Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

pensiero scaturiva dall'azione come la favilla dal sasso percosso, e non era il ripensamenlo comodo di proprie vecchie idee. 1\1a no : meglio sarà che esso sia letto dai_ giovani per i quali è scritto : la sua sincerità troverà la loro si,ncerità, la sua fede la loro, il suo amore il loro amore incontaminato, tramutandosi in essi in semenza feconda di nuove ·migliori opere. * ** Per continuità ideale con ii libro di Gravelli, riprendiamo il volume ohe Pietro Gorgolini puibblicò nel 1921, sul settembre, - ll Fascismo nella vita italiana - (E-ditore Silvestrelli - Torino). Se lo scritto del nostro giovanissimo amico è esalta 1 mento dell 'anima del Fascismo quale noi, fanciulli al suo svrgere, abbiamo amata ; questo del Gorgolini, che è stato il primo e migliore storico del nostro movimento, è la celebrazione della novità spirituale -da cui il Fascismo ha tratto intieramente la forza e la prepotenza ,della sua affermazione vittoriosa, a,d esso concessa, oltrechè dall 'einergia spregiudicata e battagliera dei suoi soldati, dall'accordo consenziente dei migliori tra i cittadini italiani, ritrovanti in tale novità spriituale la rivendicazione delle vergogne .di cui la Patria si era macchiata lungo gli anni del dopo-guerra. lnizialment~ il Fascismo si presenta come reazion·e violenta alla violenta oppressione della demagogia socialista, complice, e in taluna parte co-rrea, la borghesia nostrana; esso 1pone subito a giustificaziorne del proprio insorgere ragioni morali ed economiche ,che gli conciliano due vastissime categorie .di cittadini: l'affermazione di valorizzare il sacrificio e l'eroismo della guerra, gli affianca la moltitudine dei combattenti : la volontà di restaurare l'ordine e la libertà economica gli accor·da l'appoggio dei ceti produttivi, fra i quali, massim,i, i ceti agricoli. ~1n il motivo della sua vita è p~ù vasto di questi primi postulati : il Fascismo, nella gui,da e nel comando del genio mussoliniano, di- . . . '\ vent:i, giorno per giorno, p1u con- . VITA NOVA sapevole d1 sè e della propria rin- . . . novatrice m1ss1one. La lotta contro la classe dirigente, cui si appunta lo sdegno dei corn,battenti non protetti, anzi esposti, ali' oltraggio ed ali' insulto, gli fa se,ntire la necessità prossima di preparare gente capace della successione ; la lotta contro l'azione del socialismo, lo eccita a preoccuparsi delle condizioni dei lavoratori, che, fa talmente, dovranno affidarsi, in un vicino domani, alla capacità dei suoi uomini. Il modo stesso della sua lotta, in cui chiare sono le impronte del futurismo e ·del d' annunziainesimo, e le for~· me esteriori di cui vengono compiacendosi i fascisti, suscitano in essi il senso di una vita peculiare e. caratter1st1ca. Ma tutto ciò, siamo nel '20 e nel · 21, non ap1 pare anco-ra evidente .ali'opinione pubblica, cui è comune l'immagine di un F'ascismo transitorio ed accessorio alla vita italiana. E l'autore intende ciò e si cura ,di fissare i problemi che il .Fascismo vuole risolvere : ce li . . . troviamo oggi ancora v1v1, parte risolti, parte no : certo presente ancora è una cosa, la hnea mentale secondo cui debbono essere osservati e superati. Sono problemi interni ed esteri, culturali, morali? economici e politici: sembra, ed è, che il Fascismo pur nel suo iinizio sia così conscio della propria forza da non temere di porsi irnnanzi tanta vastità di compiti e di opere. Abbiamo detto che il libro è del 1921, di ,poco dopo l 'elezioni politiche, le prime elez1on1 in cui iJ Partito seg~ò il proprio deciso aiffermiarsi : dobbiamo perciò consi,de~· rarlo nelle contingenze del ternpo, tanto più che esso vuole essere la cronaca, e in partè la storia, de~ Fascismo nei primi anni, non una . costruzione ideale di esso. Pure, fra le molte cose, onnai superate, che esso contiene, tuttora è lo spirito che brucia per le sue pagine., in cui sentiamo essere la verità non tramontabile. Leggete questo decalogo : Bisogna difendere l'onore e la tradizion·e d' ltalia. Nessuno può impedire ai fascisti di dire il loro • pensiero. lioteca Gino s·an 51 Nato sui campi di battaglia, il Fascismo no1 n è e non rappresenta solamente, esclus.iv 1 amente un ~rogram-mapolitico. Non è e non può essere soltanto un partito. Non ha e norn può avere un idolo. Chi dice fascista di'ce soldato della Patria. Dice il miglior soldato. Dice l'eroe. D'ice il cittadino ideale. T ulto il resto dei politicanti attuali è com·media. E' politfcantismo di basso conio. E' srrm-rimen~ to. l l F ascismlOsolo rimane stoicamente /ermo sulle trincee ideali eh.e furono già difese e te.nufe da e.sso secondo lo stimolo e l' infim1 azione e la forza del suo stesso coraggio cimentato .co!}ltotutti i vigliacchi di dentro e di /uori. l l F ascism,o creò l' atmosera respirabile alla Patria. Prima, durante e do,po Fiume. F ascismo1! Milizia civile della Patri a ideale I... Tu nomi potrai non essere al suo fianco perchè nes.suno è più innanzi di l'e sulle vie e verso le pro~pettive di quell'avvenire che fu divinato nel sangue e nel grido dei tuoi battaglioni d' assalto z;n guerra e dei tuoi giovani miiglioriin pace. 1 quali irl'uppero sul nemico esterno e inl'em,o con l'urlo di un nome che .fu sempre il nome di ltalia. Orbene, quando si pensi che proprio in quegli anni ,di aspra lotta, colma di sacri,fici cruenti, noi di tali tavole facevamo la legge della . . . ' nostra vita, non c1 s1 puo non commuovere. Lì è il Fascismo. Lì la sua rivoluzione. Certo oggi il reggimento del Governo e il dominio della Nazione impongono proble:mi di altissima natura politica, mentre allora il senso della battaglia sopraffaceva quello della diplomazia : ma la rivoluzione si è fatta per quel credo lì ed è in quel credo. E se domani il Fascismo, per le necessità espansionistiche ,della Patria vorrà gettare l'appello, nell 'a,nima che ubbidiva a quella legge allora, troverà quella che ubbidirà domani.

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