come il Goethe chiamò Venezia. E nessuno potrà seriamente sostenere che I' eccidio di Hugo de Basseville o le cantate del Monti rivelassero in Roma la presenza della ccspirto d'abisso»! Vi è la Repubblica Partenopea, più autentica e più vitale : ma è come un· isola di gigLi in una scellerata Vandea; ma è, forse più, r eredità indigena del grande regno nazionale d~ Carlo Ili e dì Bernardo Tanucci. Senza il genio militare e politico di Napoleone, la rivoluzione francese sarebbe rimasta lontana dall'Italia, come oggi ne è rimasta quella russa. Vi entrò con la spada e vi acclimatò un· esotiica democrazia appena adesso debellata, secondo }'.insegnamento mazziniano. Esotica, come dimostrano le tracce indigene suddette e scelte tra tante {e perchè no i vespri veronesi, pe1r esempio?); esotica per volontà medesima del governo francese, niente affatto animato dal misticismo internazionale che rende rispettabile· il russo. E' un terribile e &tupefacente documento quello che il Direttorio de~la Repubblica Francese mandò a Schèrer, capo dell •Esercito delle Alpi, durante la spedizione di N,aipoleone in Egitto: « Fin qua il Direttorio Esecutivo stimò bene celare il magnifico proposiito di sottomettere tutta l'Italia e allucinare le teste italiane col fantasma della sovranità e indipendenza nazionale. Questo lenocinio , .. • ·0 0 • • • ., VITA NOVA servì a cappel,lo per i nostri interessi. Sedici milioni d'uomini furono sottom~ssi da pochi combattenti, corpi volanti, anzichè eserciti. L'oro e l'argento di che l'Italia rigurgitava, fu versato nelle nostre casse militari, ma bisognò prodigarne a corrompere gli amministratori dei diversi Stati, salariare i faziosi, gli a~larmisti, gli spioni, che servivano la nostra causa. La Repubblica Francese, essendo una, tutte ie sezioni italiane, partorite e tollerate solo per le imperiose contingenze, devono spanre. L •esistenza politica dei vinti non consiste che in una pacifica servitù ». Questo è l'atto di nascita della democrazia italiana e dello sviluppo dei governi I.iberal,i! E questa roba, entrataci in casa, divenne costume e sangue di nostra gente. Il nostro povero ciclo storico si continuò così, pendolando tra un protettorato estero e I' altro, tra una generazione e l' altra. Per fortuna un uomo solo, Mazzini, ebbe il pensiero della generazione pensante che l' eredi,tà francese aveva r~so un aborto; e un uomo solo, Ga11ibaldi, anticipò le gesta della generazione rivoluzionaria di oggi. Italia eterna. I Secondo la legge storica di F errari e la teoria del superamento di Mussolini, è ne- , f • • , I 49 cessario prolungare la fase risolut,iva del 1859 fino ali' inizio del secolo XX, per compensare le acce!erazioni precedenti, e formando così (dal 1770) un ciclo regolare di 130 anni. Col secolo XX si data la fase preparatoria del nuovo ciclo : le riforme sociali di Giolitti, i mov,imenti del nazionalismo, del sindacalismo, del modernismo, dell'idealismo, stanno a prova,re il fervore di un nuovo pensiero preparatorio. La fase rivoluz,ionaria che avrebbe dovuto scoppiare nel 1930, è anticipata dal cataclisma della guerra e si verifica nel 1922. Non pare di vedere controllate. scientifi-- camente tante affermazioni che si dissero errate o paradossali? Immaginando verso il ciiclo storico e le sue quattro generazioni, ~i capisce perchè Mussol,ini abbia sostenuto di essere rimasto il socialista di prima (fase preparatoria) o perchè M,issiiroli abbia veduto in Musso 1 ini il continuatore di Gio .. liui; o perchè ancora Mussolini spieghi se stesso e il F aiscismo come la rivoluzione che supera e r ltal•ia come la Nazione che inizia. Ma, del resto, la verità della legge storica di Giuseppe F eMari, non potrà esssere verificata, per c~ò che ci riguarda, che verso là fine del nostro secolo. Il che significa che l'Italia è eterna, l' I.. talia che inizia il suo terzo insegnarnent<;> all'umanità. ARMANDO LoooLINI . . .. NESTLER s REGOLI ·oALCOLATORI - RIGHE SQUADRE - DOPPI DECIMETRI CURVILINEE - RAPPORTATORI AGENZIA. E DEPOSITO PEll L'ITALIA E COLONIE SEA~TIEL & LORENZINI BOLOGNA - VIA FARINI N. 2 MILANO - VIA BUONARROTI, 37 Biblioteca • 1n • 1anc
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