Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

*** Ed è ,questo il motivo ideale che ha ripreso in noi, il libro del Gorgolini. Sentiamo perciò che non invano ritorniamo a questi primi scritti della ormai copiosissima letteratura fasci sta : se questa rassegna è volta, come è volta, ad eccitare nei giovani più pensosi la compren; sione dei problemi spirituali che il Fascismo ha certo agitato in loro, ricordare le ore della vigilia, le fatiche, il cammino percorso, è rispondere pienamente allo scopo. Se la storia è maestra di vita, nessuna maestra migliore della storia del f"'ascismo primitivo, che è pura di ogni macchia, è purpurea di sacrificio, è dìvinamente accesa d'amore. GIAN LUIGI lVlERCURI POLITICA SCOLASTICA E' ancora in me vivo il ricordo di un opuscolo molto suggestivo · pubblicato da B. Croce parecchi anni fa e che aveva per titolo: 11 caso Gentile e la disonestà nella vita universitaria. In esso il Croce da par suo svelava ai profani alcuni misteri della vita accademica italiana, acida, pigra, puntigliosa, tronfia, pettegola· e disonesta. Chi, diifatti, ha la ventura o sventura di entrare nel corpo accademico delle nostre Università, se è di animo aperto e leale, non può non provare una nausea profonda della vita piena d'intrighi, d' insidie e di pettegolezzi, di cui si pascono i p.iù dei nostri professori universitarii, i quali tutt'altro che solleciti della scienza che son tenuti a col- . t1vare e promuovere con costanza e . . . con amore s1 sono preoccupati e s1 preoccupano solamente di organizzare onorate società che non diff eriscono da quelle della ca,morra, della mafia o della teppa se non per il contenuto. Per questo abbiamo assistito da varii anni alI 'assunzione di professori inverosimili alle cattedre universitarie. Il Biblioteca ino Bianco VITA NOVA caso Gentile lamentato dal Croce era il caso di parecchie brave e valorose· persone, che per la loro retta coscienza e per il loro senso sviluppatissimo della dignità u~~na non si prestavano affatto ali incensamento di certi colossi della cultura ... dai piedi di creta. N~ le cose, a chiari segni, pare siano cambiate con la Riforma univer-- sitaria del Gentile, la quale sì importa l'autonomia della scuola universitaria, ,ma questa diventa addirittura una lustra se non risponde al-- la interiorità di coloro, che dovrebbero attuarla. L'autonomia o !a libertà spirituale, come ha insegnato ar;iche il Gentile, non è un dono che si possa elargire, ma è una conquista, ed una conquista molto dura. La dimostrazione di questo . . . . ' g1ushss1•moconcetto s1 puo avere benissi,mo anche nel dominio scola-- stico. La maggior parte dei colleghi universitari, che rappresentano il vero pecus servile, non ha capito e non poteva capire lo spirito altissimo dell'autonomia, di cui il Gentile volle plasmare la sua riforma Universitaria, ed ha strepitato, talvolta indecorosamente, perchè alle Università fossero tolte tutte quelle disposizioni intese a dare agilità, snodatura, sviluppo e vigore agli studi. Di qui una lotta indegna fatta di piccoli intrighi e di risibili pettegolezzi per rovesciare il mirabile congegno della Ri,forma Universitaria del Gentile. Si voleva continuare a servire, e per ciò taluni professori si agitavano· perchè non fosse tolta loro la livrea che avevano .indossata per entrare ... nelle Università. Con gente simile non è sperabile che le nostre Univ·ersita tornino ad essere centri vi"i di cultura e d'italianità. Chi ha un'anima serv~le non potrà non scorgere nel:. la libertà, che pure ha spesso in ,bocca, se non un ostacolo da abbattere. Perciò ci spieghiamo come anche in casi recentissimi si è visto il triste spettacolo di Facoltà universitarie che si sono trovate pienamente d'accordo non solo ed includere nelle terne per i concorsi uomini che hanno una mentalità piatta, piatta, •ma anche a chiamare nel loro seno taluni che sono d'una povertà spirituale o scientifica, che induce ad amare riflessioni sulle sorti future del nostro patrimonio scientifì-~o. La autonomi.a Universitaria importa, come è .noto, la libera concorrenza fra le Università, che dovrebbero avere tutto l'interesse di chiamare i migliori insegnanti. Invece è avvenuto questo, che in qualche Università che vanta meritamente tradizioni nobilissime s'è tentato il più turpe •boicottaggio contro chi onestamente e-d a fronte alta ha dato il meglio della sua vita al culto della scienza, ma s'è fatto buon viso a ingegni mediocrissimi, che non hanno altro merito, ma la parola è impro- ~ pria, che quello di ·trovarsi in condizioni pietos~ o in condizioni spirituali tali da non dare nessuna preoccupazione ai senza-cervello, che popolano le nostre Università. Bellissima, saritissima cosa è l 'autonomia, ma per faria fruttificare è indispensa 1 bile un rimedio eroico: l' epurazione. Finchè noi avremo nelle nostre Università uomini gretti, astiosi, settari, disonesti, che cercano di sfogare le loro sciocche am1 bizioni o che pospongono gli interessi della scienza alla loro acredine accade.mica o al loro tornaconto personale, l'Università italiana non potrà non descrivere tutta la sua parabola discendente. Dal Gentile noi aspettavamo questa energica operazione chirurgica, ma egli iforse non potè o non volle. Ma il ~ ascismo che in questo momento ha riacquistato il suo slancio rivoluzionario o innovatore deve porsi assolutamente il problema di rendere J 'Università non solo italiana negli sipiriti e nelle forme, ma vivaio di cultura vera, la quale noo è astratta contemplazione, ma moralità. C,hi non ha mente e cuore per impegnare tutta la propria personalità ai fini superiori ·della scienza italiana, esca dall'Università. I mercanti della scienza, o peggio ancora, i commercianti di olii o di altri g·eneri alimentari ecc. siano cacciati a pedate. , .. GtUSEPPE SAITFA

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