i più colpiti dallo spopo- "

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