Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

' ) RODl CHE s1· TRASFORMA E SI RINNOVA . Tutti coloro che vengono a passare la loro villeggiatura a Rodi, o vi sostano per raggiui:igere poi la loro destinazione in una delle altre isole dipendenti - e sono per la maggior parte proprietari e vecchi abitanti del luogo che vi ritornano dall'Egitto dopo un'assenza di parecchi anni - restano altamente meravigliati per la febbrile attività di rinnovamento dal quale la città è pervasa e per i molteplici lavori di primaria importanza che vi si sono già compiuti. Nei tredici anni dell'occupazione italiana, Rodi ha infatti subita una trasformazione profonda che._ pur lasciando intatto con rispetto quasi religioso i] · complesso artistico delle sue gloriose memorie storiche, I' ha riportata sulla via della civiltà, all 'altezza dei· nuovi tempi. La maestosa, triplice cerchia delle mura che i secoli hanno appena intaccata e· che resterà nei ·secoli futuri salda e luminosa testimonianza della forza e della fede che animarono i prodi Cavalieri di S. Giovannì, par quasi stringere in un amoroso abbraccio e proteggere con ~elosa cura l'antica cittadella da questa ondata di modernità, ma non può impedire che le sue strade siAno percorse da un più intenso traffico, che la vita vi affluisca con più vigorosa energia. Si potrebbe quasi dire che la vecchia città di Rodi è rimasta il cuore di quel più grande e complesso organismo che si è venuto creando attorno e che prende giorno per giorno sempre maggior sviluppo. E così _anch'essa, pur senza alterarsi nei suoi aspetti esteriori, prende parte attiva a questo continuo processo di rinn.ovamento e, nell'accelerazione del ricambio, ha potuto liberarsi da tutte quelle scorie e quei rifiuti che vi si erano accumulati in quattrocento anni di inazione e di incuria. Ho detto che tutto quanto costituisce il prezioso patrimonio storico,· artistico e caratteristico di Rodi non è statq toccato, ma 'non ho detto giusto, perchè · i nostri dirigenti vi hanno invece rivolta la loro speciale attenzione e ne hanno rimesso allo stato primitivo, con scrupolosi restauri, quelle parti che più erano state alterate, se non addirittura rovinate: nel volger dei tempi. E così sono ritornati alla pubblica ammirazione ] 'Ospedale dei Cavalieri, ora adibito a Museo Archeo ... logico, l'Albergo d'Inghilterra e quello d'Alvernia. l'Albergo e il Palazzo d'Italia, l'Albergo e il Palazzo di Francia e tanti altri importanti edifici. In seguito poi ad un incendio, che nou esilu a chiarr1are provvidenziale, si è liberato da un miserando aggruppamento di casupole e di baracche che lo nascondevano, e intasava la città proprio in uno dei suoi centri più iblioteca Gino s·anco vitali il Palazzetto dell~ Castellania, che· è certament~ 11nadelle più complete e più armoniche costruzioni cavalleresche che ci siano rimaste. Non si è dunque fuor dal vero. se si ~ff~rma eh~ anche nel campo del ripristino stor1co-art1st1co, Rodi ha ottenuto dalla nostra occupazione i migliori benefici. Ma non è di tale argomento che io oggi voglio trattare bensì di tutta quella parte nuova che è stata ' . e sarà fatta per il costante e amoroso 1nteréssamento di S. E. il Governatore Lago e di quanti altri cooperano alla traduzione in atto del suo vasto programma di civiltà, di progres~o, e di italianità. Le tristi conse-guenze della guerra, le naturali ripercussioni dell'accesissima lotta che si andava combattendo fra i partiti politici in Turchia, lo sgoverno della pubblica cosa, il saccheggio d'ogni riserva e il favoritismo erano le cause prime della disorganizzazione generale in cui fu trovata la capitale del Dodecaneso il giorno della nostra occupazione. L'amministrazione del Comune in pieno sfacelo: la cassa comunale vuota ed i funzionari non pagati da mesi ; ogni traccia di pubblico servizio, che si era andato affievolendo in precedenza, definitivamente sparita; abolito ogni controllo amministrativo e con- . tabile; trascurata la e~azione delle scarse rendite; disconosciuta ogni regola d' igiene e di nettezza pubblica; beneficenza e ospedalità dimenticate, quasi nulla l' illuminazione, acquedotti in perfetto disordine, il mercato senza ombra di vigilanza, strade e piazze luride, disselciate e impraticabili. Ecco il primo quadro di Rodi italiana davvero poco confortante. Ma 'i nostri bravi infaticabili pionieri non per questo si spaventarono. E si posero all'opera con ardore senza perdere tempo. Riordinati i servizi, fu dato un primo conveniente assetto allo stremato bilancio del Comune e con l'aiuto della mano d'opera militare di 'cu: all?ra R~di . ?bbondaya, st~bilito un piano organico dei 18:vorrp1u urgen!1, la c~ttà venne a poco a poco, quartiere per quartiere, ripulita e restaurata: selciat~ le stra~e, regolato il deflusso delle acque, cos!ru1te l~ prime fognature, assestato l'acquedotto. E s1 provvide anche ad abbellirla con la creazione di pubblici giardini. Così Rodi, per merito nostro tornò ad avere la g~ia fìorit?,ra e il dolce profum~ delle _sue rose ... · E r1mon~a ~1n da quei primi tempi lo sp1anan:iento della .belhs~1ma passeggiata lungo il Mandrach10 che oggi troviamo in ottimo stato di manutenzione, provvisto di alberi e di sedili e di un palco per la musica, e lungo la quale in ogni porneI

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