VITA NOVA 11 ha lo stesso valore e la stessa età dello Stato, perchè lo Stato nasce da un atto d' impero, dal sovrapporsi violento di una minoranza volitiva alla totalità inerte e passiva del popolo. Cotesta differenza concettuale si rispecchia in un divario profondamente morale. Chi crede che la forza sia la stessa essenza della politica, 1'adopera senza falsi pudori, senza misteri, senza ipocrisie e infingimenti : fa una politica aperta leale e sincera. La sua apparente brutalità, che non gli fa cercare vie tortuose e obliqui maneggi, si traduce in piena moralità; chè nulla è più morale dell'usare apertamente una virtù e una potenza, nelle quali si abbia fede. ·Chi, ali' incontro, ripone la sostanza della politica altrove che nella forza, e tuttavia, nella rude necessità del governo, è costretto a servirsi della violenza, finirà per palliare il suo atto d' ipocrisia e di menzogna. Un esempio .di questo tipo ci diedero le potenze liberali e , democratiche, che parteciparono alla grande guerra del 1915; le quali scesero in campo per difendere i loro interessi politici economici, per affermare la loro poten·za di grandi Stati, ma si vergognarono di farne confessi one: e si fecero paravento delle più ipocrite formole, quali la tutela della libertà, dell'ideale democratico, del diritto conculcato di popoli deboli. E là dov'erano in contesa due imperialismi, quello tedesco e quello franco-anglo-americano, gli spiriti superficiali, traviati dai rètori stipendiati, credettero di vedere in conflitto il bene e il male, la bontà e la barbarie, i popoli e le tirannidi. Ora, a molti anni di distanza, possiamo dire che il migliore esempio di politica moralità fu dato, nella grande guerra, daì Tedeschi e dagl'ltaliani: quelli che non si v~rgognarono -di giustificare la guerra con la necessità di rompere l'accerchiamento politico ed economico dell'Inghilterra, e di farsi un corridoio attraverso l'Europa fìno al golfo persico; noi Italiani che conclamammo, senza infingimenti, lasacra necessità di opporre meno fragili fron- . tiere ali' imminenza di una calata austriaca attraverso gl' indifesi valichi alpini. Questa chiarezza è propria delle nazioni forti; ma, più che altro, delle nazioni che hanno fede nella propria forza, fede nella loro unità e nella loro missione. Chi ha questa fede, chi'. crede nella propria forza e nella santità di propri ideali, Biblioteca Gino Bianco combatte tutte quelle forme di debolezza che sono i sotterfugi, le ipocrisie, i maneggi segreti, e le oblique congiure: osa e non mente, ardisce e non ordisce. La guerra diçhiarata dal Fasci .... smo alle società segrete, dice appunto la forzà e la lealtà di questo grande movimento poli .... tico : sol chi non ha nè animo nè fede non intenderà la bellezza di una tale guerra ad oltranza. , *** . . Il concetto dello Stato-potenza nasce dalla storia e alla storia ritorna. Che lo Stato sorga come un rapporto di forza, e tale rimanga sotto qualsiasi forma, fosse pur la più evoluta, ce lo insegna la storia. E il suo ammaestramento basta. Non c'è esempio storico di uno Stato che non sia sorto dalla guerra, dalla lotta, dal contrasto di popoli e di classi. La costituzione pacifica di uno Stato per via di contratto, così come si costituisce avanti il notaio una società anonima per la salatura delle sardine o la fabbricazione di tacchi di gomma, è una favola discretamente gioconda, ma, ahimè, nul .... l'altro che favola. E, gioconda quanto si voglia, non sarebbe neppure una favola morale: giac.... chè lo Stato, quest'altissimo bene morale in cui si integra la vita spirituale dell' individuo, deve essere, come ogni bene morale, meritato e con .... quistato : è premio dato ai popoli che lottano per il loro incivilimento, non ai pigri e ai fan .... nùlloni. · Lo Stato è una spontanea e necessaria for ....· 1 mazione storica, non una creazione arbitraria e fantastica, o pure un' invenzione scientifica ed estetica, dove l' intelletto individuale abbia la più grande parte. La politica, per conseguenza, che è l'arte di reggere gli Stati, deve essere essenzialmente fondata sulla storia. Se scienza la si vuol chiamare, ha da essere scienza del concreto e del fatto; se se ne vuol fare un'arte, dev'essere arte realistica e non fantastica. Ogni politica che si discosta dalla storia è ideologia e dottrinarismo; rovina e dissolvimento, non istituzione e consolidamento di Stàti. Un tale dottrinarismo dominò, com'è noto, il secolo decimottavo. Il secolo decimosettimo non lo conobbe; il suo senso storico (fu il secolo di Giamba_ttista Vico) lo preservò dal1 'applicare alla politica e alla morale i procedimenti dell' intelletto astratto. La mania di appli .... •
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