• .. - I 71 - e questo esercito stanziale, derivando per la grande massa che lo componeva dal terzo stato, convergeva su questo l'interessa-mentoe perciò lo innalzava. Poi si erano snaturate anche altre circostanze per le quali questo popolo veniva ad aprire gli occhi. E' vero che dyrante il governo assoluto non c'era sindacato, cioè controllo, ma restava il fatto che dentro le coscienze . c'era la adeguata valutazione del contributo che il terzo stato portava, il quale. cominciava a vedere al di là di queJlo che non sia il rapporto da suddito a sovràno. Gli scrittori, non sempre, ma molte volte sono trascinatori ; è il vate che suscita la ribellione, é il filosofo che ~Je matura. Quando al principio del '700 e poi lungo tutto quel secolo, s.orgono i nostri grandi scrittori, in Francia, in Inghilterra, in Italia, perchè l'Italia non era dietro a nessuno, salvo forse alla Francia ; allora noi comprendiamo facilmente come con l'Esprit des lois possa venire fuori un trattato organico per i rapporti da stato a sudditi, in · forma notevolissima; e poiché queste cose non nascono_ improvvisamente, ci accorgiamo che un profondo substrato di anime si è unito alla forza e all'ingegno di questi scrittori per formare delle opere ·nelle quali si parli di forme nuove. Gli scrittori hanno già trovato nel popolo francese, e negli altri popoli d'Europa un qualche cosa che esisteva, che urgeva, e che ha fatto non solo lo storico di quella data idea, ma anche qualche volta il perfezionatore della medesima. I propulsori del migliore destino delle masse popolari verranno ora ; ed è appunto in questo _travagliodi idee, di aspirazioni che stride maledettamente la visione che si ha dell'insieme, ed è in questo travaglio che i sovrani assoluti cominciano a sentire che qualche cosa bisogna fare, e cominciano a cedere ; e vengono le riforme. Il periodo delle riforme è determinato . da questo contrasto fra le condizioni esistenti e le aspirazioni, sia pur tacite del popolo, rese però parlanti da questi scrittori, specialmente in quelle forme di scritti attinent_isia società, a econon1ia, a costituzione di regime, il cui tipo rin1ase sempre l'Enciclopedia. ... Qualche cosa bisogna concedere e allora il sovrano assoluto esamina la situazione e · l'animo del popolo: ciò che offende piit il popolo è l'inuguaglianza, l'ingiustizia, l'iniquitas. Uno sente la rivoluzione dentro sè stesso, se un atto uguale -è apprezzato in diversi modi a seconda delle person~. Nel vecchio regime persino la pena di morte era diversa; uno poteva essere fucilato, l'altro doveva essere impiccato od ucciso con altre forme degradanti o di$onorevoli. • CO . Poichè i ·rappresentanti del clero sembravano avere troppo aiutato o seguito il sovrano assoluto e -imparziale, ci fu anche una levata di scudi contro la religione : si discusse per il placet, per la destinazione d·ei vescovi, ed una gravissima contesa sorse per gli ordini religiosi, specialmente per quello de·i gesuiti. La grande lotta che doveva .poi culminare nella rivoluzione, cominciò con la .ribellione delle grandi colonie americane, che .furono quelle che dettarono le prime regole della libertà dei popoli. Le riforme, lungi dal contentare e dal giovare, si ridussero a rendere più atta, più efficace l'autorità del sovrano ; ed è necessario che ci fermiamo su questo punto, perchè co- .. munemente si pensa che questo periodo delle riforme stesse per dare il massimo dei frutti, quando scoppiò la rivoluzione francese. E' un errore. Le riforme non rappresentano politicamente una perfezione, rappresentano solamente una maggioreaffermaziònedel poteredelsovrano. Ce ne sono alcune, ma sono le minori, che hanno, sì, un rapporto di economia e di elevazione, utile al terzo stato, ma resta fermo che col carattere di queste riforme non si sarebbe approdato a nulla, almeno per quanto riguarda la costituzione degli stati moderni. Quando le cose si vogliono incamminare verso la perfezione partendo da un principio di soggezione, si commette· il più grave errore. Se ne vuole la prova ? Proprio quando i sovrani cercano tutti, per quanto possono, di intonarsi ai tempi, perfino quando lo stesso Re di Francia dice : « Io desidero che il mio popolo venga con me per vedere in che modo si possa trovare l'assetto migliore dello stato », proprio allora scoppia la rivoluziont francese ! Non c'era assolutamente altra. via. La rivoluzione scoppiò in Francia e dilagò, e ~i estese a tutta quanta l'Europa. La rivoluzione aveva in sè un qualche cosa che non riguardava soltanto l'econotnia; era un sentimento, era una forza che toccava l'universalità degli uomini, che non si riferiva semplicemente al miglior stare, ma eqtrava in fondo alla coscienza dell'umanità. E si comprende come l'incendio, nato da un punto, imperversi, e dilaghi a tutta l'Europa. · Ma le rtforme ~Ilora hanno proprio giovato a nulla ? · Si, hanno giovato a qualche cosa, se non altro a preparare del terreno alle nuove idee : in tal guisa gli scrittori getta.no il sen1e in terreno più adatto a riceverlo. Più tardi, q~ando · il seme gettato nel terreno smosso germoglierà e crescerà,- porterà que! frutti çhe noi vedr~mo nel secolo XIX. - I
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