' . • na. Il costume e i modi di comportarsi ,delle classi superiori presero norma d_ai trattati e manuali di vita cortigiana di che la letteratura italiana erg, ricca. Vi fu una forte dipendenza della storiografia degli altri paesi, specialmente tedesca e _svizzera,dalla nostra storiografia umanistica, in particolar modo quella .a fondo e intonazione nazionale : cioè il modello italiano aiutò gli altri ad, uscire dal municipio o dal cantone. La recezìone del diritto romano in Germania, che si veniva lentamente compiendo da oltre un seéolo nella pr~tica della ' vita borghe~e prima che nella dottrina, entrò. nella sua fase decisiva. E vi fu anche, ·in quel paese, una vera infatuazione, specialmente dei giovani, per la filosofia italiana. « Tutti, gli angoli della Germania ne sono ·pieni, con danno della vera filosofia », lamen- - tava un tedesco, confutando_ il nostro CesalPi no. E poi città piene di edifici di arte italiana, in Austria, in Polonia, in Inghilterra, jn Francia. E fortezze costruite' da per tutto dai nostri architetti militari che per i secoli furono .i primi del mondo. Da per tutto, umanesimo e rinascimento, che in fondo significavano • I affrancamento dalle autorita,. revisione del sa- . pere, .stuàio della realtà, spirito individualistico, curiosità dell'uomo per -le cose dell' uomo e della natura, erano spontaneamente in .cammino, dal XIII secolo in poi. Anzi, in qualche paese, come la Francia, prima che in Italia avevano preso le mosse. Ma poi l'Italia si era cacciata d' un balzo alla testa e fatt~si maestra degli altri, aveva messo néll'ombra ciò che germogliava negli altri terreni e data- -- gli una impronta propria. Pareva che le originarie colture dovessero rimanere sommerse ed invece furono arricchite e stimolate a pro- ,,, gredire ed a ritrovare se stesse. Fra questi paesi, nessuno tanto assorbi di noi e tanto ne ,, fu sollecitato a progredire _quanto la Francia. Vi furono, fino ad Enrico II, decenni di infa- , tuazione francese per le cose italiane ; ed era un po' conoscenza precisa, un po' immagine fantastica dell'Italia, delle sue opere d'arte, delle belle città, della vita abbondante e libe- • ( ne • • \ ., . ra. Essa divenne, pel cavaliere e uomo colto francese del XVI secolo, ciò che nell'epoca delle érociate era stato l'Oriente. « Les gras champs d'ltalie », la cui visione il poeta Ronsard faceva balenare davanti agli occhi di Enrico Il, accendevano di desiderio e cli cupidigia! · D'altra parte, la coltura italiana, lo spirito italiano, se non avevano molto da assimilare da la coltura degli altri, eb,bero.un forte . I incitamento a maturare, nella calda atmosfera . di quel secolo, ricco di esperienze. Gfi stessi filosofi .della rinascenza raggiungono nel loro errare di paese in paese una maggiore determinatezza e consapevolezza del loro pensiero. Notizie ed echi di mondi lontani giungono a geografi e poeti : e _nelTassq_è una curiosità e un interesse vivo per il nord europeo, _che prima mancava. Potente; poi, la suggestione esercitata dalle grandi Monarchie, viste nella loro piena attivita politica e militare. L'Italia e l'Europa apparvero ai nostr_iocelli in un rapporto più rispondente al vero e fu educato il senso di una realta europea che condizionava la nostra vita ; crebbe la capacità di osservar freddamente le cose nella loro sostanza. Guardisi la . \ . letteratu.ra storico-politica del nostro XVI secolo, dove il letterato cede il posto allo sto- . rico vero e tramonta il •mito del~a superiorità assoluta e universale degli antichi e non si crede più alle istituzioni tipo da trapiantar a piacere di una in altra epoca e contrada. Per governare secondo l'esempio di Roma, obbiettava Guicciardiai a chi teneva sempre gli occhi fissi su Roma, bisognerebbe avere una città condizionata come era quella ! Ma anch~ chi guardavrt a Roma, non perdeva di vista Francia e Spagna e Tedeschi del suo tempo. 1E •il Machiavelli vede come unità le nazioni, cioè l'insieme dei popoli che hanno uguale lingua, religione, memorie. Egli anzi •vede la coincidenza fra nazione e Stato : coincidenza non certo necessaria, per lui ; ma si, possibile ed utile. Poichè è per lui condizione di felicit~ che un popolo sia tutto sottomesso ad un solo Principe o Repubblica ; come é conI I . \ " ,
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