Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

,. . .t . I , .. \ ' I . I .. ., ~ I - ' ( ' • , / " .. vicinarle, farle in qualche modo collaborare e nel tempo stesso promuoverne l'individualità, · elevarle .a n~zioni che poi dissolveranno l'Impero st~sso che le ha riscaldate d segnate di . sè. Seguirono secoli di ribollimento e rimesco- ,, . la,mento di questa varia materia etnica riversatasi nella penisola ~ll'inizio dél Medio Evo. La terra su cui i nuovi venuti si erano posati. ' li assorbì in gran. parte, 1 i fece .èosa sua,. li , dirozz.ò,comunicò loro qualcosa di sé, del suo clima, dei suoi germi nascosti, delle sue tradizioni, li fece un po' romani, li fece in ultimo italiani. E l'Italiano già si intravede nell' età· dei Comuni, con qualche tratto ro'mano in volto 1chelo distingue dagli altri e gli dà una particolare nobilta : così, almeno, giudicavano talvolta gli stranieri che, superate le Alpi, avevano l'impressione di tr<hrarsi in un mondo nuovo per essi eppure. non ignoto, perchè ri- · cordava loro un n1ondo visto o intravisto sui . classici. Certo, l'Italiano riacquista un po' di quello spirito di · intraprendenza e di quella capacità espansiva 'che aveva portato il piccolo Stato di citta, sorto su le riv~ del basso ' Tevere, sino àl Danubio ed al deserto di Saha• . ra, all'Oceano Atlantico ed ali' Eufrate. Anche gli altri, attorno all'Italia, si muovono in quei medesimi secoli. Ma noi Italiani più degli altri, con più forza di penetrazione lontana e con azione più varia. Erano manipoli e individui, non so·rretti da Principi e dinastie na- • • zionali (si delinea gia uno degli aspetti delle migrazioni. italiape) ; la toro coltura era ancora o troppo stantia o troppo acerba e, so1tò taIun~ aspetti, inferiore à quella di popoli vicini, c?me la Francia. Ma avevano. capacità ;fattive mirabili, ardire e pieghevolezza insieme, capacità di fronteggiare ogni imprevisto, senso di ripercorrere strade gia battute. Essi erano anche una cosa sola con la Chiesa ro~ mana, nei sécoli che questa ebbe vastissima I azione e . quasi riprese e prosegui l'opera di Roma antica. E si ebbe quella vasta dispersione. Cosi fu sino a ché l'Europa t'utta o quasi tutta, le nuove nazioni monarchicamente sistemate, organismi ç911 festa, membra, cos_cienza, :r . .. BibJiotèca - • 1ne • 1a o ' escono anch'esse fuori del loro chiuso e fanno una politrca più vasta che le porta a conver- · gere in un punto centt;ile : ed ~ anc_o~ala p·enisola italiana. Noi la avevamo aiutata un po;, questa Europa, ad uscire dal ·chiuso. Mer..-· canti, banchieri, navigatori, giuristi, avevano dato ad essa qualche spinta a ~rogredire, sti- . molato la sua pigra economia, ·dato il senso ~ .di un mondo più 'vasto, armato i suoi Re e ~ ministri di armi più potenti, fatto balenare . l'immagine di un paese .ricco di città~ di sole, di tesori, e insieme depole e discorde. Ed ora,. .l'Europa si serra .addosso all'Italia, da ognf , parte. Da lontano e spoglio dei suoi mille e- .pisodi, il fatto si presenta com~ il. salire di una marea che quasi sommerge la penisola, lentamente, e ·in ultimo con. un rapido colpo d'onda. Conquista angioin~ a Napoli ; conquista aragonese, in Sicilia e in Sardegna ;: un dominio francese in Piemonte ; · Tedeschi e Svizzeri è·he. guadagnano· terreno giù per -le• valla·te alpine ; funzionari francesi o de! pa- / pato d'Avignone che spadroneggiano nell'·Ita- . . } Ha centrale ; nugoli di avventurieri teqeschi, ..'.. inglesi, brettoni, provenzali, che taglieggiano governi e città sino a _chenon sono sgominati ,da condottieri e mercenari italiani ; colonie di artieri delle piccole industrie del f~rro, del legno, del cuoio, dell'incisione ecc., provenienti ·. dalla Germania ; Turchi. che avanzano fin sul1' Adriatic~ e ·saccheggiano le citta rivierasche della penisola o tentano i valichi delle Alpi Giulie; Spagnuoli che ·risalgono--dal regno c;li .\Napoli o vengono di Castiglia e d'Aragona e mettono radici a Roma, acqu~stano credito un po' da per tutto, si insediano nel. governo della Chiesa, garreggiano con la Francia per aver il don1inio di Genova che é grande. porta di p·enetrazione nella Valle padana e mezzo di1 influenza mediterranea. C'é qualcosa dell' impulso diso;dinato che muove· i popoli. giovani, poveri, avventurosi, verso i . paesi ricchi, culti, militarmente fiacchi ; ·e qualcosa elle é disegno di governi, politica Iungimitante, anche se ancora discontinua. Poichè quelle Monarchie hanno ancora problemi interni che le a.ssillano. Hanno altri fronti su cui vigilare,· : . / 1 - ,, ..

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