.... . ' V I) Giuseppe Mazzini corrispondente estero · . Il Maestro della vita ·moderna degli italiani, nacque, si può dire, giornalista. Quando, ali' alba della sua epopea, il giornale era ancora un' opera di letteratura e di pensiero, Mazzini fu presto compreso come collaboratore prezioso, anche se l' Antologia fiorentina cestinò il suo «Dante». E man mano, lasciando la letteratura che gli prometteva facile e radiosa la gloria, tutta o quasi la sua attività apostolica e politica attinse l'anima italiana dal giornale. La Giovine Italia più che un'Associazione fu un giornale. Il suo testamento, la Roma del Popolo, fu un giornale. Dire dunque di Mazzini giornalista, è dire tutto Mazzini. Qui vogliamo_rammentare, come altissimo documento di moralità e di dirittura, Mazzini corrispon ... dente dall'estero, o almeno il principio della sua carriera come tale, essendo anche questo campo vastissimo. L'attualità dell'articolo - sia detto per i pedanti - sta nella necessità di rifarci sempre dal Maestro e nel confronto con l'opera negativa di tanti sedicenti esuli che, disgraziatamente, parlano italiano. . Il 16 ottobre 1836 veniva diramato a Parigi il pro ... gramma di un nuovo grande giornale Le Monde. L' in ... tonazione era schiettamente democratica e repubb}i ... . . . ' cana; ma questi nomi, come sempre, presi a se non significano nulla. Regnava in Francia Luigi Filippo la cui monarchia abile, equilibrista, umanitaria, ca... muffata di democrazia, somigliava a quella che abbia ... mo lasciato nel 1922 in Italia. Gli spiriti migliori della Francia fremevano di sdegno e di nausea : e' era allora - con animo che oggi diremmo fascista - l'odio al _iuste milieu. Richiamarsi alla democrazia, ossia alla grande fiammata d' idee dell '89 non ancora spenta dalla nuova concezione italiana dei «doveri dell'uomo», era opera grande: volere la repubblica era opera giusta. Ed ecco intorno a Le Monde i migliori spiriti di Francia, che hanno valicato i tempi e sono nostri con ... temporanei: Michelet, G. G. Ampère, Carlo Didier, Tocqueville, Lamartine, Saint ...Beuve; ed ecco i mi ... gliori dell'estero: Adamo Mickiewicg, Walker, Humboldt, Bulwer, Harvey. Grande fu il successo dei primi tre mesi, dal 16 no... vembre 1836, data del primo numero. Ma l' .opposi... zione a Luigi Filippo, sentiva di non aver ancora, pur tra quei nomi di illustri, i capi dell'ardua batta ... glia, impegnata con un giornale, come in altre epoche e con altri uomini. Allora fu·chiamato alla direzione colui che da solo era degno eF+capace di misurarsi con la monarchia intera: Lamennais. Biblioteca Gi o anca Per quel che Mazzini ha scritto di lui, Lamennais può dirsi il Mazzini di Francia. Ed è detto tutto. . L'immortale autore delle Paroles d'un Croyant recò con sè nel giornale una donna di raro talento e di cuore divinamente femminile: George Sand, credente in Lamennais e in Mazzini, antesignana di quella fertile attività giornalistica muliebre· che può salire ad una Margherita Sarfatti o precipitare in una .Ma-- tilde Serao. Ma recò sopratutto con sè Giuseppe Mazzini, corrispondente del giornale da Londra. E Nicolò Tommaseo, esule a Parigi e maligno ovunque, così ne scrisse a Gino Capponi (23 febbraio 1837): « Il Mazzini è a Londra: scrive per qualche gior ... nale e desina con uno scellino al dì. Lo fanno scrivere forse pel Monde ringiovanito dalla copula del signor Sand, sacerdote di Lampsaco e poeta, con la signora Lamennais, vedova di Leone Xli e profetessa in prosa» La quale malignità ci svela la· povertà di Mazzini a Londra e irride al nome mascolino della Sand e al vecchio cattolicesimo di Lamennais. · L'eccezionale corrispondente inglese pensò subito che I' opera sua dovesse avere uno scopo, non il co~- sueto inganno a editori e a lettori. De' suoi propositi scrisse al Melegari nell' 8 di aprile (Ed. naz. Epist., vol. XI I) : « pensando eh' io potrei dare uno scopo anche alla corrispondenza politica: allargarla, farla diversa da quel che s' usa; ho scritto qualche cosa a proposito di J ohn Russull, sulla indole inglese; ho toccato il materialismo regnante, l'analisi dominatrice esclusiva ». Ma prima che il metodo mazziniano potesse im.- porsi al giornale francese, ce ne volle. Da Parigi gli lodarono certe sue corrispondenze affrettate (« scritte a caso e vergognandomi » aveva detto di esse I' autore !); gli cestinarono quelle buone perchè « una cor.- rispondenza politica è un'altra cosa». Naturalmente Mazzini pose il dilemma : o accettare quello che egli _liberamente avesse scritto o le sue dimissioni. Era, tra l'altro, la perdita di uno stipendio di 300 franchi al mese, per lui che pranzava con uno scellino; ma sarebbe un po' difficile per noi immaginarci il giornalista Mazzini devoto a 300 franchi! Per fortuna della storia giornalistica francese, Le Monde trasse dal ce- ~tino il metodo di Mazzini e lo pubblicò. E Mazzini fu libero di scrivere ciò che volle. È anche da notare che corrispondenze di mera cronaca o, comunque, superficiali, gli sarebbero costate poca fatica. Ma il suo ingegno sovrano padroneggiò subito la situazione inglese benchè egli si tro--- vasse in Inghilterra da meno di tre mesi, quando ac-. •
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