. \ VITA NOVA Senato si elevava qualche autorevole voce per gettare gridi di allarme. Il Giolitti per applicare il suo programma tendente a soddisfare il suo straordinario desiderio del ·potere, proclama la libertà degli scioperi; permette alle masse operaie qualunque disordine, fino all'occupazione delle fabbriche; non mette alcun freno alle congiure dei partiti estremi contro lo Stato; proclama la necessità di una finanza demagogica ; si mostra sempre favorevole alle pretese dei ferrovieri, soddisfacendo anche il loro desiderio di passare alla dipendenza dello Stato; e facilitando quindi l'esercizio di Stato per mezzo dell 'On. Tedesco, che era diventato cieco strumento della di lui volontà. E questa grande questione, che una importante Commissione Reale aveva risoluta consigliando l'esercizio privato, fu lasciata in balia ali 'On. Pantano, che quasi solo prese la parola nella discussione alla Camera, a favore dell'esercizio di Stato. E quando una volta si vide obbligato ad applicare pene rigorose contro i ferrovieri scioperanti, si dimise da Capo del Governo, per ritornare ad esserlo, quando la questione era stata già liquidata. Nulla egli doveva fare che avesse potuto provocare l'ira dei socialisti. Intanto per mezzo dei Prefetti agiva sul corpo elettorale per aumentare · sempre più il numero dei suoi aderenti. L 'On. Giolitti dice di avere così salvato l'Italia dai pericoli, ai quali andava incontro colla politica dei reazionari. Dobbiamo respingere questa sua affermazione che non risponde alla realtà. Gli scio·... peri che egli volle concedere ai socialisti diventarono un sistema di continui attentati contro i pubblici servizi, contro il lavoro nazionale, contro la libertà di tutte quelle masse di operai che erano costrette a cedere di fronte alle prepotenze, alle minaccie di morte di bande organizzate dalle Camere del lavoro, contro la pubblica tranquillità. E la pubblica tranquillità era minacciata per colpa del Governo di Giolitti da ben altri pericoli, ,oltre a quelli provenienti dagli scioperi. La parte .estrema del Socialismo era diventata il potere esecutivo del Leninismo in Italia. Il Governo bolscevico o di Mosca voleva assolutamente imporre i suoi sistemi in· Italia per propagarli poi negli altri paesi di Europa: socialisti italiani correvano a Mosca; emissari bolscevici venivano a stabilirsi in Italia; ed il denaro russo non si lesinava per .organizzare la rivoluzione. 11 Governo d'Italia non conosceva tutto questo lavoro, che non era più occulto, contro l'esistenza dello Stato? L 'On. Giolitti aveva proclamato la libertà per tutti; e se altri Governi gli succedevano per poco tempo, i suoi metodi di Governo erano ciecamente accettati; e quindi questi governi diventavano tutti complici del Giolitti. Di fronte a questa grave situazione, la coscienza della grande maggioranza del popolo italiano si ribellò contro i pericoli che la minacciavano; e, sotto forma di fasci, capitanati da un uomo di genio, spazzò Governi, Camera; e, col consenso della Corona, costituì un Governo, che doveva salvare la nazione e la sua civiltà. Non è cosa giusta l'affermare che l'On. Giolitti è la causa principale del disordine, nel quale era caduto il nostro paese; vorrei essere meno severo nel mio giudizio; ma nori posso e non devo esserlo anche nell' interesse della dignità di uomini eminenti che avevano tanto fatto per il risorgimento della Patria, per la sua grandezza, e per la sua libertà; e intanto furono accusati di reazionari. L'On. Giolitti avido di potere e non spinto da belli ideali, per rendersi 'possibile il potere, inveisce contro un partito reazionario, che in realtà non esisteva; rende possibile, coi suoi sistemi di Governo, ai nemici interni della Patria, di agire liberamente nel loro inf:eresse, per i loro tristi scopi ; e mette il suo paese nella necessità di salvarsi. Questa è la storia fedele; ciò che scrive il Giolitti è interessata difesa, senza alcuna serietà; ma spesso anche meschina, e direi anche ridicola. VINCENZO SAPORITO Col permessodell'Autore e dell'Editore Palombi di Roma pubblichiamo questo primizia di un libro che uscirà prossimamente e che raccogliei ricordi parlamentari dell'insigne uomo politico. N. d. R.- I Mft6BZZINI · 6fRf A6ES B O L O G N A ~ Piazza S. Alò N. 7 i TUTTO IL f ABBISOGNO PER L'AUTOMOBILISMO Telefono 9-32 Biblioteca G·no • 1anco •
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