Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

• ' r *** Perchè in effetti il risorgimento si compie ora. Lo compie il fascismo, dopo sessant'anni di politica trasformistica ed antiunitaria. Una ripresa totale del' opera incompiuta non poteva avvenire che in nome della nuova guerra e .del vecchio spirito italiano: e cioè la restaurazione doveva esser compiuta soltanto attraverso una impresa rivoluzionaria. Le tre tappe della restaurazione fascista, in effetti, sono schiettamente rivoluzionarie : dalla conquista del potere, alla lotta dei partiti, alla nuova conquista, che è quella d'oggi, la più grande, la più difficile : l'immissione neHo Stato. Qui ricomincia, dunque, da_vvero !la storia dell'unità. Il fascismo ' . ha fruso -la nazione, l'ha, cioè, ricostruita, dandole -il senso vivo ed attivo della sua coscienza e· della sua esistenza; ha orientato gli spiri ti, le tendenze, gli animi, in u~a comprensione sincera, relegando i detriti all'esilio del potere ~ delle ambizioni ; oggi organizza lo Stato, lo i,nquadra, lo perfeziona, lo rende, in una parola, unitario. Più che organizzare, crea lo Stato : uno Stato nè paternalista, nè assolutista, nè democratico, nè liberale; ma uno ·Stato veramente tale, che sa e che vuole ; ordinato ne' suoi gangli diretti vi, secondo una gerarchia di competenze e di valori; rafforzato nel suo potere esec1:1tivo_;inquadr~- to i1nquello legislativo, 1n un equ~- librio di rappresentanze, che esprimono da un lato i partiti, le .idee, gli uomini e dall'altro gl' iinteressi di categorie, di . classi, di ceti ben distinti ; ordinato ne' suoi enti minori, sottoposti a più rigido contr?l-- lo dell 'auto-rità centrale ; perJezionato, infine, neH'011dine ,del suo lavoro, non più scosso ,dalle lotte, che vi si riflettevan dalla passione politica, ma ristabilito :nel ritmo unico, che ,non tollera inframmettenze o deviamenti. Lo Stato•, ,infine, 1è p,iantato. Stato questa volta veramente unitario: unitario nelle nuove leggi, che lo potenziano e lo affermaino ed unitario nel sen1timento nazionale e nella disciplina de' suoi ordini. Bib 1 ioteca Gino Bianc VITA NOVA E unitario, i,nfine, perchè ha un suo ceintro, un nucleo direttivo. Le aspirazioni framm,ent~.iste e fe-deralistiche sono esaurite. Roma, la rinnovata e riconquistata all_a ~lor-ia capitale im1rortale, ha rest1tu1ta l_a sua potenza : .e da essa sfolgora rl segnacolo •dell'.unità spirituale e -d_a essa s'afferma e gui1da lo Stato. rl nuovo istituto, che vuol garantire la compiutezza e l'inflessibilità 1 della .direttiva .politica. L'istituto ~ quello de.I Capo ,del Governo; 11 1 pegno unitario per eccellenza è la ·Mo0narchi a. La rivoluzione unitaria è in marcia. L'ideale, .che-s'era coltivato in lunghi secoli di sofferenza e di sto- · ria, e pareva disperso per sempre, è realtà, ora, infine. E il risorgimento si compie davvero, attraverso l'ultima rivoluzione, la rivoluzione degli italiani per gl 'italiani. CARLO CURCIO POLITICA COLONIALE Il fenomeno coloniale italiano appare, a chi attentamente lo osservi, dominato da due fattori contrastanti : l'imponenza del .movimento demografico italiano esige un impero coloniale, in cui, vasti territori da porre in efficienza, possano dare .modi di vita alla esuberante popolazione ita1 liana; à' altra parte il capitale italiano, scarso e perciò timido, che accetta un impiego poco redditizio pur che sia- sicuro, non osa l'avventura d'oltremare, anche perchè, h~ fin qui quasi ignorato la esistenza dei nostri possedimenti ol- . . tremarin1. La storia breve, ma significativa della fot1mazione di un nostro « impero » coloniale (dolorosa ironia delle parole, se paragoniamo ciò che noi possedia,mo agli im1 mensi territori su cui si stende la .sovra.:. nità di altri popoli !) dimostra ad evidenza tale contrasto, che ha sempre guidato ogni nostra atti vi tà colonizzatrice, attenuandone l' energia, o, .a seconda del predominio di uno dei due fattori, esaltando o immiserendo ogni impresa. • I Il passare del tempo, . le necessità storiche della Patria nostra, vanno costantemente diminuendo, se pur lentamente, tale. contrasto: dovere degli italiani è d1 ~oncorrere a tal fine, così che 1l fattore demografico, sorretto, aiutato ~al fattore « capi tale » potrà aprire nuove vie, nel campo della. espansione, alla iniziativa italiana. Già comincia a farsi strada negli italiani il concetto che le nostre colonie meritano un attento esame sia nei riguardi .dell 'agricoltura, come nei riguardi dell 'indu: stria per le latenti possibilità d1 sviluppo che in esse si trovano. Il valore strategico della Libia è poi evi,dente : la guerra europea ,.. · lo ha dim-ostrato ad abundantiam: forse l'utilità strategica della Libia è sfuggita a -molti, abituati a considerare soltanto la contingenza di avvenimenti dolorosi che ci costrinsero a,d abbandonare l' interno per ri,durci alla costa : ma lungo la costa erano in nostro dominio a1 lcuni punti principali, ed i porti. Se una nazione a noi nemica avesse avuto, in vece nostra, il possesso della Libia (come p. es., la T1 urchia, organizzata da. potenti alleate), ben difficile sarebbe stato il compito della ,nostra marina per di,fend ere le coste della Sicilia dalle eventuél'li incursioni nemiche, e ben ar,duo sarebbe stato mantenere libera per l' alleata Inghilterra la via dello stretto di Suez, la via dei rifornimenti. Oltre il valore strategico, noi vediamo in T ripolitania una possi,bilità tale di espansione, da consigliarci a sorreggere ogni iniziativa italiana: a tale concetto si è attenuto il Goverinatore conte Volpi, promuovendo la trasformazione d'ella città : chi riconoscerebbe in-fatti ora nella città mo,dema, dai nuovi e,difici, dalle belle passeggiate, la vecchia Tripoli della dominazione turca ? Ma non solo considerata esteticamente e dal punto di ,: i sta cittadi,no la T ripolitania ha subìto un profondo cambiamento: militarmente, noi possiamo ora dire che il nostro dominio si spinge indiscusso fino nelle oasi pìù interne ; dominio che ha tranquillata la regione, e ha consentito al Governo

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