Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

mico e su quello politico; ma fisse pure, ora, nell'impotenza più assoluta a muoversi e ad agire, fuori da•l grainde esercito dei lavoratori nazionali. La bella battaglia ha avuto un risultato definitivo. Gli eserciti avversari ~\ono ~bandati; tutti i sogni svaniti. Il monopolio, già realizzato dai rossi, è ora dichiarato un abuso, una mostruosità, una violenza ! I generali senza soldati, intanto, nella disperazione della disfatta, s'accapigliano e cercan darsi ragione. La polemica aspra, che agita in questi giorni il campo social-comunista, è un segno evidente della loro confusione e del riconoscimento effettivo d·ella loro sconfitta. Gli operai, intanto, sanno -scegliere, sanno dove si tutela il loro diritto, dove regna la certezza dell'ordine e del lavoro. .Inquadrati nelle mag1nifiche legioni delle corporazioni, essi vedono realizz~te tutte le loro speranze, raggiunte tutte .Je loro aspirazioni, nel1 'economia e nella politica, neH'ordine pratico e spirituale. Avraooo, infatti, oltre alla cer ... tezza ,del loro pane quotidianoi, frutto del loro lavoro, anche la loro rappresentanza ne1 H' assemblea lergis,lativa : al Senato, composto in parte, com'è stato deliberato dal Gran Consiglio, appunto dai rappresentanti delle corporazioni. Così anche quest'altra conquista è compiuta : conquista degli operai, dei lavoratori tutti, a mezzo del fascimo, del nuovo ordine fascista. *** li nuovo Stato, così, s'avvia ad esser compiuto nel'la sua rigida, forte struttura. Inquadrato solidamente da un lato nell'ordine gerarchico delle funzioni politiche, .digradanti in tutta la yita pu,bblica da un potere unico centrale - si noti, a proposito, la istituzione del Ministero della Presidenza del Consiglio, che vuol san- . . ' . c1re un potere g1a 1111parte realizzato nella nostra pratica costitu- .zionale e che servirà,, rafforzato, a render più forte più solida la posizione del Capo del Govemo - ; e da•ll' altro sta·bilite le forme della rappresentanza nazionale in seno a'l potere legislativo - il SeBiblibteca ■ I VITA NOVA nato sarà composto, come s'è detto, in parte dai rappresentanti delle corporazioni e in parte da membri di nomina regia, ed avrà più speditezza di ,funzioni e maggior , ' . dompetenza, com e previsto con la modifica dell'articolo 1O dello Statuto, che mira a dare ali' alta assemblea una /possibilità di legislazione e control1Jo finanziario, che prima non aveva; lasciata im- _mutata la Camera dei deputati, che, a collegio uninominale sarà . la schietta rappresentante degl' interessi politici locali e perciò nazionali : così inquadrato lo Stato fascista è meravigliosamente raggiunto, realizzato. L' ideale è realtà! Che vuol dire che lo Stato fascista è. vive, è rea•ltà ? •Che vige, ormai, la 'legge. fasci sta, che I' ordine f ascisla, fin qui mantenuto non sempre attraverso ·-g.Ii organi dello Stato, per la sua insufficienza e f aria osservare, ora è avocato, assorbito dallo Stato stesso. Il fascismo, i ..fascisti, finora, ave- .van do·vuto q,ua e ·là, :in molti strati della vita nazionale, agire· individualmente, per mantener fede ali' idea, per far rispettare lo spirito d'ella rivoluzione, ·l'ideale eh' era !a causa della loro passionale rivolta- Ora, invece, tutto è mutato : c'è la legge, che è custode delle conquiste ideali della rivoluzione. L'era nuova comincia veramente ora : lo Stato non s' affida più, per i,1 suo ordine, per 1 la realizzaione dei postulati fascisti, ai singoli, ,ma a sè stesso : è fort~ abbastanza, ormai, e pieno della sostanza fascista, che· ·lo ha creato. Il regime delle iniziative individuali non può più essere. Quest'è la disciplina, che s'impone oggi, e alla qua•le han richiamato il Duce e1d il- Capo del Partito, on. Farinacci. Il Duce ha detto: il fascismo oggi ha forza e consenso ; ed attraversa un periodo di splendore magnifico. È il tempo d,ella disciplina e della fine deHe violenze. Comincia il tempo nuovo, fecondo di opere, di produzione, di ordine. Alcuni liberali hanno applaudito forte. Han creduto, da un lato che CO . . fosse tornata l'epoca, nella quale potessero s,perimen!are di nuovo la colloborazione, e dall' a1 ltro che questa .fosse la loro vittoria, la vittoria della « 'legalizzaione ». Follia ! Invece mai come oggi il fascismo, che ha agito, combattuto e vinto da solo, si sente lontano da qualunque compromesso ; mai come in quest'ordine si deve ·vedere· lo spirito, •la realtà del fascismo, poichè è una disciplina che vuole il Fascismo per la più completa realizzazione dello Stato Fascista. Tutti gli altri partiti sono destinati - come, in realtà mostrano già chiaramente - al macerarr1ento di se stessi, al suicidio, nell' impossibilità di qualunque azione, dì qua,lunque speranza, anche avvenire. Uno sguardo intorno, nell' altro campo, sarebbe t;1ufficie111te a dar la sensazione ·di questa verità : per cominciare dall' e-strema i comunisti s'accapigliano coi massima- 'listi, in cri.si dopo il caso Bovio e accusati di tradimento ; entrambi accusano i riformisti di filo-fascismo e d'esser, nè più nè meno, che « la mano destra della borghesia » ; i demosociali, per conto loro, rin- . facciano ai democratici la condotta imbel,le, passiva di questi ultimi tempi aventiniani e riconoscono che il fascismo ha realizzato molte, se non tutte le premesse programmatichè dei p~rtiti di sinistra ; e i democrahc1, infine, restan chiusi nella loro arida impotenza, nella sconsolata malinconia di riaffermare ancora i loro « iim,mortali principi i » ; mentre i liberali, accortisi troppo tar,di della disfatta loro, e de1lla potenza e della forza fascista, compiendo l'ultimo sgambettio, vanno a roto·lare ai piedi del Duce, per la salvezza loro avve- . n1re... Quest' è lo spettacolo, che il mese di ottobre ci o-ffre: spettacolo bello e ridicolo, bello guardando l'opera compiuta dal fascismo e ridicolo soffermandoci, sia pure per un istante, ·sul,la' ltra sponda. Quest' è ila verità ! La grande opera è coP1piuta, la grande conquista avverata! Per la realizzazione dell'ultimo risorgimento. .. ..

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