ITALIA E FRANCIA l.;a stampa francese va accentuando le sue colo XVIII e da cui solo oggi par che si ~vvii critiche al regime fascista dell'Italia, e l'episodio davvero a redimersi, E la moda fràncese del dell'attentato a Mussolini è valso a rivelare e settecento di cui siamo stati schiavi per quasi -- , 3 smascherare alcune correnti avverse del- due secoli e di cui non riuscì a liberarci· nepl' opinione pubblica francese. La stampa ita- pure il glorioso Risorgimento. Quando nel liana, con maggior senso di responsabilità e settecento le nostre dame e i nostri bellimbusti quindi con maggiore circospezione, pur non attendevano dalla Francia le ciprie e le parvolendo scendere alla contrapposizione di con- rucche, gli uomini più colti italiani, specialtumelia a contumelia e non abbandonando il mente dell'Italia settentrionale, si volgevano agli contegno cavalleresco da essa sempre usato illuminati francesi per accettarne con cieca . verso gli stranieri, ha energicamente e fiera- fiducia i dettami di scienza; e si recavano a mente protestato contro le false affermazioni e ·Parigi a far porre il beilestare ai loro lavori e i gratuiti giudizi. a Pitoccare il consenso e gli elogi. Quella · Tali manifestazioni non sono estrinseche e nostra .professione di minorità pesa ancora su accidentali : esse rispondono a quello stesso tutta la vita italiana. · profondo dissidio ideale e storico che corre · E la Francia si era assuefatta a guardare fra il fascismo e il dernoliberalismo, ossia tra all'Italia come alla sorella minore, e si degnava la nuova coscien·za italiana e le vecchie pastoie di quando in quando, e con molto sussiego, dell'ideologismo illuministico. L'Italia fascista di impartirci qualche lode e di sorriderci da si è finalmente accorta, e va accorgendosi sem~ protettrice. Erano lodi e sorrisi misti a dipre meglio, eh' essa può ritrovare la Sua forza sprezzo : così come si .usa per gli uomini adue la sua grandezza solo nella liberazione da sati a servire. « Nous avons, vous le savez, une ogni asservimento straniero. Si è accorta che sorte d' égoisme d'admiration pour les idées nella sua tradizione storica c'è troppa merce semblables aux nòtres; c'est nous-memes que d'importazione, e vuol ·ritrovare se stessa libe- n·ous flattons en applaudissant nos interprèrandosi da ogni ideologia passivamente accet- tes »: diceva il · Villemain (1) parlando del tata. Si è accorta - soprattutto - che il suo . nostro Beccaria, che innalzava a suoi numi il asservimento spirituale era d'impronta schiet- D' Alembert 1 il Diderot, il · Buffon, l' Eltamente francese. Si è parlato - massime durante la guerra - di un asservimento italiano alla cultura tedesca e si è battuto su questo tasto fino ali' esagerazione. Sta di fatto che l'influenza tedesca si · limitava ad un campo strettamente. scientifico e rimaneva per lo più interamente estrinseca e superficiale. Tra la mentalità italiana e la men.- talità tedesca è rimasto sempre un abisso, Mentre in Germania dominava uno spirito imperialista, antidemocratico e religioso, l'Italia scendeva per la china della democrazia mas~ sonica e socialistoide e dell'ateismo anticleri~ cale. Il vero asservim~nto spirituale dell'Italia è quello eh' essa porta in retaggio dal se.- Biblioteca Gino Bianco • vez10, etc. Che meraviglia se oggi i francesi non applaudono più coloro che non sono più i loro interpreti ? *** Ogni volta che l'Italia si è ridestata e ha voluto ritrovare se stessa, si è accorta della necessità di liberarsiJ:d~ll' ipfluenza francese. Quando l'Italia fece sentire la sua prima voce, essa parlò con l'Alfieri contro la Francia: quando il Risorgimento fu profondamente italiano si espresse col Gioberti contro l'asservi-- (I) Cour.§de litterature/rançaise, Paris, 1878,voi. III, p~g. 63. •
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