Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

stampato) d'intensa attività speculativa, sembra passare, ora, un ·periodo di sosta. Sembra, dicemmo: in realtà, non è così. La generazione nuova sta maturando in silenzio una sua propria coscienza filosofica, oltre che politica: per quanto i due problemi siano da tenere ben distinti, sta di fatto che non sono ·mai divisi. La vita politica suscita, inevitabilmente, nel fervore deHe dispute intorno ai principi regolatori delila società civile, problemi riguardanti il valore dell 'uomo e il fine della vita in generale. C'è, nel fondo, -la questione mora-le e religiosa, come un presup,posto di quella politica. Tutti i problemi dello spirito son così fatti : l'uno non è l'altro, ma ognuno presuppone gli altri. Il periodo della democrazia ebbe la sua filosofia, e fu il positivismo; al risveglio della coscienza dei valori spi~ituali si acc~mpagna quello della coscienza nazionale ; lo storiogra:fo, e con lui il politico, non si contentano più di guardare la vita umaina dal punto di vista meramente economico. Se per idealismo s'intende una fi,losofia che incentra nella coscienza i problemi della realtà in generale, non è dubbio che la filosofia presupposta dal Fascismo è l' idealismo. Oggi i giovani migliori si travagliano intorno a questo problema : com' è da intendere questa « coscienza », intorno aHa quale gravitano, e dalla quale traggono nascimento, tutti i p1oblemi del mondo e della storia ? Questa « rassegna filosofica » ha un interesse, dunque, particolare per i cultori di questi studi ; ma ha anche un interesse più ampio, in questo richiama l' attenzione del pubblico sul lento, ma continuo lavorìo àeHa riflessione elaborante i convincimenti più profondi e i principi regolatori della nostra vita spirituale. Ohe se, come dicem-mo l'altra volta, dopo la filosofia del Croce e quella del Gentile, par che nessuno osi, se non timidamente, di avanzare un suo proprio pensiero (ed è bene, dicemmo, che questo « pudore » non abbaindoni gli studiosi); tuttavia, qua e là, si odono voci degne di attenzione : non- tanto per quel c·he dicono, 81blio eca VITA NOVA quanto per ciò a cui col loro dire accennano : i punti che danno maggiore perplessità e le esigenze che paiono meno soddisfatte nell'idealismo nostro. Porgiamo orecchio attento a questi movimenti di pensiero, ancorchè timidi e modesti. *** Mi piace, oggi, cominciare con la presentazione di un giovine studioso, C'he in breve tempo ha, meritatamente, acquistato un posto di prim'ordine nella stima dei cultori di cose filosofiche: dico, Augusto Guzzo, auto,re fecondo di buoni libri per la scuola e di lavori storici di polso (la maggior parte, presso il V allecchi di Firenze),- Tra i primi ricordiamo le prefazioni e introduzioni ai Dialoghi di Platone, che rilevano acume singolare e grande finezza di gusto (e sì che dopo quelle del V algimigli, nella collezione laterziaina da me diretta, non era facile attenderne di a1ltrettanto belle !). Dei lavori storici citiamo qui quello su Kaut precritico (Bocca) ; l'edizione delle Lettere filosofiche del Galluppi, eh' è quasi un libro nuovo per la cura posta nella revisione della parte edita e per l'aggiunta di parti inedite; e i due volumi più receiilti su Spinoza e su 5. Agostino. Il Guzzo lavora col buon metodo an-· tico : prima di tutto studia direttamente i testi (dovere elementare, non è vero ? eppure, quanti parlano di autori e di opere che non hanno mai letti !... ), li espone e riassume con garbo, contentandosi, per quello ch'è l'interesse teoretico, d'intervenire con la sua critica soltanto nei momenti decisivi e con molta sobrietà, e· ,lasciando che l 'inquadratura storica, come si dice, ven- · ga fuori dall'insieme del lavoro. Il quale, così, pur nella compilazione del materiale- spesso ,molto abbondante, mantiene certa semplicità di linee. Nel S. Agostino, ad es., le opere principali, dal << Contra A·cademicos >> al << De vera religione n, son esaminate ordinatamente sì da farne venir fuori una biografia mentale e spirituale del grande santo, che fu pur tanto grande pensatore : poichè il G. ha fatto Qene a non dividere i due CO 41 aspetti, quello teologico-religioso da quello fi'losofìco : la verità, di cui Agostino_ va in cerca con ·tan,to ardore, e per la qua,le scende in lizza contro gli scettici, e fa buon viso alla filosofi.a neoplatonica, è una verità amata con un senso religioso, e per il bisogno impellente di farne una norma di vita morale: è una verità, insomma, intesa cristianamente, che ha un va- . lore divino, e intanto noi la troviamo in noi, alle radici del nostro essere e della nostra aspirazione costante verso un fine che ci trascende. Dell'opera maggiore, finora, del G., ll pensiero di Spinoza (V allecchi, Firenze, J 924, pp. 536), sarebbe doveroso far più ampio cen- . no, se questa Rassegna fosse destinata esclusivamente a cultori <li questi ·studi. Qui basta avvertire eh' è l'opera più importante che su l'argomento possediamo attualmente in Italia: gli scritti minori dello Spinoza sono in ,essa studiati con gran cura e messi in relazione con la celebre Etica, della quale, poi, vien data un'esposizione che ne fa vedere tutte le giunture, i punti luminosi e quelli oscuri, la som.ma dei prdblemi ai quali Spinoza dà una risposta decisiva e di quelli che ha lasciati aperti per l 'avvenire. Il tutto è corredato di notizie abbondanti su la vita, su I' occasione de' suoi scritti, su gli. studi e giudizi pubblicati finora intorno a1llo Spinoza. *** Ho voluto fare come una parentesi : credo che sia doveroso far conoscere, via via, ai lettori di questa Rivista le forze migliori che con il lavQro intellettuale oinorano il Paese in questo campo di studi. Ma .. l'intento principale· del nostro di- . scorso, oggi, voleva esse~e di . richiamare l'attenzione su un altro volume del Guzzo, Verità e realtà : apologia dell' idealismo (Par.avia, 1925), e su un volumetto di G. M. DE CARIA, Identità o contraddizione ;>, con prefazione di P. Car~bellese (Palermo, Priulla, J 925): i quali trattano la questione pi~ . . propr1ameinte teoretica. Di ,uno scritto di G. D'ONATI, Noi • I

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