Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

I ... i' 4 I ) • VITA NOVA I che vuole il rispetto di ogni essere umano ' perchè in ogni essere umano vede un'anima. Ma esso concetto è poi, anche, antiassolutista e antidispotico e, almeno in linea di 1 principio,, antidittatorio, poichè il cittadino non può e non deve ammettere nè tollerare che la sua digni~ gli venga conferita o misurata dal1'alto. Egli è suo jure un elemento vitale e indispensabile dello Stato, e potrà venirne ·reietto ; solo dall'assemblea degli altri cittadini in caso di grave indegnità. ~·\ Noi fascisti c' illudiamo ,r di· avere disperso le nebbie della demagogia, e ·invece la grande malattia romantica, il culto sentimentale della massa e dell'Uno, termini opposti e quindi reciprocamente necessari, non è ancora affatto guarita in· noi. Noi non vediamo il divenire gerarchico e selettivo della grande vicenda nazionale: vediamo la folla e l'uomo; la platea e il solista sul palcoscenico. ,Ma se la realtà · di una maggiore Italia dev'essere creata da noi, dobbiamo di quella malattia guarire. Dobbiamo diventare attori anche noi, e ciascuno acquistare la- coscienza della propria parte. E una delle strade della guarigione ce l'offre la scuola sindacalista, da cui pur siamo nati. Mentre l'individualismo liberale . e democratico dà ad ogni individuo esistente nella nazione il valore di uno, solo perchè è un individuo umano ed esiste nella nazione, il sindacalismo vede l~uomo con maggiore concretezza, e lo valuta ai fini d~llo stato sulla base della sua funzione economica. Non diciamo che questa debba esser l'ul!ima parola : , ma è un passo e un passo necessario. L ~'?m~ produttore è una concrete~~a, mentre . I md1viduo-elettore è una permciosa astrazione. E anche nella fatica economica dell' individuo esiste un elemento morale di prirn 'ordine. . Ci sembravà dunque logico che il FascÌsmo tendesse a sostituire, in tutto o in parte, subito o a· sbalzi succes.sivi, l'elettorato politico con le rappr~sentanze professionali. · . . · E con ciò il problema non era tutto risolto. Poichè una semplice dem~crazia di produttori sarebbe più forte, e .quindi più dannosa, di una democrazia elettorale. E ogni individuo, anche il mendicante, deve mangiare e quindi ha una sua attività econòmica. Alla .forza e alle· fortune dello stato occorre altro; occorrono dei cittadini che, per la salute dello stato, sappiano anche agire antieconomicamente; occorre quel popolo, in somma, che equivale ad aristocrazia. Nè giova, a esempio, abolire un corpo selettivo come il Senato, se si vuole incoraggiare la for~ mazione e il rassodamento di questa élite. ln somma, vogliamo una classe dirigente f ascjsta eh~ non sia eletta, ma che sia autoeletta. Autoeletta colla fede e colla forza. E abbiamo l' impressione che taluno tenda invece, inconsciamente, a creare un regime di assolutismo in alto e di demagogia in basso . . CAMILLO PELLIZZI La Patria non è un territorio: il terr.itorio non ne è cbe la base. La Patria è -l'idea che sorge su quello; è il pensiero d'amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di quel territorio. , GIUSEPPE MAZZINI, 'Do1'eridell'Uomo. .. I Bib iotec ■ I Bi CO

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