della Colonia di iniziare quell 'opera di indema1nia.mento dei terreni, e conseguenti concessioni ad egricoltori italiani che sviluppandosi man mano potrà portare sulle coste africane un largo contingente di lavoratori italiani, mutando profondamente la Tripolitania, sia etnicamente, sia anche riguardo a•ll'agricoltura ed aH' industria. La Cirenaica è ancora commossa, alle volte, ,da rapide convulsioni dovute alla ribellione di tribù: l'energica opera repressiva del Governo tende a restringere ed a diminuire tali focolari, allargado la nostra zona di effettiva sovranità. In nostri precedenti scritti abbiamo già osservato co~e tale permanenza di stati ,cl' animo di rihe1 llione $ia dovuta ali' iinfluenza non ancora del tutto spenta della Senussia, aiutata· in certo qual modo anche da governi stranieri, ed ab.biamo notata la coincidenza del funzionamento del Parlamento Cirenaico con l'irrequietezza dei nuclei ribelli : sintomatico - per questo - è il fatto che dove il Parlamento non ha mai funzionato, come in Trip,olitania,. la tranquillità si è raggiunta in molto ·minor tempo. Le altre nostre colonie sono in periodo di sviluppo veramente confortante. Le statistiche del movimento ferroviario e portuario delI'Eritrea dimostrano un aumento di traffico interessante anche sotto 1' aspetto del commercio coli' Etio- -pia. Le coltivazioni di cotone eritreo, per la messa iin valore della piana di T essenei, porteranno un contributo non indifferente alla industria nazionale. T aie materia prima è data anche dalla Somalia, con le ampie coltivazioni dirette dal Duca degli Abruzzi, e con la messa in opera di altre aziende .agricole governative, cui il Governatore De Vecchi ha dato grande impulso, promovendo lavori di sistemazione delle acque, e di scavo di canali. Nel Giubaland la nostra sovra~ nità si è affermata. pienamente ed è stata accolta dai nativi con maniifesta compiacenza, .anche perchè l'opera dell'Alto Commissariato ha cercato d.i dirimere le controversie che dividevano le tribù VITA NOVA indigene, ed ha pacificato ·1a re- . g1one. Ma non solo sulle colonie che attualmente abbiamo è necessario soffer.mare la nostra attenzione : vi sono nazioni impoverite che pur posseggono vasti territori coloniali : altre che - da rec,enti trattative che annullerebbero in parte i trattati di pace - sperano di riavere mandati su alcune· colonie: nella lotta per la vita delle nazioni, come nella vita degli uomini, -il più debole è destinato a soccombere. E' dovere quindi dell'Italia vigila- · re attentamente, per non essere assente, domani, nelle eventuali trasformazioni della carta coloniale mondiale. Uco BASSI POLITICA SCOLASTICA La Minerva è diventata la citta,della dell' anti fascis.mo. Questo: dobbiamo affermare risolutamente dopo i tanti provvedimenti di ordinaria amministrazione che i'l Ministero della Pubblica Istruzione ha preso in questi ultimi mesi. Le proteste degli insegnanti che ci per- . . . . . · vengono quasi tutti 1 g1orin1contro i !avoreggiamenti, ,di cui il Ministero dell' Istruzione è larghissimo soltanto ai nemici dichiarati del Fascismo, sono la prova più manifesta del malcostume che ancora .imperversa nella burocrazia minervina. Ma quello che non può non ·destare una grande indignazione negli spiriti più fervidi e migliori del Fascismo, è lo scandaloso spettacolo di taluni giornalisti e deputati fascisti i quali premono sulle autorità ,minervine perç.hè siaino favoriti massoni e bolscevichi, che dopo i,I d·e'litto Matteotti subsannavano oscenamente contro il Fascismo. La intransigenza voluta giustamente dal nostro F arinacc.i è interpretata a rovescio nei recessi_:misteriosi di qualche redazione giornalistica e della Minerva, le quali, quasi obbedendo a un ordine preciso, paiono intente a smantellare giorno per giorno l 'edificio fasci sta della scuola. Ora sono tal une disposizioni contro certi Biblioteca GinoWBianco dettagli della riforma scolastica ; ora le ,nomine di ·Commissioni esaminatrici inverosimili ; ora infine taluni trasferimenti a favore di insegnanti che andrebbero piuttosto relegati ali' isola di Ventotene. Insomma, in tutti gli atti che da parecchio tempo emanano dal Ministero dell'Istruzione è facile scorgere un piano che si va attuando lentamente per mandare a rotoli- la scuola italiana che sembrava già incamminarsi vigorosamente per le vie segnate dal F asicismo. Donde un grande disagio in cui vivono non solo gli insegnanti, ma pri1ncipalmente le masse studentesche che cominciano ad avere, come prima, la sensazione della instabilità delle leggi scolastiche. Con quanto danno deHa formazione del carattere ciascuno può f acilmeinte immag.inare I Il regime fasci sta si differenzia profondamente, è bene ancora ripeterlo, dai regi,mi precedenti per la coscienza vivace della continuità , della sua politica che realizza pur attraverso la realtà relativa, can.:. giante. Di,fatti nella poli tic a finanziaria, interna ed estera si nota anche dagli avversari più ostinati un ritmo accelerato, che dà risultati sempre più vasti e profondi nella vita italiana. A questo ritmo che investe le maggiori mainifestazioni della nostra politica, soltanto la scuola da parecchio tempo pare si sia sottratta, probabilmente perchè la •massoneria, che v'impera ancora sovrana, vuole servir,si di essa per scarJnare il Fascismo al momento opportuno. Perciò non riusciamo a persuaderci come l'attuale ,Ministro della Pubblica Istruzione che per educazione e per cui tura è tutt'altro che un settario possa, senza ricorrere a provvedimenti energici, assistere allo sfacelo della scuola per opera dei suoi funzionari ostili al'lo spirito ,fascista. Sappiamo bene che non tutti i .funzionari della ,iVlinerva sono agli ordini di Palazzo Giustiniani, anzi ve ne sono di quelli sinceramente fascisti di nul1' altro 1 desiderosi che di collaborare con lealtà e con amore allo sviluppo effettivo della scuola fascista, ma per le influenze sotterranee delila perfida setta che ha avvelenato l'animo itali ano, essi sono '
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