Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

. . RASSEGNE POLITICA ESTERA Fra le trattative di LocaJno, che sono state felicemente concluse, e quelle di Washington, testè cominciate sotto -buoni auspici, si concentra tutto l'interesse del momento politico internazionale considerato dall'angolo visuale dell'Italia. Chamber!aiin ha detto che gli accordi raggiunti a Locarno, dopo dieci giorni di discussione (dal 5 al 16 ottobre, giorno ne-I quale il protocollo della Conf erenza è stato « parafato » ossia sig•lato in attesa d'ella firma definitiva che avrà luogo a Londra), fra gli ex alleati e la Germania aprono un' ep~a nuova nella storia dei popoli. La frase non può non apparire alquooto rettorica a CJhi pensa che la storia procede innanzi animata da forze millenarie e fatali e che il destino delle nazioni è segnato nei secoli ; tuttavia il fatto che con gli ex alleati la Germania abbia finalmente discusso e trattato in èondizioni di parità politica, parità che le era stata negata a Versailles, significa .indubbiamente che un grande cambiamento •è avvenuto nei rapporti ·fra le nazioni. In sostanza è stata dimostrata una volta di più quest'ovvia verità, che come non si può far la guerra còn spiriti pacifisti, così non si può fare la pace con spiriti bellicosi. V ersailles fu I',ultimo atto della guerra, non il primo atto della pace europea. Questa qualifica è invece perfettamente appropriata agli accordi stretti a Locarno. E' inutile qui rifar la storia della Conferenza, storia interessante e spesso emozionante per la dram·maticità, pur diplomaticamente conte- .nuta, degli urti -fra opposti grandiosi interessi e per la vivacità del gioco condotto dai rappresentanti dei vari Paesi, gioco in cui .J 'italia è, andata a poco a poco prendendo una parte essenziale ; il qual fatto, messo in rapporto con la posizione così storicamente originale che il Go,verno Fascista ha dato ali' Italia, suscitò reazioni spesso violente negli ambienti diplomatici e nella stampa anti1 fascista degli altri paesi. L' arrivo a Locarno di Mussolini segnò il punto culminante della Conferenza. Esso diede al mondo la sensazione precisa che l' accordo era possibile, che I' accordo era avvenuto. E la partecipazione dell' Ita1lia al nuovo patto aveva uno specialissimo significato che le primitive riserve _del nostro Governo e l'azione svolta dai nostri rappresentanti aHa Conferenza misero in piena luce ; significava che l'apporto dell'Italia aJ.la conclsusione del patto era maggiore dei vantaggi che da questo essa avreb- . be potuto ritrarre, giacchè nessun urgente ed assoluto bisogno di una garanzia degli ex alleati a protezione dei risultati della sua vittoria era sentito e manifestato daH' Italia, m-entre una garanzia. dei risultati della vittoria francese era inconcepi1bile senza la partecipazione del nostro Paese. L'Italia infatti non ha chiesto alcuna garanzia per le proprie frorntiere, sufficientemente protette sia da un generale stato di pace che i patti di Locarno servi-· ranno indUlbbiamente a mantenere, sia dalle stipulazioni di Versailles contro l'annessione de·H'Austria a-Ila Germania, sia finalm~nte e sopratutto dall'efficienza delile nostre forze militari e della nostra compagine nazionale. _ Chi ha diretta-mente guadagnato dai patti -di Locarno è la Francia, che ha raggiunto la sospiràta soluzione del problema della sua sicurezza sul Reno, invano cercata a Versailles, a Washington, a Cannes, a Genova, a Londra, a Ginevra; è i,l Belgio, non più neutralizzato, ma garantito nella inviolabilità del suo territorio; è la Germa- ·s,blioteca Gino Bianco nia, infine riammessa come grande potenza nel concerto europeo e nel Consig·lio della Società delle Nazioni. L'Italia e l'Inghilterra sono uscite daUa Conferenza di Locarno con rinnovato• prestigio, come quelle che sono state arbitre fra Germania e Francia, ed ora garantiscono, per sè e per tutta Europa, una pace che per essere proporzionata ali' entità della guerra che l'ha preceduta, dovrebbe durare almeno un secolo... se il destino dei popoli fosse davvero sottoposto alla buona volontà· o .alle cattive i,llusioni degli uomini di governo. Le trattative per il regolamento del debito dell'Italia verso gli Stati Uniti sono cominciate a W ashington il 3 novembre. A quanto sembra, il principio che la ,misura dei pagamenti dev' essere in rapporto con la capacità di pagare che il debitore, cioè l 'lta,lia, possiede, è a-mmesso dagli americani ; principio del quale si comprende tutto il valore quando si pensi al criterio ben diverso ohe vige in materia di debiti fra privati... Questa ammissione, unita al riconoscimento che gli Americani sembrano disposti a ,fare delle vere condizioni economiche e finanziarie dell'Italia, .è della più grande importanza, e ci autorizza a nutri1e la speranza che a:l éonte Volpi arrida quel successo eh~ è mancato ai negoziatori ·francesi· W. CESARINISFORZA . POLITICA INTERNA Ottobre : gran mese fascista, della realizzazione piena, completa, totale della rivoluzione triennale sboccata, infine, nell'ordine nuovo, nella disciplina nuova, nello Stato nuovo. Lo Sta.to Fascista non è più . una teoria, non un sogno, non un progetto : è, ora, con le sue leggi, i suoi limiti, la sua struttura ben I

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